Tu
nella notte
Mi mancano i tuoi occhi.
( Nicola I.)
Ci separano il mare, i monti,
persino queste stelle.
Vorrei una tua carezza,
cancellare con te passato e
futuro e assaporare solo
questo nostro presente.
So che ci sei e che mi
stai ascoltando in questa
notte di silenzio.
Domani, continuerò a sognare
di averti accanto.
Passerà il tempo, ma sento
che nessuno potrà più cancellare
questo nostro sentimento.
Un soffio leggero
(Ivana)
sento sul mio viso,
è una struggente carezza
nata nel tuo cuore.
Ti sento a fianco
nel silenzio della notte
e sorrido,
mentre una stella
scivola dal cielo
e, come messagger d'amore,
lascia un dolce bacio
sulla tua cara sponda.
Con le braccia raccolgo
(Maurizio)
le ginocchia e le stringo
al petto,
con il corpo scosso
da brividi di freddo
sto seduto su questa sabbia,
umida e gelata,
lo sguardo assorto,
perso in una notte di stelle,
penso a te che sei lontana.
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IL
PESCATORE MUTO
Partì con la
sua barca
colorata d'antichi cavalli
marini,
la sera d'un tardo autunno.
La Rocca pian piano si rese
lontana.
Poi l'acqua si fece più scura
e ogni cosa il buio travolse.
E nessuno cercò quella barca
che apparteneva
al pescatore muto,
che amava il sole e la pioggia,
il profumo del mare
e quello delle erbe,
che aveva per tetto le stelle
e per giaciglio
un angolo di questa terra.
(Nicola Imbraguglio)
E il pescatore nel suo mare,
parlerà le parole mute
di pesci lucenti,
danzerà con onde impetuose
fino a toccare le stelle,
fino a lambire la sua cara riva
e la sua anima
avvolgerà quella Rocca,
custode di sogni dissolti...
(Ivana)
...eppur ancor vivi
per i figli suoi
che allor compresero
il rumor della sua assenza
e tra l’onde
continuarono a sentir
del suo amore il canto
e di suo insegnamento ancora
alimentano il vanto.
(Yama)
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Sarà
notte
La strada urla
(Mattia Galliani)
e i miei passi
nel profondo
aprono istanti
di lucida eternità
Scuro s’è fatto il cielo
(Nicola Imbraguglio)
E spuma di mare s’accartoccia
con rabbiosa insistenza
attorno a scogli affioranti
spinta da vento che preannuncia
la sua forza dirompente.
L’ultima luce della sera
dipinge ogni cosa di
profonda solitudine.
Tra poco sarà solo biancore
di mare in tempesta
e scroscio di pioggia.
Urlerà questa Rocca
a tetti silenti, rotti
a secolari intemperie,
e i suoi arbusti
si agiteranno con forza
aggrappandosi a frammenti
di terra.
Passerà anche questa tempesta
e sarà notte.
Ombre dipinte su mura
si faranno i miei pensieri
e, per richiami ancestrali,
aspetterò la prima luce
del giorno.
Sotto un cielo senza stelle
(Ivana)
gli occhi fissi
scruteranno
le buie vie dell'universo
ed un sol barlume,
ad illuminar l'immenso,
calerà nel triste cuore,
sarà l'affetto
che dimora nell'animo del poeta,
a riempir quel vuoto
di una notte stanca.
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L'alba
Venne la sera
(Nicola)
e ti sentii più lontana.
Poi la tua immagine
nel mio ricordo
trasformò in tenerezza
la fine di questo giorno.
Poi fu notte
e ti trovai accanto
angelo fuori dal tempo
anima esule
cuore senza dimora
che mi portasti
su morbide ali
in cieli che non ricordavo.
(Bilco)
E poi l'alba
(Maurizio)
di un nuovo giorno
un dolce risveglio
apro gli occhi
vedo te
dentro una nuvola
di capelli neri
la mano
sotto il cuscino
il viso radioso
come il mio cuore
innamorato
di eterno bambino.
I miei dolci sogni
(Ivana)
racchiusi nel tuo respiro
vivranno
nella luce calda del mattino.
Sarà bello
vedere nei tuoi occhi puri
la mia gioia riflessa
e, per mano, indivisibili,
scivoleremo sul sentiero di vita.
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Piccoli rubini
Sbalzi nostalgici di malinconia impetuosa
(Anna)
colpiscono come carezze fruttate
i nodi di una limpida, esuberante limpidezza…
Paragoni d'inverno invadono le enigmatiche
reazioni della mia dolcezza;
titubanze e certezze sfiorano parole,
promesse inalterabili , immutate.
Favole e sognati eventi
mi sussurrano la loro presenza,
piccoli rubini che assetano l'anima
da tempo rinchiusa in una morsa…
teneri, soffici colori ,
profumati di azzurro e rosa
adagiati sulle mie speculari emozioni…….
emozioni che ti chiudono la bocca,
(..il solito..)
esalano nell'aria con un profumo di primavera,
e che chiudono le porte ad un inverno freddo e piovoso.
Gemme luminose che splendono nel cielo,
e che nemmeno le nuvole minacciose e cupe possono oscurare.
Nessuna lacrima di nuvola scenderà sopra di noi,
nessun alito di vento soffierà contro di noi,
perchè solo il grande diamante chiamato sole brillerà alto e caldo sopra di noi.
Baciarti, baciarti
(Nicola)
e
poi baciarti.
Sentirti
in me
e
tu sentirmi in te.
Fissare
l'eterno nei tuoi occhi.
Questo
amore
non
avrà mai fine
perché
ogni soffio di vita
è
amore.
E
sempre io di te e tu mia.
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Nessuno
è solo
Silenzio e deserto nella calma via
( Massimo)
in notte fonda di tranquillo buio,
aperti spazi e lontani orizzonti
si aprono tutt'intorno,
son lontani i monti.
Non s'odono passi amici,
non s'intravedono consuete figure
che rendano le idee più sicure.
S'attende fiduciosi l'apparire
di una stella chiara.
Passi erranti nella buia via
(Ivana)
volgono i pensieri
alla tenera infanzia,
al fruscio delle spighe di grano,
al rosso dei papaveri,
al profumo dei lillà,
al volo delle rondini,
al canto dei grilli
nelle notti d'estate.
Riecheggia il vociare
della contrada,
quando, a sera, riuniti,
nessuno era solo
e volgendo lo sguardo
ad ammirar le stelle,
si sperava, per l'indomani,
bel tempo e fatiche serene.
All'alba,la stella mattutina,
rassicurava quella gente allegra
che null'altro chiedeva
all'azzurro cielo.
Risalendo del tempo il sentiero
( Massimo)
ci s'imbatte in messaggeri alati,
dal primo Facitor inviati,
pronti a rammentarci il senso vero
del vagare umano e del mondo intero.
Gli araldi al presente il viso volgono,
negli occhi, lampi di rimprovero
si colgono
perché gli erranti non vedono
le molte luci profuse
nell'aspre oscurità diffuse.
Tra esse, additano una luminosità
chiara, salda e non lontana
che il Facitor decretò di nominare...Ivana.
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Pasqua 2003
L’aurora pasquale che ormai s’appresta
(Massimo)
e si riannoda all’ora antica
della risurrezione di Cristo,
sia per la famiglia umana
squillo di vera festa,
sia foriera di rinascita profonda
e rechi a tutti l’armoniosa onda
della musica di novelli boccioli,
di un rinnovato prato,
di un aere dolce e profumato.
Farfalle affettuose, (Ivana)
ruscelli d'amore,
possano riempire
i prati della solitudine,
dove la tenerezza dei fiori primaverili, (Anna)
il sorriso delicato di un bimbo,
il candore di occhi puri...
siano emblemi di gioia,
emblemi di pace...
Stormi d'uccelli (Maurizio)
s'alzeranno in volo
al correre leggero
del bimbo
primo germoglio
di una rosa rossa
che libera l'anima
in un momento di magia.
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FIORE
DI PESCO
Fiore
di pesco
(Ivana)
dai petali trasparenti,
brillano le tue gemme
di bianca luce
adagiate sull'azzurro cielo.
Il tuo apparire soave,
rimembra il mistero
della piccola vita
e i sogni risorgono
aspettando l'aurora.
Il tuo scintillio
abbaglia i miei occhi, (Enzo)
e traspare di una luce
che ti fa unica.
Dolce fiore che racchiude
i più bei sentimenti,
come sei bello, come sei dolce.
Fiore di primavera
per te la stagione è appena iniziata,
e per te mai finirà.
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SERA
Baluginanti istanti di quiete (Yama)
incalzano la frenesia del giorno.
Giunge la sera e la pace,
poi notte fonda seguirà,
cacciatrice di sogni,
a scacciar gli affanni.
Sera silenziosa, (Ivana)
porti con te il rammarico
di un giorno di vita
già andato,
ore passate
a trattenere
una lacrima
che dal cielo
non si vuol far vedere.
Sera soave,
coi tuoi piccoli fari
allieti i pensieri
e la misteriosa luna,
già sarà preludio
di una solare speranza.
Quante stelle
brillano in cielo, (Sal)
che l'animo mio tanto ispira.
Per parte sua l'eterea Luna;
solo un quarto
ai miei occhi insonni si mostra.
Dietro essa cosa vi sarà!
Infinito..........................
E' tardi.
Da una vecchia casa si odono arrivare
i pianti di un piccino.
Luci accese, un rumore e poi...
...e poi il domani!
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Notte
Scesa
è la notte (Nicola
Imbraguglio)
come tante altre,
e il mutare dei tempi
più non si avverte
anche in case diverse
dagli anni d’infanzia
quando altro era
il respiro di questa
terra.
Ascolti il sibilare
del vento e il rumore
del mare,
e senti l’ombra della Rocca
che si spinge oltre
i tetti delle vecchie case.
Libere sembrano tornate
le colline, e le sagome
degli alberi, ancor spogli
dal gelo dell’inverno,
sovrastano muri di cemento
ridotti a tenue ombre.
Passano per il cielo
nere nuvole e una pallida
luna getta la sua luce
su pietre vecchie e nuovi
manufatti,
accomunandoci in questo
breve passaggio terreno
ma seppur breve può essere un bel passaggio (Rina)
se la luna diviene piena
e si riflette sul mare,
se nel cono della sua luce vedi le stelle
se il vento e il mare portano musica
che ti fa ballare.....
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Fanciullo
vagabondo
Scura contrada, (Anonymous)
mesto viavai,
figure tristi
si aggirano,
chi fugacemente,
chi con un andare
lento, malinconico.
Un fanciullo vagabonda
intorno al caseggiato,
ma non trova
compagni di gioco
e rientra deluso
nelle mute pareti.
Repentinamente però
si alza un suono
di orchestrina
prima timido,
poi più sicuro e
da incubo sfuggi (Yama)
ed al sole d'alba d'estate,
spalanchi gli occhi,
si che profumo di vita
la tristezza mette in fuga
ed a nuova giornata
vivo t'appresti.
Saltelli felice (Ivana)
sulle ore impazienti,
rimbalzi sorrisi
ad occhi fuggenti,
tamburelli canzoni
di note vaganti,
t'improvvisi pagliaccio
davanti ai passanti,
scaturiscono applausi
ben meritati,
il cuore accoglie
gl'amici ritrovati.
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E'
giovane mattina
E’ giovane mattina, (anonymous)
ascolti il silenzio
e una paziente tranquillità.
Il pensiero però é all'erta,
sa che novelli suoni e
un crescente risveglio
di strade e case
saranno preludio
a incognite circostanze.
Vorranno proporsi
alla porta del tuo dì
semplici gioie,
tristezze inattese,
malinconie indolenti:
fotogrammi di quotidianità
e tu, attore e regista, (Ivana)
darai il ciak
alle tue imprevedibili ore.
Cercherai sorrisi
da comparsa,
per vestire le illusioni,
nell’andar del tempo.
Sarà una leggiadra farfalla,
attratta da armoniosa melodia
di grilli e fili d’erba
toccati dal vento,
a rinfrescar la tua mattina.
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