Roberto Bruni
http://robsus.altervista.org.

IL SALICE PIANGENTE LA FAVOLA DEGLI AIRONI MIA FIGLIA NEL GIARDINO DELLE ROSE NEL SILENZIO DELLA SERA OLTRE LA SIEPE LA MIA PASQUA IMMENSAMENTE IMMENSO
Semina Viaggio L’orto degli ulivi Uomo Al canto della capinera PELLEGRINO NON HO VISSUTO INVANO SOGNO DEL SOGNO

 

IMMENSAMENTE IMMENSO

 

Osservo,
del battito del giorno,
il lineare accosto
al colorato tramonto.
E mi immagino
vivo
nell'immensamente
immenso,
respiro
di anima
nel profondo
di me stesso.

 

 

SOGNO DEL SOGNO

 

Conservo nel cuore
il sogno di imberbe adolescente,
di quando con un gesto
accarezzavo la luna.
E pensavo alla futura
vita mia
mano nella mano
con fanciulla innamorata,
con un bimbo da stare
a coccolare
e nessun pensiero
a turbare la mia anima.
Il cammino del sognare
si è scontrato con quello del potere,
ma è rimasto in me il grande desiderio che,
dopo anni di invano cercare,
allieta adesso il quotidiano essere
e che tramuta in realtà
il sogno del sogno.

 

 

PELLEGRINO

 

Io, soltanto io,
conosco i segreti
della mia vita incerta,
pellegrino fra versi in fiore
e sensi di abbandono
di indubbia fierezza.
Esploro i confini del mondo,
i miei dubbi
come compagni di viaggio,
solerti nel ritorno
lenti nell'abbandono.
No, non piango
il mio viver quotidiano,
ma il mio animo sereno
mi indica la via
che mi porta al presente.

 

 

 

 

 

 

 

 

NON HO VISSUTO INVANO

 

Se nella notte,

che tanto ho rifuggito

e che adesso

si avvicina mia compagna,

trovassi la forza

per sostenere

il senso della mia esistenza,

allora potrei dire...

non ho vissuto invano!

 

 

 

Al canto della capinera

 

Ascolterò nel silenzio

I battiti del tuo cuore

 

Coltiverò i sogni

Che mi conducono

Al tuo cospetto

 

Aspetterò una nuova alba

Seduto su grigi

Gradini di pietra.

 

Ed al canto

Della capinera

 

Alzerò gli occhi

Per guardare

Le tue forme.

 

Inneggerò alla gioia

Ed alla consapevolezza

 

Accarezzerò

Sensazioni di Amore

 

 

 

 

 

 

 

LA MIA PASQUA

 

Leggo

attraverso striature

di smerigliate foglie,

nell'azzurro di cielo

che mi penetra

nell'animo

e che fa fremere

il desiderio di pace.

Abbandono

i miei sensi

nell'oblio

di vicissitudini andate

e di cenere

cospargo il mio capo,

nel pentimento

di cattivi pensieri

e di anarchiche parole.

E il ramoscello

di olivastra pianta

porterò

di casa in casa,

nella certezza

di mani tese

e di sinceri abbracci.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL SALICE PIANGENTE

 

Guardo
il seme d'amore
che freme
sotto i miei
cadenti rami.....
parole sussurrate
in gioiosità di sentimento
e i progetti di cammino
in larghi orizzonti....

Ascolto i dialoghi
di pene emerse
con negli occhi
il principio della fine...
ed i pianti di bambini
annoiati,
desiderosi di spazi immensi....

Ed il tepore
di due anziane mani
che si cercano
in aneliti di ricordi,
fra tanto passato
e poco futuro,
rimembranze trascorse
in tenero addio....

E vedo, osservo,
penso,

sotto i miei
cadenti rami
di piangente salice,
nel mio mondo
di fresco riparo...
sorrido....
e.....
piango!

 


 

LA FAVOLA DEGLI AIRONI

 

Proietto
la mia ombra
su increspate
acque salate.
Spio l'orizzonte
lontano
nell'affannosa ricerca
di fertile terra.
E nell'isola
con dorate palme,
troverò ristoro
alle mie stanche ali,
e dai fratelli circondato,
racconterò
la mia favola,
che qui mi ha portato.
E di meraviglia
gli occhi luccicheranno
ad ascoltare
l'altrui racconto....
Nel mentre che
altri splendidi
aironi
raggiungeranno
il paese dei sogni
ed io....

con loro....

a vivere.....

il creato.

 

 


 

 

MIA FIGLIA

 

Con sguardo
di unico splendore,
accoglie
il mio arrivare
bimba dai biondi capelli.....
Aspetta carezze
e baci e parole
che allietano
il quotidiano vivere
in fantasia d'Amore....
Con piccola manina
indica
il cuore dell'uomo,
gaudente canto
accompagna
il tramonto del giorno.
Accetto il perpetuo
moto del tempo,
in gioventù ritorno
in ebbrezza di note.

 

 

 

NEL GIARDINO DELLE ROSE

 

E' là,
in quel giardino
dove giocosi
rivoli d'acqua
si intersecano
fra cespugli in fiore
e ombreggiati sentieri,
dove il sole fa filtrare
i suoi raggi luminosi
fra salici e pioppi,
dove il profumo di presente
inebria la mia mente
libera....


E' là,
dove io,
seduto
su dorata panchina,
ascolto il suono lontano
di arpe e violini
mentre leggo
di poesie il senso....


E' là,
dove variopinte farfalle
si posano su odorosi fiori
e giocano
a rincorrersi
in fascino di primavera....


E' là,
dove le rose
abbondano
in sincronia di colori,
che io respiro
e vivo...


Là,
nel giardino delle rose....

 

 

 

NEL SILENZIO DELLA SERA

 

Nell’oscurità
dell’anima
del mondo,
racchiudo
sensazioni autunnali
di incerto crepuscolo.
Accetto
il volgere del tempo
nella parodia
di larghi sorrisi,
ma nel pianto
trascino
lentamente
la mancanza
di aria
che in desiderio volge.
Ed alla sera
che nel silenzio
è giunta,
affido il volgere
del divenire futuro.

 

 



 

OLTRE LA SIEPE

 

E vedo,
oltre la siepe,
la debole nascita
dell'alba rosea
in profumata estasi
di brezza mattutina....

il giorno che
lento trascorre
in attesa,
mai vana,
di una canzone
dal cuore sortita....

il dolce, tiepido
tramonto
dietro verdi colline
di pioppi ombreggiate,
di solchi lasciati
da carri trainati....

la notte di luna
illuminante,
col pensiero che
tracima
in lacrime
di gioia....

il sereno assaporare
di una vita donata.

 

 

 

 

Semina

 

Seguirò il solco

di terre

di fresco arate,

seminate

con chicchi di vita pura....

Aspetterò le piogge

che disseteranno

il mio desiderio

di crescita,

darà frutto

il mio battito

di energia.....

Raccoglierò

la messe gialla

che in polvere

traduce

la gioia di essere,

accarezzerò il sogno

di vivere in letizia

il domani che attende.....

Voglia di compassione

nel lento viaggio

nella mia povertà.

 

 

 

 

Viaggio

 

Nel cammino
di ventura,
raccolgo i cocci
del mio girovagare....
Nello spazio di ricerca
ho letto di cieli immensi,
di gioie e di tristezze,
con i miei dolori nascosti
e i miei  ridenti
abbandoni....
Di tradimenti e di certezze,
è piena la vita
di chi ingiallisce
fogli di quaderno....
Mi aspetta
una città,
con alberi e giardini in fiore,
non la conosco ancora,
eppure vi ho visto la luce.
Alla fine del viaggio,
sarà l'oasi
del mio riposo,
asciugherò le mie lacrime
al tepore del sole

 

 

L’orto degli ulivi ( Getsemani)

 

 

Sperduto

fra torri e

acciottolate piazze,

raggiungo il luogo

di soleggiato riposo,

all’ ombra di alberi

di oleosi frutti maturi

e di lungiformi foglie

agitate dal vento.

 

Accolgo del futuro

i pensieri ed il senso,

canto la vicinanza

di compagni di avventura.

 

Il tramonto

che piano piano appare,

non cancella

i dubbi e le paure....

mi accompagna

la visione

di paesaggio d'altri tempi.

 

E nell'orto

della lunga vita,

dal cuore sgorga

una lacrima trasparente.

Sulla cima di rocca stabile

aspetto il fato

che via mi porti,

fra angeli e dolci suoni,

oppure fra tristezza

e pietà dell'altrui

sentire.

 

 

Uomo

 

Disadorni prati

calpesto,

con passo incerto

e claudicante.

 

Attendo il dolce meriggio

che mi ricorda

del pane il sapore,

ed i buoi che lentamente

tornano alla stalla.

Pensieri di fanciullo

appena sveglio

che coltivava fiori tra le pietre.

 

E le rigate carezze

di stanchi contadini

con le facce dal sole bruciate

e con il sereno delle loro anime.

 

Nel tempo trascorso

rivedo altri bimbi,

sorrisi sulla bocca

e solitudine nel cuore.

 

Son nati quei fiori

coltivati fra le pietre,

un pezzo del mio giardino

ho irrigato con cura.

 

Colgo quei fiori

con la mente

dell'amore,

che tanta fatica

non è stata spesa invano.

 

 

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