Sabrina
Sabrina
Cara Sabrina,
sei
il ricordo di un giorno di Febbraio,
la
visione di un sole timido e puro,
la
tristezza di un giorno di freddo a Firenze,
l'eternità
di un volto e di biondi capelli nel vento,
in
un pomeriggio di primavera sopra un ponte sull'Arno.
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Che
cos'è una poesia
Cos'è
una poesia?
una crisi di coscienza?
uno svelarsi di verità?
un momento di onestà?
un rifiuto del nostro egoismo?
una cura per il dolore?
il bisogno che abbiamo d'amore?
la luce di un ricordo?
Non sò cosa esattamente sia una poesia,
forse è lo sforzo di reagire
al nulla che talvolta ci opprime.
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"La
felicità che c'è"
Perchè
dò il meglio di me
solo nella tristezza e nel rimpianto
nel ricordo di un amore impossibile
in quello di un tempo finito
che non tornerà più?
Perchè raramente gioisco
della fortuna che ho
della felicita che c'è
delle persone che mi sono accanto
senza le quali la mia vita sarebbe disperata e vuota?
Perchè ho bisogno di perdere ogni cosa
per capire quanto sia importante?
Aiutami, Ti prego, O Signore
a godere dell'acqua che bevo
dell'aria che respiro
della luce che mi sveglia
ogni giorno della mia vita.
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"Le
pareti della mia stanza"
Contengono
molto
le pareti della mia stanza.
Contengono le città
del mio passato,
gli amici, gli amori e i ricordi.
Contengono la storia,
la personale Odissea,
di uno tra tanti.
Contengono la felicità
- fragile -
del presente,
e l'incertezza dell'avvenire.
Contengono un mondo piccolo
ed uno immenso,
infinito da attraversare,
per strade,pianure, deserti,
oceani e montagne,
cercando,
senza trovarla,
la felicità che,
in un secondo,
può contenere la mia stanza.
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"Anni
sulla strada" (1993-2001)
Migliaia
di chilometri,
albe tramonti notti
freddo caldo vento,
stagioni diverse.
Pensieri confusi,
graduali bagliori di verità:
tappe sofferte
nella corsa del crescere.
Mentre l'auto correva veloce
in uno spazio irreale,
dentro a un sogno senza tempo,
come un risveglio, all'improvviso,
da lontano appariva un casello
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"Dieci
anni fa"
(Dedicata a Fabio D.R.
n. 12.04.1973 m.11.08.1992)
Dieci
anni fa
il dolore aveva il tuo volto.
Tu
che più di tutti noi
incarnavi l'età dei sogni
e tutti i suoi doni più belli.
Proprio Tu te ne andasti.
Ricordi di sole, mare
allegria e belle speranze
attraversano la mente.
Poi uno squarcio di buio
lancinante.
Dieci anni dopo,
ancora il tuo volto,
specchio dorato di quello che eravamo,
ci dà la forza di tentare d'essere
quello che saresti stato Tu.
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