Tommaso Chimenti

CRATERE  CLEMENZA  PALLIDIRSI 

 

CRATERE           

25 gennaio 2002

Sfoglio grammi

Di catrame di sbarre,

Come buccia d’arancia al sole

Mi perdo nel rumore di lamiera

Di sorrisi infeltriti,

Tegole a strapiombo,

E questa pioggia gonfia,

I rami delle mie braccia

M’intreccia, a stento

Mi castra,

Alle spalle del tramonto,

In ombra

Dentro crateri di caverne.

 

 

CLEMENZA            
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ta,

Regalandomi la miseria del certo

Modificherò il gelo dell’inerzia scorticante

Per accelerare il processo

Di patina acquietata,

Nel bisogno di colorare

E tutto riempire l’estetica,

Ad un passo, solo, dal chiaro.

 

PALLIDIRSI 
10 Settembre 2001 

Con queste occhiaie tese ascolto
L'esteso grasso dilemma spanato,
un'ombra slabbrata ingombra di nitore avevi
che calca e vibra sfinita di vendemmie ingoiate,
slaccio la catena dell'ipotenusa del probabile
che mi cingeva abissale
che pelosa abbaiava la stanza
che tesseva il cielo di scoglio
trafitto d'affanno,
nella fitta siepe d'autunno
sopra spalle piegate,
un solo germoglio.

 

 

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