Valentina Mazzi

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Caccia 

Infernalia 

Damnatio

 

 Caccia

 

Quale oscuro demone popola i tuoi sogni,

crudele assassino?

E' un oceano di sofferenza

quello che vedono i tuoi occhi incatenati al chiaro di luna?

Fuggir dal dolore allettante prospettiva appare.

Ma certo tu sei che nulla ti trattenga al tuo tormento?

E' a volontario supplizio che ti rassegni,

a ripagare le vite strappate ogni notte,

mentre il loro sangue ti marchia qual angelo decaduto?

 

È la morte che brami,

oscuro servitore della notte?

Affilato è il pugnale che rivolgi contro il tuo gelido cuore,

che da secoli più un battito non sussurra.

Sulle tue labbra arde il dolce sangue della tua ultima vittima:

quale strazio costò alla tua anima strappare la vita all'innocente mortale che incontrasti vagando nel tuo tormento!

Tra cielo e inferno cammina il prigioniero della notte, guardiano di disperazione

E pace non gli sarà concessa.

 

 

Infernalia

 

Misteriosa

è la mano che mite sospinge i mortali

al lor comune destino.

Nere le ali dell'angelo alle porte di Ade,

che, sinistro, si discosta a lasciar il passo

al principe delle tenebre,

e a nulla vale il rimpianto della luce trascorsa.

Immutabile è lo scorrere del tempo, mortali.

Da ombra a luce, da luce ad ombra,

chi non seppe scegliere qui rimase.

A bramare il sole, a corteggiar le tenebre,

le ali dalle fiamme lambite,

chi proclamò

lo straziante tormento d'un angelo dagli occhi di brace?

 

 

 

 

 

Damnatio

 

E' un canto di morte

quello che intona il freddo custode del tempo?

Come il vento canta tra i salici,

accarezza il dolore qual corda di lira.

Sanguina, lacerato, il cuore

di

colui che solitario cammina nella notte,

compagno del nulla assoluto,

guidato da stelle oscure e traditrici,

mentre sofferte note accompagnano

il suo triste passaggio.

E' il sangue che brama o ...

l'amore?

Artigli d'angelo stringono il suo petto,

lucenti nel nero tessuto d'un cielo senza luna,

mentre la nera amante senza nome,

spietata e gelida nel suo tormento,

s'abbevera alla sua anima dannata,

incatenata

all'eternità d'un sospiro del fuoco infernale.

 

 

 

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