Thor

 

E' TIEPIDO IMPAZZIRE

IL CORAGGIO DI AMARE IMPOSSIBILI TRAIETTORIE NEL BUIO SILENZIOSO T'AMERO' COME LO SCULTORE MALINCONIA
OGNI PARTE PESSIMIO UN ATTIMO PAROLE ED HO PAURA DI PENSARE  

 

E' TIEPIDO IMPAZZIRE

E si rattrista nel buio la luce
di un giorno poco piacevole,
oscena solitudine compra
il mio corpo.
Ciò che vedi m'è triste confessar,
ma se giustizia esiste,
è altrove a consolar persone,
qui c'è solo ombra e morte.
E quando il buio diverrà tenebra,
la vita sarà solo un ricordo
che in altri tempi
avresti guardato con piacere.
Un po' ognuno ti vivrà oh morte
e allora m'è tiepido impazzire
Trovando a morte, morte soluzione.

 

IL CORAGGIO DI AMARE

In questo duro gioco
in cui amare
è sopra ogni cosa coraggio,
quello che non ho è
il coraggio di amare.
Ho però la paura
di una solitudine eterna
che già mi abbraccia
in un melanconico sguardo fortunoso.
Il coraggio di amare è accettare
con consapevolezza l'intrinseca
sofferenza che l'atto in se stesso ha.

 

IMPOSSIBILI TRAIETTORIE

Ad ogni colpo il contadino
rivela alla sua zappa
che quello sarà un colpo
in meno prima di morire
ed, alla fine del giorno,
sa che dovrà lavorare un giorno in meno.
In ogni lettera c'è un po' di me,
un giorno sarò tutto
in ciò che scrivo:
allora volerò in una musica leggiadra,
mi perderò nell'aria
e descriverò impossibili traiettorie.

 

NEL BUIO SILENZIOSO T'AMERO'

È nel solitario silenzio
che si percepisce la voce
della mia coscienza,
nel non udire alcun rumore
si crea la razionalizzazione
della mie azioni.
Vorrei distanziarti da questa
vile società, o dolce
e divina creatura, che tanta vita dai:
desidero proteggerti dalle influenze
assurde di lunghi egoismi
e finte guerre.
Ti cingerò di oli profumati
in modo da sentire la tua presenza
quando non ci sei,
come percepisco la tua essenza
nei pensieri miei:
nel buio silenzioso t'amerò.

 

COME LO SCULTORE
(oppure "Ecco Dio")

Cerco di lasciarmi andare:
il tuo volto malinconico
e delicato prende forma
nelle mie parole. Come
lo scultore tolgo il superfluo,
ma ciò che resta non è marmo;
è sentimento, triste, puro,
inamovibile. Anche la tua bellezza
si perde nei miei desideri
e l'irrealtà si manifesta in Dio,
non un dio da pregare, ma un Dio
da amare e da odiare, da creare
e da distruggere.

 

MALINCONIA

Cos'è poi la malinconia,
se non un interminabile campo
in cui neanche la libertà
ha più senso: sei solo.
L'ami, l'ammiri, la distruggi;
rinasce e tu di nuovo…
la collochi in un cantuccio
e non appena ti distrai,
ti corrode l'esistenza:
ti senti come un fiore
che appassendo al sole
s'addormenta dolcemente
e muore piangendo l'ultima goccia d'acqua
che ancora lo teneva in vita.

 

 

 

OGNI PARTE

Un urlo sofferente si alza
e sembra provenire da ogni parte
proprio come se lo stessi emettendo tu:
non ti accorgi del tuo morire

 

PESSIMIO

La sottigliezza della vita
sta nel sapere che il ricordo
di un te stesso migliore è
già passato e noi possiamo
solo peggiorarci.

 

 

UN ATTIMO

La poesia è un attimo,
l'unico attimo durante il quale
l'universo diventa una parola.

 

PAROLE

La dolcezza delle non mai
pronunciate sono poche
per descriverti.

 

ED HO PAURA DI PENSARE

Ed ho paura di pensare
cosa potrebbe accadere, se una notte,
d'improvviso, dalla luce buiosa dell'oscurità,
apparisse il viso di una persona,poi un altro, un altro ancora, son più d'un milione,
prima rumori lontani, poi suoni intonati,
fino a quando, fari delusi illuminano
volti ed armi, per mettere in fuga
chi li governa e chi li difende.
Io lì sul monte, a godermi la scena,
a disegnare una situazione con le parole,
a scendere fino a loro e chiedere:
"cos'è accaduto?" e un coro: "la rivoluzione!
Ora c'è libertà". Vado via e mi chiedo se,
sostituendo un potere con un altro,
il mio tempo cambi in meglio. Ed ho paura di
pensare che con me una notte, milioni di persone,
distruggano il potere, si seggano sul monte e aspettino.

 

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e il ricordo
di un te stesso migliore è
già passato e noi possiamo
solo peggiorarci.

 

  UN ATTIMO

La poesia è un attimo,
l'unico attimo durante il quale
l'universo diventa una parola.

 

PAROLE

La dolcezza delle non mai
pronunciate sono poche
per descriverti.

 

ED HO PAURA DI PENSARE

Ed ho paura di pensare
cosa potrebbe accadere, se una notte,
d'improvviso, dalla luce buiosa dell'oscurità,
apparisse il viso di una persona,poi un altro, un altro ancora, son più d'un milione,
prima rumori lontani, poi suoni intonati,
fino a quando, fari delusi illuminano
volti ed armi, per mettere in fuga
chi li governa e chi li difende.
Io lì sul monte, a godermi la scena,
a disegnare una situazione con le parole,
a scendere fino a loro e chiedere:
"cos'è accaduto?" e un coro: "la rivoluzione!
Ora c'è libertà". Vado via e mi chiedo se,
sostituendo un potere con un altro,
il mio tempo cambi in meglio. Ed ho paura di
pensare che con me una notte, milioni di persone,
distruggano il potere, si seggano sul monte e aspettino.

 

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