Calar del sole. | Elvis | Foglie e mucchi | Vento nel parco | Collane di foglie |
Luna appare | Ombre sparse | Silenzio | Dopo la pioggia |
Il
dardo infuocato si nasconde, in
un punto imprecisato dell’orrizzonte
nascosto, laddove
sguardo umano si smarria; pezzi
di nuovole,affettate, frattaglie
sospese nel cielo, piccoli
spezzoni tagliati di nubi, si
colorano nei bordi,di sfumature
giallastre, toni
dorati nelle creste delle
nuvole; la
luce si scolora,si fa tenue, avanzano
le ombre della notte, s’accendono
i fari, il
via vai,si fa convulso, si
svuotano gli spiazzi e
i posteggi, la
luce muore lentamente, è
sera; profili
mostruosi dei lampioni, paesi
illuminati di lucette come tanti
presepi di Gubbio.
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Elvis
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Foglie e mucchi
L’uomo paziente, ,adopra la ramazza, ondulando avanti e indietro, raccogliendo sterpiti, raminghi tronchi, e rami spezzi; e soprattutto gran foglie, piombate,cadute dal cielo, da alte cime,finite in basse bassezze, ad
arricchire
il sottobosco, con dedali ramati e cromatismi, di
migliaia di
foglie, giallastre e pallide, che s’ammucchiano, si colmano, coprendo la terra e l’erba, formando avvallamenti; poi le foglie finiscono nei
sacchi, triste fine della natura, condannata a spirare, dopo radiosa vita lucente, inghirlandando ogni dove, ora le foglie morte, vanno via per sempre.
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Vento nel parco
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Collane di foglie
Storpiate,vecchie, canute, sparse per il parco alla rinfusa, come carte buttate, coprono il verde rimasto, i rimasugli di rami, ghiande e pigne; il sole è debole, e c’è un frescolino solleticante, d’autunno incominciato; le nubi si mettono in mezzo, e rompono il cielo, con goccioline; presto s’alzerà nebbia, e poi sarà l’inverno.
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Luna appareGià
al meriggio, velata
dai raggi deboli del sole, giornate
più brevi e corte, vanno come
un bicchiere svuotato, poi
vengono le
ombre smaltate e
obslunghe della
sera, s’accendono
i lampioni, e
tutto s’affretta per
la cena, mentre
il giorno si
spegne.
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Ombre
sparse,
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Silenzio |
Dopo la pioggia, |