Marco Garzotti

PISELLONIO2000@YAHOO.IT

 

IL PRIVILEGIO  LA CHIMERA 

GIRASOLI 

Simone Furlani

LA NOTTE PUB  LA LUCERTOLA  L' AMICIZIA SPECCHI
  PASSAGGIO  PADUA  AMORE ?!  FIATO ODIO IMPACCIO NEVE

IL PRIVILEGIO                     

Come fuco di alveare

Mi illudo

E assaporo, godendo, tutti i privilegi del mio essere tale,

Ingenuamente convinto della mia individualità,

Mentre appena oltre quei confini che non oso varcare ,

In mille altri alveari 

Mille altri gonfi e goffi personaggi come me

Si illudono,

Piccoli sovrani della porzione di universo a cui appartengono,

Ma che non gli appartiene.

Non solo il ruolo che l'ironico destino ci ha assegnato

Ci accomuna ,

Non solo la nostra stupida presunzione,

Ma l' angosciosa  consapevole attesa

Del tradimento,

Consci di soccombere,

Vittime nemmeno illustri,

Dei nostri stessi privilegi.

 

    

LA CHIMERA                                                         

Ti vorrei come nuvola bianca in un cielo tempestoso,

Come primula tra i girasoli

Ti vorrei,

Per poter gustare in mezzo alla disfatta

Il sapore della purezza e del coraggio.

Ma non appena mi illudo di poterti carpire

Mi appari  soffione in balia del vento,

Splendida chimera del mio turbinoso vagare.

La mente spazia per lontani paradisi artificiali,

Fiera protagonista di un uragano di passione e fantasia.

E i tuoi petali, così fragili e preziosi, mi sfuggono dalle dita,

Stringerle di più  non posso...

Ti farei male.


GIRASOLI  (di Simone Furlani)                                   

Se rinascesssi girasole,

Sputerei in faccia

Al fottuto sole,

E mi girerei

Dall' altra parte.

 

   

LA NOTTE                                                         

La notte,

Giace qui il tutto

Bramo il giorno,

Ma è lei la regina.

Il buio e l' ombra

Nascondono

Ciò che non voglio vedere.

Io sono,

Ma preferisco sembrare.

E quando

Io e la notte parliamo,

Parliamo d' amore

E di piccole cose.

 

  

PUB                                                                               

Albe tropicali,

Librarsi di gabbiani,

L' amore.

I  don't believe it.

Guinness,Gauloises

E la mia solitudine,

Sono i paradisi artificiali

In cui gradisco

Si perdano

Gli amabili neuroni.


LA LUCERTOLA                (Barcellona, 22 marzo 1995)

 

Navigo nel vuoto

Del mio cuore,

Speranzoso di incontrare

Un barlume di amore.

Tutto intorno è arido,

Il deserto invade

Il mio petto.

Una lucertola sorniona

Si guarda attorno

Con disprezzo,

Aspettando la morte

Che tarda.

 

 

L' AMICIZIA              

L' amicizia è una vuota Babele

Che si veste a festa per l' occasione.

Il caso gioca le sue carte,

Illude con i suoi fantasmi,

Ma un amico rimane tale

Solo il tempo del ricevimento,

Poi riprende a parlare

La sua fottutissima lingua,

Che non è la mia.

 

 

      

  

PASSAGGIO                                                

L'alba che filtra nella mia stanza

È un alba fredda, che illumina il deserto

Senza trasmettere calore.

Fuori la vita riprende lentamente.

L'azzurro invade cielo,

I caffè si sprecano.

Ma qui l'alba che fatica ad entrare,

Marca con il suo arrivo l'ennesimo passaggio,

Da una notte in cui non riesco a dormire

Ad un giorno in cui non riesco a sognare.


PADUA                 

                Padova: i portici, le piazze,

Sono i fottuti anni della mia vita

Che non potrò dimenticare.

Sono poesia, riflessione

Amicizia e amore.

Quando a Padova albeggia,

Il sole dietro la ciminiera

Osserva un altro giorno che nasce.

E si lascia alle spalle,

In uno sbadiglio,

Tutti quei sentimenti

Che solo in qualche momento

Di futura solitudine

Potrò comprendere.

 

 

 

AMORE ?!              

Amore è un tiepido calore

Che scalda da dentro.

È un brivido,

Un' idea che non vuole nascere

Ma che con violenta fatica

Offusca la mente, note di jazz.

Un fiato ed una candela che si spegne

Diviene la porta verso l’oblio

Un fiato dopo l’amore

Non vuole parole al suo seguito

Gioisce e piange in silenzio.

Un fiato stanco infine

Ci accompagna alla morte,

Ma non è che l’ultimo.

 

ODIO                                                                     

Odio la gente felice,

Con quel fottuto sorriso

Spalmato sul viso,

Come una paresi.

Con quella perenne espressione

Da “ tutto bene, che culo...”

Odio la gente felice,

Che pensa poco e ringrazia molto.

Pensa poco ed è felice,

Mentre io vivo di cozze,

E non ci trovo

Un fottuto cazzo da ridere.

 

 

IMPACCIO                                                            

Sesso e amore...

Distinzione difficile, e sottile.

In entrambi mi muovo con impaccio,

Come brancolando nel buio.

Le mani vagano sulla mia compagna,

In un caso tra le morbide curve del corpo,

Nell’altro tra gli intricati meandri del cuore.

In entrambi combatto fantasie

e realizzo desideri.

Forse la distinzione non esiste

O forse sta tutta in quello

Strano, stupido sorriso.

 

 

NEVE                                                                      

La prima neve d’inverno

Seduce la città

Con cortese invadenza.

Con i suoi fiocchi sornioni

La scioglie in un tiepido abbraccio

Mentre una volta a terra

Provvede ad attutire ogni caduta

Ovattando con il suo soffice manto

il sordo ruggito

di una città che muore.

 

 

 

SPECCHI                                                                       

Alla mattina lo specchio

Che incrocia il tuo sguardo

Ti suggerisce chi sei,

Alla sera te lo sbatte in faccia.

Mai inimicarsi gli specchi.

Guarda che cazzo è successo

A Biancaneve...

 

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Mai inimicarsi gli specchi.

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