Ti ho
cercato, alla luce
tenue che mi illuminava la vita…. Ti ho
cercato, come se non dovessi trovarti mai … Ti ho
trovato … come se dovessi cercarti ancora …. Ora sento
il tuo respiro dolce tra le lacrime salate E mi coglie
di sorpresa … Come il
profumo di pane caldo la mattina, come
l’odore di erba appena tagliata, come quelle
cose piccole e fresche che sono lì….
E non sappiamo perché… Sono lì, e
non sappiamo per quanto… Ma sappiamo
di non dover chiedere Né perché
né per quanto. Ma al lume
di questa candela che mi rischiara l’anima Vedo
luccicare nel tuo sguardo un sorriso franco e aperto, che mi
riscalda come il sorriso innocente di un bimbo, tenero
riflesso di un sogno negli occhi della realtà. 20.11.2002
|
Chissà se l'amore è quello sfiorare i capelli dell'altro nel sonno .... per non disturbare i sogni che si appoggiano leggeri sulla fronte calda ed un po' umida nelle notti d'estate, quando l'afa è così soffocante da ingurgitare ogni alito di vento .... Chissà se l'amore è respirare piano entrando di soppiatto nella vita al di là delle palpebre chiuse con un rumore, un sorriso nel buio .... illuminato da una stella che brilla più delle altre .... Chissà se l'amore è una pazza corsa in bicicletta inghiottiti dalle luci della notte, sulla scia dei fari luminosi di auto troppo frettolose e rumorose .... e fermare il tempo con uno sguardo nello sguardo ....
|
LACRIME
DI UNA NONNA Da
dietro il velo opaco dei tuoi occhi stanchi Lenta,
calda ed inarrestabile percorre
i solchi del tuo viso fino
giù, nel mare dell'oblio ... La
guardo rotolare, limpida, luccicante
riflesso di rimpianti e speranze, piccola
goccia di pioggia che
dalla terra torna al cielo... e si
schianta contro quell'immenso
mare azzurro rovesciato. I
colori e le ore si confondono nella
tua mente, si
mischiano nel lago ora
dolce ora salato del
tuo cuore pieno di ricordi... Il
gomitolo nel paniere ed un micio sornione sono
i compagni fedeli dei
tuoi giorni color seppia ... Tenere
immagini d'amore di una
fotografia ingiallita
dal tempo ...
|
14.03.03
… Spunto:
una caramella alla menta offertami da Roberta al lavoro. Di quelle
caramelle che si compravano dal droghiere tanti e tanti anni fa…. C’era un sapore di papà nella caramella che ho appena mangiato… un sapore di menta antica e di parchi soleggiati, di altalene e di grida di bambini, di bicchieri colorati di plastica che si srotolano e di fontane di acqua limpida e pulita da bere quando fa caldo. La
menta di una volta … quella caramella più grande della mia bocca che
impediva alle parole di uscire chiaramente, ed un “ti voglio bene”
biascicato in un abbraccio impacciato, con quei dentini che non ne
volevano sapere di crescere… …
dolcezza e nostalgia …. Ma non è solo questo che mi rimane di te. Rimango
io, innegabilmente tua figlia …. Per sempre.
|
Egr.
Sig. Via
delle Stelle 5 ******
Iceland Caro
Babbo Natale, mi
sento strana a riscriverti, strana perchè la parte ormai
"cresciuta" di me mi guarda con aria di superiorità e scuote
la testa ... La
parte di me che non crescerà mai e che continuerà forse ingenuamente a
credere ai sogni ha già preso salda la penna e pare intenzionata a
continuare ad esistere ... Anzi, è stufa di esistere, ora vuole vivere
... Devo
farti delle richieste? Io
non so fare richieste esplicite, Babbo Natale ... Eppure chissà perchè
in qualche modo i miei desideri vengono esauditi. Ti
ricordi le lunghe liste che ti scrivevo da bambina? Persino con la marca
dei giocattoli ... Ma erano tutte cose piccole ... I
"Fiammiferini" ... ma che fine avranno fatto? Le costruzioni
.... Le
cose piccole erano le cose che preferivo, stavano tutte in una tasca, le
portavo sempre con me, perchè potessi inventare ovunque giochi nuovi,
perchè potessi far danzare liberi i personaggi della mia fantasia,
inventando storie d'amore, dolci o tristi, sola o con amici ... Tu
sai delle notti insonni alla vigilia di Natale? Delle notti in cui
fingevo di dormire e poi crollavo
immancabilmente addormentata? .... era allora che arrivavi tu ... E
la mattina, con quella luce che illuminava la stanza caratteristica dei
silenziosi paesaggi innevati, tutto brillava di colori sgargianti, di
allegria e di calore ... E'
con un po' di nostalgia che ricordo tutto questo ... Quando quegli occhi
di bambina riuscivano a stupirsi ed a gioire di un niente ... Ma
anche adesso, in fondo, sono ancora le cose più dolci e delicate a
riempirmi di un meraviglioso stupore, di dolcezza e conforto ... Mi
stupisco di un sorriso, mi stupisco di una musica che fa danzare ... Ed
allora ... ecco, sì ... una richiesta ce l'ho ... fammi rimanere sempre
così. Grande quando devo esserlo, piccina quando posso. Quando
posso lasciare che le lacrime scorrano giù, senza pensare "che non
si deve" ... Quando posso ridere spensierata per un'espressione
buffa, per qualcosa che mi rende felice ... Per
il resto, Babbo Natale, davvero, quest'anno non voglio di più ... Non
posso chiedere a te di servirmi su un piatto d'argento cose che solo io
posso conquistare con le mie forze ... Ma
se passerai .... lascia un po' di quella neve che tanto mi piaceva,
lascia il profumo della polenta della nonna il giorno di Natale, lascia
le pedine bianche e nere della dama di mio padre ... e la musica del
carillon che suonava "notte silente" ... Lascia quelle
lampadine colorate che immancabilmente si ingarbugliavano ... lasciami
ricordare ora quelle cose mai dimenticate, solo sopite, che tornano a
galla ma fanno meno male ... Lasciami
sognare che un giorno un bimbo riderà felice e si illuminerà di
stupore scoprendo lo stesso calore, lo stesso amore, lontano ma per
sempre dentro me .... E
lascia che queste piccole gocce limpide dentro me portino via tutto
quello che non è più per me, che vengano asciugate solo da chi
veramente le conosce una ad una, quasi ognuna avesse un nome ed una
storia diversa ... Lasciami
sognare, Babbo Natale, che proprio solo sogni non sono .... e se lo sono
... fà che non mi svegli ora ... quando arrivi .... fallo in punta di
piedi ... come una volta ... per non spaventare la bimba fragile che
ancora non ha smesso di scriverti ....
|