sconvolta mutilata. zolle spigolose sotto i miei piedi nell'antro d'un serpente vibrante. vago, sbatto la testa nei muri, cado in fosse smarrisco in bufere. grandine sul mio viso s
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senza vento per la navigazione senza emozioni senza paure.
dove i draghi ignoti assaliranno? quando i loro coltelli feriranno?
terso, stanco, pallido cielo ove son le tue mutevoli nubi? fratello vento? ove il mio coraggio a sfidarli?
ombre lunghe di pesci severi sulle onde liquefatte scivolano al confine.
sepolta da tonnellate gravi, pesanti, d'acqua compatta, terra trasparente senza rocce. nervature degli alberi le vene del sole pulsanti sopra me. male alla testa fanno quelle lame d'acciaio che cullano il mare.
il buio m'ingloba trascina sul fondo senza nome i miei occhi.
lunghi i pesci gettano nere ombre sul mio stanco volto.
pesante sprofondo schiacciata.
lascio alla densa acqua il corpo trascinato al confine.
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candido, fragile, sconvolto gabbiano... quanti mutamenti, virate improvvise del cuore, dell'anima nell'aria veloce, fredda. avere i tuoi occhi, il tuo vibrar dell'animo al vento, m'hanno schiuso nuovi mondi. bufere, temporali, brezze e bonacce per poi sfinito planare sulla tiepida sabbia, avvicinarsi all'infinito profondo mare per potersi specchiare, il sussurrare rivelatore dell'anima.
regalare le emozioni al tempo.
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emozioni eco lontane, smarrisco nella nebbia densa ciņ che era mio
il respiro profondo s'affanna cercando aria.
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