Occhi
di Anna
Potrebbe accadere che guardando negli occhi di mia figlia
Io possa trovare la leggerezza del vento per volare,
Il sottobosco profumato per nascondersi,
La luce dell'alba per conoscere.
Potrei vedere il cielo senza stelle,
Delle notti senza sogni,
I fulmini della tempesta quando sfoga la sua ira,
Un prato fiorito dove consumare un amore.
Trovero' questo nei suoi occhi
Perché lei sarà in grado di esprimersi
E mi riempira' d'orgoglio vederla sfrecciare nella vita.
Dedicata da Mamma
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Nata
ieri
Se fossi nata ieri comincerei da capo.
Mi nutrirei dell'odore di mio padre che mi tiene in braccio,
Ascolterei il latte bianco di mia madre sgorgare dal suo seno,
se fossi nata solo ieri.
Guarderei i suoni di questo nuovo mondo, colorandolo
E toccherei quella luce che abbaglia i miei occhi ancora ciechi.
Se solo fossi nata ieri e prima di te,
Spiegherei le mie braccia dopo averti preso in braccio.
Tu dispiegheresti le tue e sapresti volare sulle emozioni.
Dedicata a mio
fratello Riccardo
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TEMPO:
PRESENTE
Che sia perché i reduci sanno.
Sanno di forze spese in tempo di pace.
Progetti, speranze, spensieratezza, sudore di lavoro.
Sanno di risate, di cene, d'amici, d'amori, di figli.
Vita insieme, condivisa, pensata per durare.
Che sia perché i reduci sanno, sulla loro pelle,
di queste cose, la precarietà,
dopo averle vissute come eterne.
Che sia perché i reduci hanno visto,
disillusi, la distruzione di cose a loro care,
nella guerra della vita.
Progetti, speranze, spensieratezza, sudore di lavoro.
Lutti per la perdita di un amore, della speranza di una vita insieme;
per lo spreco di tanto sudore, per i figli mai nati.
Che sia perché i reduci sono grandi
solo per essere i sopravvissuti a tanto dolore
e perché sono capaci di rifiorire
tramutando la guerra in pace.
Perché hanno occhi che guardano attenti,
cogliendo anche piccole cose, appaganti,
e perché sanno guardare
se stessi e gli altri come tesori preziosi;
perché vedono la vita che continua,
come un'opportunità da cogliere.
Che sia perché i reduci sanno
che il miglior tempo e... ora,
io vivo proprio questo momento
che sa di risate, di cene, d'amici, d'amori, di figli;
questo momento in cui io ci sono,
con progetti, speranze, sudore di lavoro...
questo momento in cui altri mi guardano
...e che sia quel che sia...
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RICORDI
D'AMORE
Castelli di sabbia costruiti con
cura.
Torri con merli, ponti levatoi,
finestre d'alabastro che lasciano filtrare
la luce, ovattandola.
Dame percorrono lunghi corridoi,
silenziose,
solo il fruscio di vesti di seta e velluto.
Vanno incontro ai loro cavalieri
per scambiarsi doni di luna e stelle.
E, sorde alle urla dei draghi,
seguono invece la melodia dell'amore.
Nella forza del loro sentimento
gli amanti trovano asilo;
protetti dal fossato, alzano i ponti
e mai i draghi potranno raggiungerli.
Con questa certezza, per qualche momento,
vivono l'eternità dentro al castello di sabbia
dell'amore.
Finche l'onda di un mare,
stanco di udire draghi urlanti,
...o incantato da quella melodia d'amore,
vorrà far suo il castello di sabbia.
Arriva, l'onda. Prende il castello,
le dame, i cavalieri, i draghi
e nessun orecchio può ora udire
urla, melodie.
Tutto e custodito dal mare
che serba nel suo letto
mille e mille castelli,
mille e mille amori,
mille e mille draghi.
E tutti, li culla,
suonando la musica di onde
in cerca di nuovi castelli di sabbia.
13/02/2002
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