Su una strada a volte bianca a volte nera si susseguono fiamme gelide e continui lamenti,perversi richiami all'assurditą di chissą cosa. Scorgere in lontananza passi lenti e pesanti. Questo č il mio delirio, questa č la mia solitudine, mondo giocoso,a tratti perverso, sempre pervaso da una continua malinconia, da una nostalgia del vivere. Nelle sale che conducono al Paradiso tutto č spento,desolato,niente piu' visi amici,niente piu' inviti a feste o danze. Tutto intorno č vuoto,deserto e solitario, č un passerotto spaurito che asciuga le alucce bagnate dopo la tempesta. Tutto intorno č brivido,č il sospiro di un dolcissimo disperato che si sbatte da una parte all'altra in cerca di un varco, di uno spiraglio di luce. Non c'č motivo per tutto ciņ, non c'č esitazione, paura o orgoglio, c'č solo la depravata miseria di un errabondo. Maledetto Caos,che involve tutto nel suo vortice allucinante, anche l'ultimo sorriso, l'ultima speranza č sfuggita, senza rumore o crepitio, sola con sč stessa, portandosi via dolcissimi sogni e immense tenerezze.
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Corre nella notte il fuggiasco depravato, ubriaco, moribondo di assennatezza. Dal suo fiasco ha vuotato magici incantesimi di una notte folle, immensa e gloriosa. Gloria della fantasia, dell'immaginazione raggelata nel suo stesso esistere,ma stasera cavalca libera,libera di giocare,scomporre, confondere,libera di rifugiarsi nei meandri di una solitudine paradisiaca, senza forma o colore,tutta da inventare, senza regole o imposizioni. Solo lui,solo lei, a creare ogni meraviglioso pensiero a cui vogliano dar vita, senza inibizione alcuna. Si scioglie la libertą.
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