Maurizio Viola 1 - 2
Un uomo chiamato Angelo | ||||
Il mondo sei tu (premiata nel concorso letterario: "Madre terra e sorella luna" Assisi |
Una rossa rossa |
LA VACANZA ‘RTERNATIA
(in dialetto) |
Storia di una nonna | VORREI |
Come può un uomo sentirsi normale
quando
al termine della sua giornata di lavoro
torna
a casa e viene tormentato dal telegiornale
ogni
notizia fa riferimento ad un luogo sicuro
che
in questo mondo privo di valore
non
si trova nascosto dietro un muro
ma
è nella speranza che esista l’amore
Come
può un uomo definirsi moderno
quando
uscendo dalla propria abitazione
deve
lottare per non finire all’inferno
da
ogni diabolica tentazione
amore
e rabbia nel traffico cittadino
imprigionato
nell’auto piccola oasi privata
segue
stressato il suo destino
aspettando
inerme che la candela sia consumata
Come
può un uomo avere un’anima serena
quando
dentro ogni suo pensiero
è
scomparsa la semplicità della vita terrena
uccisa
dall’ansia dello stress giornaliero
l’amore
questa grande forza che muove il mondo
che
quando l’hai perso preghi per farlo tornare
l’amore
questo grande amore vagabondo
se
n’è andato e nazioni intere stanno ora a tremare
Come
può un uomo pregare per vincere una guerra
sperare
che un Dio l’ascolti
per
cancellare un popolo dalla faccia della terra
guerra
povera guerra santa per religione o per abbondanza
di
gente ne è morta poca ancora non è abbastanza
uccidere
per vendetta o per disperazione
uccidere
chiunque per soddisfazione
il
frastuono delle bombe ancora non si smorza
il
pugno si chiude per mostrar la forza
nuove
armi più micidiali più devastanti
il
progresso non si ferma deve andare avanti
armi
chimiche batteriologiche armi convenzionali
armi
da provare con azioni criminali
lo
sdegno di tutti con il senno di poi
lo
sdegno che ricade sulla testa di ognuno di noi
e
l’amore che inaspettato ricompare
potente
improvviso come solo pochi sanno dare
un
amore dal sapore nucleare
Terni li. 16/10/2001
sono
qui seduto in questa stanza
a
guardare mentre ti arrovelli
impegnata
a preparare una pietanza
armata
di fantasia tra i fornelli
rifletto
da solo davanti al televisore
che
mi parla inascoltato
e
vedo te dolce amore
sempre
bella anche se di tempo ne è passato
eravamo
giovani pieni di forza e di allegria
bastava
guardarci negli occhi
ed
il resto del mondo volava via
oggi
forse qualcosa è cambiato
un
figlio il lavoro la vita che va di fretta
un
genitore anziano che deve essere aiutato
in
fondo è anche colpa tua se ho messo su pancetta
ma
quando ti guardo per me il tempo
non
è mai passato
ne
un giorno ne un ora neanche un momento
e
questi quattro capelli bianchi che
ho in testa
del
colore dell’argento
attendono
la carezza della tua mano mesta
per
incendiar l’animo d’un sentimento
che
venticinque anni vissuti insieme
non
hanno mai spento
giorni
felici giorni duri
affrontati
insieme sempre calmi e sicuri
sarebbe
stato troppo bello
vivere
senza problemi e senza pensieri
senza
pensare a questo o quello
ma
solo a sogni e desideri
giorno
dopo giorno seguendo il destino
che
ha disegnato fin qui il nostro cammino
ho
capito che al mondo esiste un solo grande valore
quello
che ancora ci vede insieme uniti nell’amore
accendi
pure il fuoco del tuo fornello
cucina
la pasta se vuoi o magari l’agnello
ma
se ti volti sentendoti osservata
non
ti spaventare se ti afferro e ti ho già baciata
che
importa se il viso del tempo conosce fatica
l’amore
è per sempre e lascia che sempre io te lo dica
E' notte e non dormi
sola
nella tua stanza pensi ad un ragazzo
e
ti senti agitata
cos’è
che ti solca il viso
perché
l’aria sembra gelata
una
lagrima una smorfia un sorriso
un
brivido corre lungo la schiena
ti
alzi e la vedi candida e serena
quello
che le dici è una preghiera
domani
ti sposi
la
tua anima è leggera
pensi
ad un ragazzo e ti senti agitata
poco
lontano con il cuore in gola
Giorgio
si sveglia
getta
via le lenzuola
lui
ti ama non preoccuparti
sembra
dire la luna ammiccando sorniona
Silvia
ti amo e vivrò per amarti
ogni
giorno con te
è
un anello di questa catena
che
mi lega per tutta la vita
due
giorni ormai sono passati
la
luna lassù sorride a due ragazzi innamorati
Silvia
è felice sempre più bella
lei
la vede e coglie una stella
con
un dolce soffio di vento
veste
il suo corpo di una luce d’argento
due
ragazzi si sono abbracciati
due
cuori battono un ritmo lento
due
corpi sono allacciati
nell’eterno
grande momento
la
luna sogna e con un sospiro
regala
a Silvia il suo destino
due
ragazzi riposano abbracciati
mentre
fuori è già mattino
nel
prato la vita comincia con un fiore
la
vita di Silvia comincia con l’amore
In
una bellissima notte stellata
sfreccia
silenziosa una cometa
una
lunga scia d’argento
che
illumina al passaggio il firmamento
polvere
di stelle cade sulla terra
i
fiori sbocciano in ogni prato in ogni serra
granuli
di luce
accendono
nel cuore attimi di pace
sei
arrivata a noi dal paradiso
il
sorriso degli angeli sul tuo viso
con
te è tornata l’armonia
la
vita la speranza la poesia
come
in ogni favola più bella
sei
arrivata cavalcando la coda di una stella
apparsa
all’improvviso dentro un bel sogno
portando
l’amore a chi ne aveva bisogno
amore
e gioia per chiunque ti è vicino
donare
amore è questo il tuo destino
ogni
pensiero ogni rancore ogni brutta cosa
li
hai sepolti per sempre con un fiocco rosa
mi
preparo per uscire
e
ti sfioro le labbra senza far rumore
per
non svegliarti,
ma
tu sei già sveglia ed aspetti
il
mio bacio
facendo
finta di dormire.
E’
amore, è amore quando in ufficio
alzo
gli occhi e vedo nuvole
e
cieli azzurri
ed
uccelli che volano, che si inseguono
descrivendo
cerchi ed infinite geometrie,
instancabili,
per
depositare un insetto
in
un piccolo becco aperto.
E’
amore, è amore quando i bimbi
giocano
felici sui prati,
corrono,
ridono,scherzano,
d’improvviso
litigano
per nulla,
solo
perché sono bambini
poi
piangono e gridano il tuo nome
di
mamma.
E’
amore, è amore quando torno
ed
i tuoi occhi cercano i miei,
le
tue mani cercano le mie,
le
tue labbra cercano di me,
tutto
sparisce
non
esiste più niente,
solo
io
solo
tu
il
resto non esiste,
il
mondo non esiste
e
mi perdo nel mondo
perché
il mondo sei tu
Terni
li. 10/05/2002
Era bella, era dannatamente bella
era
sola in mezzo alla folla
con
il suo braccio alzato
con
lo sguardo di lacrime velato
Il
treno crudele esegui la sentenza
era
giunto il momento della partenza
mi
strappò da lei e dalla sua vista
il
nostro dolore si spargeva lungo la pista
Il
paese non offriva un futuro di vita
nelle
mani il coraggio nel cuore una paura antica.
Una
nuova città nuova gente
nel
capoluogo pugliese
solo
lo stipendio era sicuro alla fine del mese
ogni
sera una preghiera prima di dormire
oh
Signore facci tornare insieme non farci soffrire
Tanti
anni passarono in un momento
tanti
anni di lavoro in uno stabilimento
finchè
un giorno la giusta conclusione
il
matrimonio che apriva una nuova dimensione
troppo
bello avere una famiglia
troppo
bello veder nascere la prima figlia
l’amore
al di sopra di ogni altra cosa
ogni
giorno nasceva con un’alba rosa.
Ma
c’era aria di crisi nella siderurgia Italiana
l’Ilva
crollò con il rumore di una frana
chiuse
Taranto chiuse Bagnoli
chi
non venne trasferito rimase fuori
non
c’era pace non c’era tranquillità
un’altra
partenza un altro treno un’altra città
senza
radici è il mio destino
un
nuovo lavoro di nuovo in cammino.
La
verde umbria salutò il mio arrivo
il
posto migliore per sentirmi vivo
nella
bella città di questa regione
mi
sono fermato per andare in pensione
adesso
mi volto indietro e mi rendo conto
che
ho sofferto si
ma
sono l’uomo più felice del mondo.
Oggi è domenica è un giorno di festa
ti
prego dai prova ad alzare la testa
il
paese già sorride alla nuova primavera
solleva
gli occhi e scaccia il buio della sera
da
tempo ormai nelle tue braccia non c’è più forza
da
tempo ormai dalla tua gola non esce più voce
la
donna fiera dallo sguardo pieno di luce
così
forte da passare attraverso una guerra
senza
mai chinare il capo verso la terra
è
ormai un lontano ricordo del passato
il
tempo lento ed inclemente
si
è accanito sul tuo corpo affaticato
e
della giovinezza ha lasciato niente
cara
madre tu che ci hai donato la vita
tu
che ci hai cresciuti e poi seguiti
tu
che ci hai sempre dato buoni consigli
ci
hai insegnato a volerci bene ad essere uniti
ora
sei qui a respirare l’amore dei tuoi due figli
ma
dove sono finiti i verdi prati dove sono le stelle
ormai
non vedi più niente da quella sedia a rotelle
la
mente è vuota lo sguardo è assente
solo
sofferenza e dolore ti riserva il presente
l’aria
si muove una rondine vola veloce
viene
verso di noi ci chiama a gran voce
vincendo
i dolori con sforzo sovrumano
sollevi
un braccio e distendi la mano
mi
guardi la indichi con un dito
non
parli ma io ho capito
un
volo di gioia un barlume di ragione
un
vero miracolo forse qualcuno lassù
ha
avuto compassione
cado
in ginocchio ti bacio ti stringo
un
fiume di lacrime sul tuo volto dipingo
è
stato un attimo un attimo solo
poi
hai chinato il capo e la rondine ha proseguito il suo volo
Dio
buono Dio benedetto
hai
affondato le mani e mi hai strappato via il cuore dal petto
se
sei geloso anche del suo ultimo sorriso
allora
prendila, prendila e portala con te in paradiso
lei
tornerà a darci buoni consigli
veglierà
su di noi e sui nostri figli
ma
prima che si compia il suo destino
dammi
il tempo per farle questa promessa
ruberò
ogni giorno al sole del mattino
un
raggio dorato in modo che per lei io possa
illuminare
per sempre una rosa rossa
Terni
li. 10/05/2002
Quist’anno
io e Peppinella mia
decidettimo
de fa na vacanza ‘rternatia
ce
l’ea cunsijata n’amico bbonu
uno
de quilli che sanno tutto e sanno fa tutto loro
stete
sicuri c’ea dittu nun è na fregatura
e
po volete mette a sta a contattu co la natura
cusci
anziché annà a Rimini o a Riccione
su
lu solito alberghittu a mezza pinzione
cumprassimo
na tenda canadese
una
piccola senza tante pretese
po’
scerta la località balneare
partissimo
avennoce nell’occhi na spiaggia e lu mare
nun
vedessimo l’ora de raggiunge la meta
lu
posto era bellu sotto na pineta
c’era
n’cartellu co scrittu campeggio sole e mare
peccato
però ch’era nfestatu da le zanzare
tra
nu schiaffu su la capoccia e n’antro su la faccia
ce
semo sderenati da la gran faticaccia
arpiegati
com’erimo e co li dulori là la schina
riuscissimo
a la fine a piazza la tendina
pe
entracce dentro ce volle quasi n’ora
ma
lu probblema seriu fu quillo da riscappacce fora
noi
che semo sempre stati pe’ la magnata
ce
rendessimo contu solo allora
de
quanno la panza s’era ngrassata
cuscì
a forza de striscià e rotola e nvocà gni santo conosciuto
ce
mettessimo a strilla pe’ cercà npo po’ d’aiuto
pe
lu gran movimentu c’arvordigassimo una sull’andro
ma
chi arrivò pensò che stessimo a fa quarcos’andro
ce
s’attorcijò addosso la tenda co tutti li picchetti
quarcuno
disse: ammazza se quanno so’ focosi sti vecchietti
se
n’annarono tutti anche npo’ nvidiosi
lasciannoce
aggrovijati n’mezzo a quelli cosi
quanno
ce liberassimo sembrava essimo fatta na guerra
arcoijessimo
su la robbetta nostra da giu per terra
la
buttassimo dentro la macchina senza manco arpiegalla
e
po’ via de corsa ndo l’estate è più comoda e tranquilla
arpenzannoce
mo
non
sarebbe manco stata na brutta vacanza
ma
ce bastò n’giorno pe aveccene abbastanza.
come sempre anche oggi il giorno è finito
ti distendi stanca mani giunte sotto il cuscino
i
tuoi occhi si chiudono su un altro giorno
ma
sai già che non riuscirai a prendere sonno
il
giorno che finisce il giorno che muore
intorno
a te nessun rumore
mani
giunte nel silenzio di una preghiera
sei
sola in casa anche questa sera
parli
con Dio ti confidi sottovoce
apri
gli occhi guardi intorno poi accendi la luce
la
solitudine si sopporta il buio non ti mette paura
pensi
ai tuoi figli e già ti senti più sicura
ormai
sono grandi hanno la loro vita
è
lontano il tempo di quando eri la loro guida
li
prendevi per mano e gli insegnavi il valore
di
seguire la strada che conduce all’amore
ci
pensi e sorridi i sacrifici di una vita valgono un tesoro
tutto
ciò che hai fatto lo hai fatto per loro
è
giusto così in fondo cosa vuoi che sia
se
alla fine del giorno non c’è nessuno a farti compagnia
verrà
ancora domani sarà di nuovo mattino
ti
affideranno con gioia qualche nipotino
il
tuo cuore sarà sempre un rifugio sicuro
come
ieri lo è oggi ed ogni giorno futuro
qualcuno
andrà a scuola altri al lavoro
ti
prenderai cura di ognuno di loro
sei
tranquilla hai l’anima serena spegni la luce
ringrazi
Gesù e ti addormenti felice.
Maurizio
Viola
Terni
li. 21/10/2002
Vorrei prenderti per mano
e
passeggiare con te lungo un viale alberato
calpestare
le foglie in autunno
o
inebriarci con il profumo delle rose in primavera
Vorrei
essere ricco
per
adornare il tuo collo di pietre preziose
per
avvolgere il tuo corpo con un vestito
firmato
da un sarto famoso
poi
scoprire che nessun vestito nessuna gemma
è
preziosa quanto te
Vorrei
essere povero
possedere
solo un pezzo di pane
per
fartene dono
e
dirti, ecco prendi, è tutto ciò che ho
non
posso darti più nulla oltre al mio cuore
Vorrei
possedere il mondo
e
darti cento mille cose
ma
non posso
non
posso perché basta che ti guardo un attimo
negli
occhi
per
dimenticare tutto
basta
che ti guardo un attimo negli occhi
e
riesco solo a dirti
ti
amo
M.
Viola
Terni
li. 22/10/2002
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