Un Leone Importante
giovane
leone,
correva
tranquillo e beato
nelle
verdi savane
a
caccia d’antilopi zebre e cinghiali,
in
folte foreste si nascondeva,
in
mezzo a ruscelli limpidissimi
e
campi allagati
regnava
con i suoi denti affilati,
su
coccodrilli alligatori e gaviali.
E
la sera all’imbrunire,
si
ritirava nelle anguste caverne
con
i lupi suoi amici,
dilettandosi
in libagioni,
bevendo
otri di vino,
e
ridacchiando, ricordava
le
sue cacciagioni.
Mentre
lei rimaneva
sola
afflitta e dispiaciuta,
senza
la consolazione dell’amica
del
cuore, all’ombra
di
un albero senza fiori,
e
sbranando malcapitati
orsacchiotti
poveri
cerbiatti!
aspettava
inviperita,
vicino
un branco di licaoni
il
passar delle stagioni.
Ora
però, oramai,
irte
e deserte montagne
da
scalare,
dove
nessuna gazzella può
sfamarlo,
dove
non ci sono pozzi
per
abbeverarlo,
ma
solo avvoltoi pronti
a
lanciarsi sulla sua criniera,
serpenti
velenosissimi
che
lo morderanno,
e
selvaggi cacciatori
bivaccano
sui loro fuochi
aspettando
i suoi fatali errori.
“Ma
chi sbaglia per amor
non
fa peccato!”
gli
dice fidato l’elefante indiano,
e
così, egli deve solo
arrampicarsi
per il San Gottardo
senza
la zampa del ghepardo!
e
con l’audacia dello scoiattolo
soffrire
fame freddo e caldo!
e
con l’aiuto di Padre Pio
fare
bene il suo cammino!
Altrimenti
che n’avverrà di lei?
Furbi
e astuti sciacalli
l’avvicineranno
con coraggio,
e
l’accarezzeranno,
ma
poi, presala per la coda,
fuggirà!
in lontani anfiteatri romani,
ove
resterà tutti i giorni a giocare
con
koala e macachi.
Allora,
ecco
l’importante
cammino
nella
sorgente del Ticino,
sale
per l’imponente montagna,
man
mano la nebbia si dirada,
per
arrivar fin su la vetta innevata
ove
la sua leonessa lo aspetta
impaziente,
per il perdono
…
nella tana.
giugno
‘02