Dovuto
a cosa questo mio vivere? Se
mi riscuote questo dolor. Chi
potrà mai reprimere Questo
mal, infondo al tetro cuor? Perché
proprio io? Che
almeno mi avessi fatto scemo!!! Oh
tu lassù, o come vuoi, mio dio; Almeno
ero scemo ma sereno. Si…
perché così non capivo questo mal, Tranquillo
a giocar come un bambino, Si…
solo, questo stavo a far; E questo mio dolor… non lo capivo.
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Oh… riflesso della
sera, Con luce bianca e
lineare; In questa notte bella e
nera, Rispecchi calda nel tuo
mare. Inutile ridere da
lontano. Ormai a me non ‘mporta
più, Non pensar ch’ io
pianga sotto mano, Perché il mio pianto non
l’hai portato tu. Chi tanto dolor mi ha
portato? Chi soffrire tanto mi
fa’? Anche se da poco sono
nato; Mi dispiace, ma l’amor
l’ho conosciuto gia.
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Grazie, oh vita mal
riuscita: Che forse tu un sorriso
me l’hai dato? Le conto a mala pena
sulle dita, Ma quanto tempo credi
avrei durato? Ma ora per te non c’è
rancor, Dato che l’apice ormai
e trasandato; Prendi la mia mente e il
mio cuor, Riportali da chi m’ha
progettato.
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Il passo lento, data da maledetta
stanchezza, lo sguardo mai attento: ma con spiccata
tristezza; capello sempre più
chiaro, non vuoi, ma quello sei
tu ormai finito, quel dolce
richiamo di dolce e armoniosa
gioventù. fra poco la fine ti tende
la mano e questo squallore rivedere mai più.
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La punta dell’erba
fiorita, Li accarezza con
sensualità, Il suon della voce e
frivola, Innalzandosi, con serenità. Oh voi innocenti cari, Sapete qual vostro
avvenir. oh no….. nella vostra mente ancor
manca lume. Giocate, oh fanciulli Giocar, il sol odor di
libertà.
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