Nelle vesti di presentatore amatoriale, molto apprezzato in Puglia e Basilicata, ha affiancato diversi personaggi famosi: Alberto Castagna, Natalia Estrada, Pamela Prati, Walter Nudo, Ramona Dell’Abate, Matilde Brandi ed altri. È spesso invitato a declamare poesie in pubblico ed a scrivere introduzioni a libri di autori locali. Una sua poesia è diventata una canzone prodotta dalla VS Records e distribuita da Sound on Sound-Sony D.a.d.c.
Ha esordito nel 2002 con la raccolta di poesie “STRATI – prossimità e collisioni”, promossa da Studio Fox Service e ottimamente accolta dalla critica. È prevista una nuova raccolta nel 2003, ed un racconto fantasy nel 2004.
Vecchio
pescatore
Una
barca solitaria
con
pigra lentezza salpa
ed
un vecchio pescatore
ancora
assonnato
s’immerge
nella foschia del
giorno che nasce aldilà
dei bianchi riccioli del mare. Triste
una antica nenia si
leva afona dalla
sua voce arrochita e
si fonde con le grida dei gabbiani. Dolce
il rollio della barca che
culla la voce nel petto del
vecchio pescatore e
la bruma a piccole gocce bagna
la sua arida pelle di
un volto scottato dal sole spaccato
dal sale del mare. La
riva si rimpicciolisce e
sulla tenue scia del logoro legno s’incanalano
alle sue spalle i
suoni del suo cuore. La
nenia poi si affievolisce come
la foschia che si assottiglia rischiarata
dai raggi di
una giornata luminosa. Il
vecchio pescatore taciturno
ripone
i remi nella barca e
con un gesto della mano inciso
nella memoria degli anni lancia
lontano nel mare la
sua rete.
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Metamorfosi
Attimi di preziosi monili sottratti dalle tue mani oggetti
ingialliti dall’ingiuria del tempo e
petali di fiori allora brillanti lasciati
a essiccare nei tuoi cassetti. Eccoci
in un giorno fuori dai giorni ornato
di chimere temporali nate
da sentimenti concatenati occultate
tra le pieghe ricostruite
di rapporti mai sfibrati. Aggrovigliate
all’albero secolare mille
vite scorrono come un fiume in piena alla
ricerca di una foce libera
da detriti accumulati e
incastrati nelle stagioni dell’anima. Io ondeggio quando soffia il vento non
protetto dalla tua presenza ormai
sbiadita come i tuoi monili negati
alla luce di un pianto mai rimosso. Incomincia
una nuova pagina di vita conquistata
col mio coraggio attraverso
un diario ancora intonso metamorfosi di
realtà manifestate brandendo
i ritagli del mio universo incollato alle
pareti della volontà
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Quiete
d’autunno
Tutto tace. Tutto è immobile. Immersa
nella foschia autunnale la
pianura ascolta solo i rintocchi del suo cuore, pulsante
di tutte le creature accoccolate nel sonno. Non c’è vento a scompigliare la folta chioma della vecchia frondosa quercia, che
maestosa sorveglia l'orizzonte. Una quiete senza tempo che
scivola sui vetri delle case come
una colata di purezza Nessun
rumore, tra la notte e il mattino. Nessun
faro d’automobile che
ne fenda il livido candore In
un limbo è tutto sospeso, come
di una terra che non ha memoria dell’uomo. Ai
confini dello sguardo un
chiarore impercettibile: il
nuovo giorno inizia a stiracchiarsi. Una
luce in una casa si accende. E
la vita ricomincia.
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Vite
dipinte
Nuovi sogni nascono sulla
tela accarezzata dal
tuo soffice pennello, dalla
tua delicata mano, dal
tuo profondo sguardo, scrutatore
di cuori e di coscienze. Ti
vedo percorrere gli
ampi sentieri della fantasia e
raccogliere i frutti dell’ameno
bosco incantato, dove
nulla avvizzisce, ma
si rigenera e cresce vigoroso. Sbocciano
i colori accesi sulle
tele da mille e mille impronte
di vite dipinte; segni
di silenziose presenze tracciati
con scioltezza, dal
flessuoso pennello intinto
nei laghi colorati da
soffi vitali. Quadri
animati da vita propria disvelano
alla mia vista fondali
di pace e di equilibrio e
mi bagno in un fiume di colori diluendomi
nella sua armonia.
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