Pompeo
De Bernardi
per contattare l'autore:
debernardi@inwind.it
Poesie dalla raccolta: "Sui sentieri della comprensione".
La
rosa rossa scivola lentamente, per
un istante interminabile è dell’aria, poi
si posa dondolando sul suo corpo, tingendolo
del suo colore vivo. La
mano che l’ha lasciata ora è appoggiata al vetro, rigato
dalla pioggia e dallo sguardo, sotto
la fronte appoggiata le lacrime, dell’amore che non può esistere. L’amore
dell’uomo si lascia vincere dalla stanchezza e scivola nel sonno, l’amore
della donna rimane vigile in attesa di un completamento, avrebbe
voluto il suo corpo avvolto tra le braccia, e
mani tenere sul volto al posto di questa pioggia, e
respirare al calore di un altro respiro, invece
del rimando freddo di una luce piovosa. E
le parole non esistono, le
parole muoiono in gola, strozzate
da troppi tentativi e mani
rapaci che scarnificano solo nel piacere. L’amore
delle donne è come il mare che lembisce la spiaggia, spinto
da un vento costante e disposto
ad apprezzare ogni insenatura. L’amore
dell’uomo è come guardare da un cannocchiale e Spesso
cambiare orizzonte. Il
tuo corpo trova un angolo tiepido ma distante, la
tua mente trova riposo nella rassegnazione, la rosa rossa ritorna tra le tue dita.
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L'uomo
che cammina sui carboni ardenti. La
pelle è dura sotto i piedi come
la sua faccia scura. Trattiene
il dolore e la voglia di accelerare nel
suo volto il dolore dell'anima e del passato poche
scelte, quelle per forza contro
la felicita contro
la sua essenza contro
il desiderio di cose forse ancora possibili. Bambino... presenze
forti, botte, tormenti, insegnamenti... Il
carbone brucia l'anima
brucia. Sei
duro di scorza dura dura
è la tua forza negli affetti. Ti
inchini poco agli applausi di quel misero palcoscenico la
tua vita lì il
tuo amore lì. Se
qualcuno si innamora di te... ma qualcuno si è già innamorato!
Sarebbero
passati anni Dall’altra
sponda, le
finestre riflettono… noi. Busti
sopra il muro. Osserviamo
le barche appoggiate alla corrente e
remi che seguono appena. La
nostra ultima foto. L’ultima
volta che ti ho vista. Poi… Ti
ho rimpianto nel profondo e
quella storia, poteva… superare
il mio orgoglio. Dopo… Dal
fiume… La
città triste, accompagnava
i miei pugni affondati nelle tasche, fino
a piegarmi il collo. Armato
dalla disperazione, ho
affrontato… Vento
e viali. Come
luci intermittenti… I
ricordi a sfavillare… Poveri. Sarebbero
passati anni… Sul
mio livore e
pianto ad abbattere le barriere e
voglia di tornare… Tanta. e
l'uccello meccanico rimane per me una creatura ancora
da conquistare nel
silenzio delle ali spinte dal vento o
nel fracasso violento del motore. Ma
le ali del pensiero la
vita non te le può tarpare e
il sogno a volte vince sulle mie occupazioni e
divento aviatore una
lacrima di gioia e potere attraversa il mio cuore il
vecchio pilota con tante ore da raccontare chissà
se Dio che vede quello che potrebbe cambierà
il destino.
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Mani nodose che accarezzano la vita rami duri che accarezzano le gote pensiero semplice sguardo forte cuore che piange alle emozioni. Così fermo resterai a guardare la decisione senza intervenire con la coscienza nel bene ed il viso solcato dal dolore. Trasformare con poco il poco ricavare poco quel poco comunque porterà i connotati quel poco sarà l'anima della vita semplice di esigenze semplici di gioie semplici di grandi emozioni forti di dolore. Qualcuno vorrebbe rubarti l'anima togliendoti dalla tua bottega. Dopo aver scavato al buio della miniera più forte respirerai la luce Dopo aver piallato il legno più forti saranno i tuoi abbracci Dopo aver condotto in porto più forte porterai te stesso all'altare della vita
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