Luigi Simonetti

MAGIA CONTRASTO AL LEVAR DEL VENTO DENTRO IL CUORE DI FIABA ANTICA DON CHISCIOTTE RITRATTO DUN GIORNO CHE APPARE

 

 
...ed è un fiorir
di luce nella sera
quando il sole
urla la sua sfida
al mondo grigio
che assorbe colore
 
e come un manto
che s'avvolge d'ombra
svanisce il bianco monte
nella coltre
che al sogno offre
unico pensiero
 
Ma il Re di luce
non si rassegna ancora
e in punta di piedi
mai andrà a morire.
Esplode il suo chiarore
con la rabbia
e ad incendiar và
l'ultima prigione
 
e di giallo
il cielo si colora
pallide nubi
son d'intenso oro
già di riflessi
si fa la collina
ed anche il bosco
d'inverno
sembra meno avaro
 
è magia
dono della sera
frammenti d'emozioni
colte al volo
 
quando lo sguardo
toglie la sua benda
e del mondo
infine s'innamora
 
smarrito
inutilmente
ad inseguir grigiori,
senza vedere
che le bellezze
stanno tutte intorno
togliendo all'anima
gl'intensi
suoi colori.
 

 

 

 

 

 

 

 
Colgo la luce
d'un accecante sole
e nelle iridi impazzite
disegno il viso tuo
coi colori della notte
 
tratti di tenerezza
fanno da cornice
agli occhi
dove è sprofondato
l'Universo
e
danzano le stelle
ai riflessi accesi
d'una lacrima caduta
 
resta il tempo
d'una carezza lieve
prima che luce torni
a bagnare
il mio arido presente.

 

 
Pesante il respiro
il corpo è dolore
nella vita che fugge
 
e mi tieni la mano
come àncora
di quella vela
che il Porto
non vuole lasciare
 
Amore di ieri
d'un tempo passato
ti tengo la mano
 
ma lo senti nell'aria ?
 
Il vento
s'è alzato...

 

 
Cercami
se mi vuoi
 
son la foglia cadente
che segue il destino
il brillare di stella
che dà luce al cammino
quella musica dolce
che allieta i pensieri
la goccia di pioggia
che bagna le gote
 
e t'offre ricordi
bambina di ieri
 
Son il passero
dalle piùme un pò ambrate
che ti canta l'amore
L'orologio in cucina
che rammenta
il passar delle ore
 
L'alitare del vento
che sfiorandoti il viso
carezza i capelli
Il germoglio sbocciato
che segna il trascorso
degli anni più belli
 
Cercami
se hai bisogno d'Amore
non guardare
orizzonte lontano
 
Sono dentro di te
ed ogni giorno
sul cuore
ti poso la mano.

 

 

 

 

 

 

 

 
C'è un velo di foschia
nell'aria
d'un giorno di dicembre
ad illuminar
lacrime di brina
quando la luce
piano si diffonde
 
e laggiù
dietro colline
sfumate d'incertezza
nel colore,
un sole pallido
prova ad apparire
così sfuocato
che agli occhi
mai fa male
 
C'è magia nell'aria
come fiaba antica
tutto il versante
si fa piano rosa
 
strisce di nebbiolina
nella valle
sembrano immensi
petali caduti
da quel giardini
di tempi forse andati
dove riposa il cuore
da bambino
 
Silenzio
non c'è
un fruscìo nell'aria
che turbare possa
il magico momento
 
resto a guardare
ed il mio respiro
offre al mattino
un alito di vento.

 

 
La lancia
è spezzata
e dolorante
mi guardo le mani
sconfitte
e da tremiti
scosse
 
irridente il nemico
mi osserva
ruotando le pale
 
in ginocchio
sollevo il gambo d'un fiore
che nel cadere
ho acciaccato
Mi rialzo
tra le nuvole
ora il sole riappare
una farfalla
mi passa vicina
nel suo strano
danzare.
 
Tossisco
un lungo respiro
non può finire cosi
la vita d'un cavaliere
La lancia raccolgo
di punta ormai priva
ed in sella ritorno
 
non morirò di sconforto
il mio destino
m'attende
 
S'alza una brezza
e come mare
d'intenso colore
dell'erba
vedo onde
passarmi davanti
 
Attendo
il segnale del cuore
poi lancio il cavallo
verso l'ultima impresa
 
dove il mito
non muore.

 

 

 

 

 

 

 
Ho dipinto l'aurora
con colori
d'un giorno di festa
mentre il Dio della luce
appare
dietro dormienti colline
 
e le foglie
ormai spente
bagnate
da lacrime
in offerta alla notte
s'accendono
di preziosi riflessi
al canto del giorno
 
ora spengo
con morbido tocco
l'ultima stella
rimasta
su in cielo.
 

 

 

 

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