Mauro Palladino

Confidenze E sei neve 

 

Confidenze

 

Al punto-soglia della vita

al bivio di coscienza

(quattro vie per l’incertezza)

ad un tiro di menzogna

da inseguite confidenze

la mente è un voltafaccia

a direzioni di sorpresa

quel che è lieve

è sfumatura

(non coinvolge)

e il vuoto che fuggiva tra le fasi

è istinto

che a momenti si ricuce.

Dal grembo di una donna

dal seno che fortifica i ricordi

un gesto di saggezza

un volo di sabbia sulla pelle

un crepuscolo che vibra

nell’asprezza del silenzio.

Al tavolo di prospettive

convocato di prudenza

si apparecchia il sogno nuovo

si studia il metabolismo dell’errore

senza illudersi

ma senza dimenticare. 

 

E sei neve         (a Giusy)

 

Come l’intensa nudità

di una luce che sconvolge

come un accenno di rivelazione

che a veli

(dall’immenso)

s’irradia sugli angoli di un giorno

come acqua dei ricordi

sollevi al cielo (un diluvio)

e sei neve.

Da un ristagno di rossore sulle gote

da un fiume di dolcezza bruna

celi l’alveo

di luna inviolata

come astro del silenzio

sveli il tuo discorso

agli ascolti già disposti

dell’intimità.

Come un respiro di sale

che scorre all’onda cieca           | 

="MsoNormal">come orma sulla sabbia

come tocco che fa quadro

di un’immagine invivibile.

Forte come l’edera

agile come un nodo di fieno

per amore oscilli

di un profondo movimento

puntuale

come un pendolo di fedeltà

instancabile segni

l’inerzia dolcissima del cuore.

 

 

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