Vincenzo Paudice 

 

DOMANDE LUNA GRAZIE IL VECCHIO BAMBINI

 

DOMANDE

 

Dovuto a cosa questo mio vivere?

Se mi riscuote questo dolor.

Chi potrà mai reprimere

Questo mal, infondo al tetro cuor?

 

Perché proprio io?

Che almeno mi avessi fatto scemo!!!

Oh tu lassù, o come vuoi, mio dio;

Almeno ero scemo ma sereno.

 

Si… perché così non capivo questo mal,

Tranquillo a giocar come un bambino,

Si… solo, questo stavo a far;

E questo mio dolor… non lo capivo.

 

LUNA

 

Oh… riflesso della sera,

Con luce bianca e lineare;

In questa notte bella e nera,

Rispecchi calda nel tuo mare.

 

Inutile ridere da lontano.

Ormai a me non ‘mporta più,

Non pensar ch’ io pianga sotto mano,

Perché il mio pianto non l’hai portato tu.

 

Chi tanto dolor mi ha portato?

Chi soffrire tanto mi fa’?

Anche se da poco sono nato;

Mi dispiace, ma l’amor l’ho conosciuto gia.

 

 

 

 

 

GRAZIE

 

 

Grazie, oh vita mal riuscita:

Che forse tu un sorriso me l’hai dato?

Le conto a mala pena sulle dita,

Ma quanto tempo credi avrei durato?

 

Ma ora per te non c’è rancor,

Dato che l’apice ormai e trasandato;

Prendi la mia mente e il mio cuor,

Riportali da chi m’ha progettato.

 

 

IL VECCHIO

 

 

Il passo lento,

data da maledetta stanchezza,

lo sguardo mai attento:

ma con spiccata tristezza;

 

capello sempre più chiaro,

non vuoi, ma quello sei tu

ormai finito, quel dolce richiamo

di dolce e armoniosa gioventù.

 

fra poco la fine ti tende la mano

e questo squallore rivedere mai più.

 

 

 

 

BAMBINI

 

La punta dell’erba fiorita,

Li accarezza con sensualità,

Il suon della voce e frivola,

Innalzandosi, con serenità.

 

Oh voi innocenti cari,

Sapete qual vostro avvenir.

oh no…..

nella vostra mente ancor manca lume.

Giocate, oh fanciulli

Giocar, il sol odor di libertà.

 

 

 

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BAMBINI

 

La punta dell’erba fiorita,

Li accarezza con sensualità,

Il suon della voce e frivola,

Innalzandosi, con serenità.

 

Oh voi innocenti cari,

Sapete qual vostro avvenir.

oh no…..

nella vostra mente ancor manca lume.

Giocate, oh fanciulli

Giocar, il sol odor di libertà.

 

 

 

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