L'infanzia oscillante del neonato selvaggio | Terrestre | Era una poesia | La fine del mondo | L'agonia perfetta | Nei tuoi risvegli | A volte, un verso... |
UN FILO |
IL POETA CATTIVO ( E NON IL CATTIVO POETA ) |
Il dolore mi fa schifo e tutto il suo corteo di lacrime
e lamenti.Ardo di gioia e di salute.Ho un corpo.
Un corpo vero.
Un corpo forte.
Non è più il dolore.
E' l'agonia perfetta.
Una sfera di luce.
La dea Morfina posa
nei tuoi occhi
perle di stanchezza.
E dalle siderali lontananze
della mia salute
contemplo il tuo viso.
Con la spilla magica
vorrei far scoppiare
questo futile tumore
di cenere e respiro.
La morte è quasi più stupida
della vita.
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Sono qui accanto a te, e spio il tuo sonno.
Vorrei saper decifrare il codice segreto dei
cuscini, l'enigma piumato del tuo sognare.
Tremano le tue palpebre come se fossero
di cartavelina, sembrano celare arcani fuochi,
in cui ardono i residui della nostra vita...
Chissà dove sei, in quali mondi si estende
la tua ombra?Che forma sta assumendo il
tuo corpo che giace vicino alla mia veglia?
Nei tuoi risvegli si cela il mistero di questa
fragilissima eternità che chiamiamo mattino,
e quando apri gli occhi tutto si perde, tutto.
Tranne l'eco di ciò che siamo e di ciò che
saremo...un'altra notte, un'altra notte ancora.
Avvolti nella sacra sindone dell'Inconscio.
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Era una poesia, né bella né brutta, solo una
poesia.
Pochi versi digitali.Una poesia senza inchiostro.
Una poesia senza carta.Senza sangue.Senza buio.
Una poesia elettronica.
Spedita
con un clic.
Era il corpo, il mio corpo.
Spedito
con un clic.
Era l'amore, il mio amore.
Spedito
con un clic.
Era la morte, la mia morte.
Spedita
con un clic.
Era tutto, era niente.
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Allungo la mano per toccarti. Ti ritrai.Sorridi.Ti avvicini. Un lenzuolo bianco ci attende. Il mio corpo inamidato si fonde. E' il calore della tua bocca. La tv è accesa.C'è il telegiornale. L'effetto serra ha sciolto i poli. Previste inondazioni globali. Si salvi chi può.E chi vuole. Ma noi restiamo dentro di noi. Il bordo del letto è la nostra fine. La nostra fine del mondo.
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Mia madre ha enormi seni penduli, ma questo ancora non posso dirlo, solo pensarlo, perché sono infante, vedo oscillare questi molli monumenti della nutrizione sotto i miei occhietti cisposi e mi commuovo sempre, il mio piccolo cuore al glucosio trema di gioia quando il duro capezzolo si offre al mio tenero cannibalismo...
Mia madre è Dio, mi ha donato un soffio di luce e una eternità di tenebre, che altro dovrebbe fare un Dio? Non teme la corruzione, il dissolvimento, non sa che farsene di una eternità inumana, degna solo dei viziosi dell'Essere, quelli che pensano unicamente a perpetuarsi, mia madre ha un ottimo rapporto con la polvere e le stelle.
E oscilla, oscilla, oscilla l'enorme tetta, oscilla e pulsa...
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Montagne.Laghi.Chiodi.Oceani.Sentieri.Vulcani.Città.
Torrenziali immobilità.
Fluenti radici.
Inamovibili speranze.
Il tuo volto chiuso
in specchi
di memorie...
e l'attesa feroce e quieta del mio battesimo
di tenebra...
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