Bianca, è semplicemente bianca l’anima rossa d’amore, rossa di passione, nera di dolore che avevo. Bianca come una pagina non scritta con parole d’amore, parole volate, magari sussurrate ma mai dette. Un bianco vuoto, non candido. Un bianco che non porta conforto, ma inadeguatezza. Un bianco che ricorda una storia, una storia rossa e nera che non fa altro che rendere sempre più bianca quella pagina che vuole essere scritta con penna, non più con matita.
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È improvviso, è tetro, è travolgente. Non fu bello, | |
Stupido,
stupido, stupido orgoglio. Sei
stato crudele con lei, con
colei che non ti ha mai detto no, con
la persona meno indicata per litigare. E
perché poi? Per una stupida domanda. Stavamo
litigando per una cretinata, lei
mi disse: “hai sbagliato!” Ed
io con la testa bassa nel mio orgoglio gli dissi: “no,
non può continuare così tu non ammetti i tuoi errori”. Ero
io che avevo sbagliato, era lei che aveva ragione. Non
so perché lo feci, so solo che, anche se ho sbagliato, se
accadesse di nuovo tutto ciò io lo rifarei di nuovo. Il
giorno dopo mi chiese supplicando: “scusa”, ed io zitto. Non
gli dissi che avevo sbagliato perché lui, il
solito orgoglio me lo impediva. Avrei
voluto abbracciarla; non lo feci ne allora, ne mai. Da
quel giorno non la rividi mai più ma
anche se ho imparato la lezione continuo
sempre a fare errori!
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Pioggia
su, musica attorno, freddo dentro. La
mia mente è assente, penso a te, te
che sei lontana. Penso
a lei, lei che è presente ma assente. Molti
dicono lascia perdere è distante, ma
io so che non è così, lei c’è, lei
è…..…..bella, lei è dolce, lei è tutto. Tutto
quello che non si può spiegare, lei
è l’universo del mio cuore. Forse
sa che le voglio bene ma
non mi basta, non mi basta più un
ti voglio bene, non so spiegare. So
solamente che se lei fosse qui Non
mi basterebbe abbracciarla Ma
vorrei….. vorrei accarezzarla anche
se avrei paura di farla male dalle
troppe carezze. Lei
è…, lei è…., lei è…. lei
è l’immenso nel mio cuore.
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Vive
di sogni, si
specchia nel cuore riflettendo
emozioni. È
la prima dimostrazione d’amore e l’ultima
di odio. È
il perdonami degli innamorati, è
parte di me, di te, di tutti. Lacrima,
messaggio d’aiuto. Lacrima,
un sole d’un giallo stridente.
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Occhi,
messaggeri di sensazioni, messaggeri
d’amore. Occhi,
interpreti dell’anima. Occhi,
comunicatori stupendi che neanche
la parola può sopraffare.
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Canta,
senti come canta quel
passerotto sul pesco in fiore. Ha
una voce strana, sincera; mi
sembra di conoscerla? È
come una rosa poesia, chiara
e limpida, un
lago ghiacciato che aspetta l’Inverno per
essere pattinato, la
fresca acqua di ruscello che
lascia affondare le impurità. Ma
sì, ecco cosa c’era, sta
cantando alla passerotta che gli sta accanto. Lei
attonita e inebriata ascolta, ascolta
quel canto, quel
canto di speranza, quel
canto di primavera, il
canto dell’amore.
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Vola
ampio un uccello, vola
un gentile, dispiega
le ali e si
disperde nel chiarore del cielo. Si
posa su di un alto colle e guardando
il supremo orizzonte, contempla
l’invidiabile fortuna di
essere un granello di sabbia che
portato dal vento vola verso
un sogno un sogno comune.
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