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Quale
oscuro demone popola i tuoi sogni, crudele
assassino? E'
un oceano di sofferenza quello
che vedono i tuoi occhi incatenati al chiaro di luna? Fuggir
dal dolore allettante prospettiva appare. Ma
certo tu sei che nulla ti trattenga al tuo tormento? E'
a volontario supplizio che ti rassegni, a
ripagare le vite strappate ogni notte, mentre
il loro sangue ti marchia qual angelo decaduto? È
la morte che brami, oscuro
servitore della notte? Affilato
è il pugnale che rivolgi contro il tuo gelido cuore, che
da secoli più un battito non sussurra. Sulle
tue labbra arde il dolce sangue della tua ultima vittima: quale
strazio costò alla tua anima strappare la vita all'innocente mortale
che incontrasti vagando nel tuo tormento! Tra
cielo e inferno cammina il prigioniero della notte, guardiano di
disperazione E
pace non gli sarà concessa. |
Misteriosa è
la mano che mite sospinge i mortali al
lor comune destino. Nere
le ali dell'angelo alle porte di Ade, che,
sinistro, si discosta a lasciar il passo al
principe delle tenebre, e
a nulla vale il rimpianto della luce trascorsa. Immutabile
è lo scorrere del tempo, mortali. Da
ombra a luce, da luce ad ombra, chi
non seppe scegliere qui rimase. A
bramare il sole, a corteggiar le tenebre, le
ali dalle fiamme lambite, chi
proclamò lo
straziante tormento d'un angelo dagli occhi di brace?
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E'
un canto di morte quello
che intona il freddo custode del tempo? Come
il vento canta tra i salici, accarezza
il dolore qual corda di lira. Sanguina,
lacerato, il cuore di colui
che solitario cammina nella notte, compagno
del nulla assoluto, guidato
da stelle oscure e traditrici, mentre
sofferte note accompagnano il
suo triste passaggio. E'
il sangue che brama o ... l'amore? Artigli
d'angelo stringono il suo petto, lucenti
nel nero tessuto d'un cielo senza luna, mentre
la nera amante senza nome, spietata
e gelida nel suo tormento, s'abbevera
alla sua anima dannata, incatenata all'eternità
d'un sospiro del fuoco infernale.
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