Felice Serino 1-2-3

elice.serino@libero.it

felice.serino@elbasun.com

www.poetare.it/serino.html

 

NASCITA A EDITH PIAF CADUCITA’ IL BUIO DEGLI ANNI DONNA INNOCENZA A SABA AD ANGELA IL GRIDO DELL'INCHIOSTRO
HOMO SAPIENS A DINO CAMPANA ARCHETIPI UOMO TECNOLOGICO LATITANZA TAU VITA-ALLODOLA TRAFITTA C'ERA UNA VOLTA IL NATALE SOGNO
DEL MIO TEMPO SCHEGGIATO NEL CIELO DELL'ANIMA IL SAPORE DELLA PACE IRPINIA Denuncia Proletari Persona down Vita in prestito Uno chiude l'anno con un volo
Svolta Morte bianca Quanto poteva dirsi amore Latitanza A Oscar Romero Momento Pasqua Momento 2 Dall'immagine spezzata
Idolatria di un'assenza Allo scoperto L'uomo provvisorio Linea di montaggio Incontro Anatema Delta Tienanmen Spirale
Balaustra Nel tempo delle piogge acide              

 

 

 

 

 

 

 

 

Pasqua

(un pane spezzato
come sepolcro
aperto)

duemila anni
imbavagliano
i giovanni battista della storia -
(duemilanni:
cauterio di coscienze
+ tempo
scheggiato agli orli dell'anima
= vertigine aperta
per una pace consumistica
da cui nascono lune
di sangue & colombe
di plastica per l'illusione di bimbi) -

ha rinchiuso il sepolcro
un masso
di duemilanni rotolato
dal vertice della storia d'uomo

("grideranno
le pietre")

- Da Delta & grido,1988 - edito in proprio -

 

 

 

 



Dall'immagine spezzata

ricomporre i frammenti vuole tempi
lunghi: risalendo dall'immagine
spezzata fino all'ultima ferita
in un solo grido rivivono squarci
d'identità i fantasmi che furono te:
per poco:
li inghiottirà una fuga
di luci la città verticale
allucinata: la sua bava
di ragno che tesse latitanze

- Da Delta & grido -1988, edito in proprio -

 

 

 

 

 

 

Momento 2

1.
una folla di stelle:
la stanza si riempie di cielo

come quando
in un punto
dell'eterno palpitò la mia essenza

2.
biancore irreale - carne-
e-cielo l'Io nell'oceano-
sogno è guardarsi cadere
nell'imbuto fuori del tempo

fino all'attimo
prenatale alla luce del sangue






 

 

L'uomo provvisorio
nell'utero cosmico
sanguina lo squarcio
dell'uomo provvisorio che vivendo
con cuore disadattato su
parabole
di giorni la sua terrestrità
recita la propria morte
e finge
di fingere per essere autentico

- Da Delta & grido - 1988, edito in proprio -

 Idolatria di un'assenza

escalation
mania di arrivismo il posto
al sole con prevedibile
occultamento
il cadavere nell'armadio
questo
il prezzo che ti sei dato
- sinonia con un
vissuto
giocato sull'apparenza -
regista un dio vuoto -
valore-di-vita
mercificabile non spendibile
valutabile in valuta
o
plagiato
hai dato forfait vivi
per delega
cpnsegnando nelle mani
dei padroni-del-futuro
debacle e coscienza

- Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio -
 

 

 

 

 

 

 


Linea di montaggio

lo hanno visto inginocchiarsi
davanti alla centoventesima vettura: come se
volesse specchiarvisi o adorare
il dio-macchina:
46 anni: infarto - parole
di circostanza chi deve informare la
famiglia - l'attimo
di sconcerto poi li risucchia il ritmo
vorticante: come se nulla
sia accaduto: la produzione
innanzitutto

- Da Delta & grido,1988 - edito in proprio -
 

 

 

 

 

 


Delta

dove
è grido-linfa rappreso
la voce del deserto -
detrito al diramarsi
dell' Essere senza
foce: qui col tuo peso
di terra ti consegni
alla morte

- Da Delta & grido - 1988, edito in proprio -

 

 

 

 



Spirale

metti la caffettiera sul gas
il tempo di fare l'amore
la casa un'isola nella nebbia
di ieri nella testa il grido dell'officina
non ti avanza tempo per buttare su carta
quattro versi che ti frullano nel cervello
la bimba vuol passare nel lettone sorridi
per il polistirolo ritrovatosi in bocca
con la torta ieri il suo compleanno
trepiderai ancora una volta al ritorno
davanti alla cassetta delle lettere
e la moglie a dire qui facciamo i salti
mortali per quadrare il bilancio
il borbottìo del caffè ti alzi
esci e penetri il muro di nebbia
nella testa il grido stridulo d'officina
a cui impigliati restano brandelli
d'anima e carne
d'un'altra settimana di passione
stasera deporrai la croce

- Da Delta & grido - 1988, edito in proprio -

Allo scoperto

entrare nel morire
tra seduzioni
dei media è frantumazione
dell'io è uscire
nudi allo scoperto:
spoglio di alibi-corazze
con radice di sangue
e cielo è cuore che risale
in luce sue macerie -

la vertigine del tempo vuoto -

- Da Delta & grido - 1988, edito in proprio -

 

 

 

 

 

 


Incontro

sul lago s'è alzata la luna
dentro silenzi d'acque
è dolce la luce
nel respiro
delle foglie una smania che dilania
abbraccia i contorni della notte

 

 

 

 



Anatema

quando
scorie di atomo avranno
invaso il pianeta
il cielo sarà un sol grido
verticale
griderà la radice
soffocata e
la vita atrofizzata
sarà solo parvenza
di sé - grumo ed urlo
muto -
e i non nati
reclameranno vita
negata e
lancerà l'orso il suo
anatema
sugli uomini e la loro cecità
per non aver posto un albero tra
sé e la sua fine

- Da Idolatria di un'assenza, 1994; edito in proprio -

 

 

 

 

 



Tienanmen

si rientra nella
normalità: consumato
l'eccidio lavato il sangue
(ma non
dai loro occhi e dagli occhi
della storia)

la libertà
la vita: unghiata sulla carne
del cielo: un grido
rosso come il cuore

- Da Idolatria di un'assenza, 1994; edito in proprio -

 

 

 

 

 



Balaustra

e l'uomo si guarda
dal di fuori: sporge sull'aprirsi
della propria vertigine (dove
è di scena l'idolo-mostro
da video e innesti attendono cervelli
programmati in celle frigo) -
la primavera-poesia non è
che un grido verticale o fonte
disseccata - e lui la scambia per una
favola o non se ne ricorda -

- Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio -

 

 

 

 


 

Momento

      cielo acceso da una
      folla di stelle
      m'invade la camera nuziale
      ove in un punto
      dell'eterno vidi la luce

      carne-e-cielo l'Io nell'oceano-
      sogno di biancore accecante
      si guarda cadere
      all'indietro nell'imbuto fuori
      del tempo
      fino a restare vincolato
      all'attimo prenatale
      prima dello strappo di sangue
      della nascita


      - Da La difficile luce, raccolta inedita -



 

 

 

 

 

Nel tempo delle piogge acide

la malìa di riti quotidiani
t'inchioda sul quadrante
d'una vita piatta che ti succhia
l'immaginazione e lancia
detersivi "intelligenti" e
mode demenziali

(produci-consuma-produci-usa-getta)

asservito all'Efficienza (questo
buco del progresso pseudo
stato-di-grazia preconfezionato
assuefarsi a vitamorte sintetica)
cosificato l'io si dissangua
nel vuoto di chitarre: un nulla
celebrato da albe-di-uranio-sole-
radioattivo: e vortica
voto-a-perdere
nel tempo delle piogge acide

- Da Idolatria di un'assenza -1994, edito in proprio -
 

Latitanza

      (aggrappàti al grido
      della coscienza in frantumi)

      "scegliamo la vita"

      il bambino mai nato è cielo
      di pietra: grido: parabola
      dell'Uomo incompiuto


      - Da Delta & grido, 1988 -
 

 

 

 

 

 

 

A Oscar Romero

      diceva tra l'altro (in una
      delle sue omelie di fuoco): - il terzo
      mondo ha le vene
      aperte: il primo una coppa nelle mani

      (la verità che si faceva
      martirio si tinse
      di sangue: ancora
      una volta volevano
      uccidere il vangelo)


      - Da Delta & grido, 1988 -

 

 

 

 

 

 

Morte bianca

      al paese (le donne avvolte
      in scialli si segnano ai lampi)
      hanno saputo di stefano volato
      dall'impalcatura come angelo senz'ali
      - non venire a mettere radici - scriveva al fratello
      minore - qui anche tu nella
      città di ciminiere e acciaio: qui dove
      mangio pane e rabbia: dove si vive
      in mano a volontà cieche


      - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 -

 

 

 

 

 

Quanto poteva dirsi amore

      ogni volta per nuove
      esperienze barattiamo la
      vecchia pelle - ci dimentica
      così spesso la vita in angoli
      di nevrosi

      gli anni forse ci diranno
      che quanto poteva dirsi amore
      si celava
      nelle cose nei gesti più semplici
      come un dio
      geloso

      che non udimmo


      - Da Il dio-boomerang, 1978 -

 

 

 

 

 

 

Uno chiude l'anno con un volo

      al trillo della sveglia c'è chi si fa
      il segno della croce mentre al piano
      di sopra un altro forse apre il giorno con una
      bestemmia c'è chi sventola una bandiera
      di carne e chi miete denaro di
      sangue uno chiude l'anno con un volo
      dall'impalcatura mentre la donna del magnate fa il bagno
      in 200 litri di latte vedendo distratta
      i cristi del terzomondo in tivù


      - Da Di nuovo l'utopia, 1984 -

 

 

 


 

Svolta

      caduti i miti sul quadrante
      del mondo dove stride verità
      che apre la cerniera della notte
      l'uomo fuori delle spirali
      di città-caos oltre i pensieri
      dilaniati si volgerà dove albeggiano
      ferite azzurre le tue strade
      di cielo


      - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 -

 

Persona down

      questa vita in prestito
      che apre gli occhi sui giorni
      feriti
      ti ha lasciato per firma
      una cicatrice
      - segnata con l'inchiostro
      indelebile
      della nostra indifferenza


      - Da Delta & grido, 1988 -

 

 

 



 

Vita in prestito

      cenere di sigaretta rito
      dei pensieri bruciati la sonnolenza
      della sera la tivù-caminetto

      ultimi
      eccidi & lune
      sventrate in cuore a chi non
      ha voce

      (gli anni che il volto
      grida il tuo tempo
      cristallizzato di psicosi urbana):
      ti avvita nella sua
      provvisorietà
      questa vita in prestito che
      tra primavere stramazzate in giungle
      industriali ti offre
      una pace consumistica


      - Da Di nuovo l'utopia, 1984 -

 

 

 

 

 

 

 

Denuncia

      mi hanno crocifisso a un muro
      vi resterò forse fin quando darò noia
      agli occhi o m' imbavaglierà una reclame
      di surgelato o mi straccerà una mano
      razzista ma sarò ancora la denuncia la voce
      di chi non ha voce sarò il suo sangue che urla
      la storia attraverso i miei squarci

 


      - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 -

 


 

Proletari

      1
      distinzioni di classi
      niente di nuovo la storia si ripete
      noi pendolari voi vampiri
      dell'industria che evadete il fisco
      (imboscando capitali sindona insegna)
      ed esponete le chiappe al solleone
      sulla costa azzurra o smeralda
      (lontani dal nostro morire -
      in città-vortice sangue solare
      innalziamo piramidi umane
      per l'alba di mammona)
      dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo
      (burattinai per vocazione
      di questa babele tecnocratica)
      averci diseredati crocifissi
      con bulloni a catene di montaggio

      2
      cieche corse cronometriche
      cottimi barattati con la salute
      pensieri accartocciati desideri
      condannati a morte
      uccidi la tua anima per otto ore
      sventola la tua bandiera-di-carne
      produci-consuma-produci
      per il dio-mammona per il benessere (di chi?!)
      sei bestia per il giogo del potere
      pedina in massacri calcolati


      - Da Frammenti dell'immagine spezzata, 1981 -
 

 

 

 


 

HOMO SAPIENS

s'avvita
l'angoscia nucleare nella luce
cancerizzata dei tuoi occhi che in lune
di sangue riflettono un asettico
esistere programmato sulla ragione
dell'efficienza mentre clessidre
dilaniate scandiscono la morte
dell'io e della saggezza
 

 

 

 

 


ARCHETIPI
(scritta un attimo dopo il risveglio all'alba del 14.5.04)

(come quando a sera non t'accorgi
cadere in braccio a morfeo vorresti
il tuo distacco ultimo)

il momento imprecisato è punto vagante
nell'aria da cui si diramano linee
imprevedibili del sogno care a
dalì che luce ridanno agli archetipi e vita
autonoma hanno nel sangue

da LA DIFFICILE LUCE, raccolta inedita



 




 

 

 

A DINO CAMPANA

(la tua poesia
è un canto di gallo all'alba
un'apertura di vento
sorgente che zampilla)

un languido sorriso di donna
"tu mi portasti un po' d'alga marina"
è fuoco celeste del tuo canto
 UOMO TECNOLOGICO

parabole di carne convertite in
plusvalore - l'anima canta nell'acciaio - pensieri
decapitati al dileguarsi di essenze: vuota
occhiaia del giorno dilatato:

coscienza che si lacera all'infinito

 

 

 

 

 

 

LATITANZA

(aggrappàti al grido
della coscienza in frantumi)

"scegliamo la vita"

il bambino mai nato è cielo
di pietra: grido: parabola
dell'Uomo incompiuto
 
 TAU

1.
(noi pasta del mondo - ma fatti
anche della stessa materia
dei sogni - nella parusia segno
del tau saremo
pneuma)

2.
la croce è perdente per la
logica del mondo (Dio
un dio funzionale
per la coscienza addomesticata) -
in fondo al cuore il doppio
o la divisione ovvero
il negativo di sé il giuda
potenziale l'antitesi:
l'entrare
della morte nel morso
della mela -
eva la porta
aperta (per dove passa la
storia - questo riprodursi di Cristo
nell'uomo divorato da un dio
vuoto: l'assorbirne
la morte)

 

 

 

 

 

VITA-ALLODOLA TRAFITTA

dal buco dell'ozono il tuo grido
verticale: vita-allodola trafitta
da migliaia d'aghi avvelenati -
la tua storia la descrivono cieli
innocenti tra crepe di
asfalto - palazzi di vetro che s'ergono
come templi specchiandosi
in fiumi d'ossido -
dove non ha lasciato verde
l'uomo tra sé e la sua
fine: qui leggi questa
negazione di te che arde - sottile -

 
 C'ERA UNA VOLTA IL NATALE

Natale commerciale:
chi è impegnato
in confezioni-regalo
chi a spianare
la via della pace -
sotto ogni latitudine
si nega la nascita
con fiorenti business
di morte -
pure in quelle parti del mondo
sconvolte
dall'incalzare della storia
Cristo rinnovi
il dono di natività

...del Natale fa scempio chi
specula sulla miseria -
chi non aspetta più
nessuno

 

 

 

 

 

 SOGNO
(a Walt Whitman)

amo le tue odi dolce vecchio
Whitman -
un lampo ed ora ti vedo
tra nubi giocare coi capelli
di Dio Padre (tu ritornato
bambino) - ed ecco
ti si congiunge l'ex allievo di penna *
fluttuante nel mare d'erba del cielo...

* Allen Ginsberg, che s'ispirò a W., morto il 5.4.97
DEL MIO TEMPO SCHEGGIATO

del mio tempo scheggiato non
scriverò né di quest'anima
di uomo-di-carta:
la mia emorragia d'inchiostro sarà
sbendare la verità che sola gridi

(sulla pagina del cuore la vertigine
di parole si dirama in strade
lastricate di sangue - risale
da immagini spezzate dove urlano
frammenti)

 

 

 

 

 

 

 NEL CIELO DELL'ANIMA

nel cielo dell'anima il tuo amore è grido
di luce che colora
le mattine d'estate
IL SAPORE DELLA PACE

con l'amore si può
coltivare un campetto e
farci giocare un bambino
in un filo d'erba
succhiare il sapore della pace

...non devastare la vigna
del Signore: lascia
che la pianta dell'amore
da tenero virgulto si dirami
nel cielo come un canto

sentirai crescere la pace

 
IRPINIA

hanno ordinato lo sgombero
ti hanno assegnato
il prefabbricato - "diritto"
di terremotato -

contro queste mura
resta schiacciato il tuo grido

(brindano col tuo sangue
gli sciacalli del potere /
preparano
per tuo figlio emigrato un cielo
di ossido aggredito da fabbriche
robot morte chimica)

ordinato lo sgombero - resta
su queste mura infranto
il grido-preghiera: eco
di sangue della tua metà
sepolta sotto le pietre
 

 

 

 

 

 

 

 

 

NASCITA

 

nel giardino dell’amore

tremante fiore di carne

sorpreso nel suo

dischiudersi

 

A EDITH PIAF

 

t’intagli

nel cuore d’un sogno esile figura

 

delizia degli angeli

la tua voce arcana:

intreccio di vita e di morte

 

 

 

 

 

 

CADUCITA’

 

il tempo è uscito dal calendario

in un balenìo

di stagioni e amori svolando

obliquo

nel sole con ali d’icaro

 

IL BUIO DEGLI ANNI

 

(a tutte le vittime per la giustizia

negli occhi delle primavere

violentate

il buio degli anni

di piombo: la pioggia di sangue –

la vostra morte luminosa –

 

il sangue delle vostre

primavere

di là dal buio dell’ora

ecco levarsi alto

come un grido

al centro della storia –

a forma d’un indice puntato –

 

 

 

 

DONNA

 

essere l’altra metà

del cielo

 

(l’anima che si ferma

sulle labbra)

 

saperti

col tuo peso

di terra

 

corpo: porta

sulla nascita

 

estuario

 

 

 

 

 

 

INNOCENZA

 

sentirsi dèi – quasi

alati

            senza peso (e

non sapere che la vita è breve)

 

età d’oro:

 

come se non dovesse

aver mai fine

 

oh lo stato originale

 

Innocenza nostalgia dell’uomo

 

 

A SABA

 

(non m’incantò la

rima fiore-amore)

 

dove si leva il mio canto

per l’uomo di terra

e cielo

 

sei tu parola

il mio sangue

alato

 

 

 

 

 

AD ANGELA

 

il tempo passato a scrivere

lettere d’amore, il mio sangue e le notti

 

non appartenevano che a te

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
un dio in esilio
dietro occhi
                di carne
 
che apre lo scrigno della notte

 

 

 

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