nella mia mente stanca; oggi peggio di ieri la tranquillità manca, rivado volentieri alla mia età più bianca quando nella mia testa tutto sapea di festa
Amavo le campane, il musicar gioioso, le melodie lontane, il campanil maestoso, le flebili fontane, il rivo tumultuoso, le lampade accese nel mio dolce paese.
Sentia l'andare lento del giovane pastore delle luci all'albore vigile ed attento incitar con ardore a camminar l'armento. Guidandolo con cura alla dolce pastura.
Notavo la vecchietta con il rosario in mano andare, senza fretta, al Santuario, lontano, raggiungere la meta e parlar con l'Arcano iniziando sotto voce, col segno della croce,
sommessa una preghiera perchè fosse sereno o almen dai guai alieno il far della sua sera. E con l'intima spera di dolce arcobaleno ritornare più lieta all'amata casetta.
Ed ora che il dolore spesso, a me, è presente affaticato il cuore e debole la mente, ritorno più sovente al mio perduto amore. A quella dolce ebrezza che è: la giovinezza.
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La pioggia che scende Dal cielo sì nero Nel cuore riaccende Un cupo pensiero Ma presto risplende O , almeno, lo spero Che torni si attende Che torni davvero La gioia nel cuore Che porta il Signore Nel giorno sì uggioso Di pioggia e di vento L’umore è sì ombroso La voce è un lamento Tutto è fastidioso Mi muovo anche a stento Col cor doloroso Tormento, tormento. Eppure la pioggia, che fitta Discende, è la vita.
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Se piange il tuo cuore Con lacrime amare Se intorno è un odore Da non respirare Se tutto ha un sapore Che vieta il mangiare Non devi pensare Che la vita………… …….. è finita! Verranno giornate diverse Di nuvole grigie private Con cielo sereno, più terse, da rondini in vol salutate. Passato l’inverno sì uggioso Si affaccia, alfin, la primavera E tutto ti appare radioso E tutto t’invita allo spera. E tosto il ricordo scompare Di tristi ed infausti momenti, di pianti, di grida, lamenti, di un vuoto totale. Ti appare la gioia di vivere. E senti la voglia di ricominciare. E tutto ti appare più bello anche l’agile volo d’uccello. Non devi scordarti di certo, se il brutto è ormai sì lontano, Colui che ti ha dato una mano E la porta del bene ti ha aperto: ti ha tolto dal caldo deserto ti ha messo nel fresco altopiano. Mostrandoti un altro traguardo: Ora al Ciel volgi lo sguardo.
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