Poesie da LA DIFFICILE LUCE, raccolta ineditaINCONTROsul lago s'è alzata la lunadentro silenzi d'acqueè dolce la lucenel respirodelle foglie una smania che dilaniaabbraccia i contorni della notteMOMENTO1.una folla di stelle:la stanza si riempie di cielocome quandoin un puntodell'eterno palpitò la mia essenza2.biancore irreale - carne-e-cielo l'Io nell'oceano-sogno è guardarsi caderenell'imbuto fuori del tempofino all'attimoprenatale alla luce del sangue
GANDHImiracolo il sorrisointeriorementre il mondo ti ringhia addossoti offri s'apre una rosadi sanguenel Cielo un canto d'allelujaVISIONE: M'INONDO' IL SOGNO(leggendo Jung - Storia del simbolo)(luce che cresce il gridodella mandragoral'albero capovolto)...fuggii negli specchisprofondai nei cieli interioricavalcando eoni-spaziotempovidi nella memoria cosmicail centro di medove ardeva il mio sanguein simbiosi col palpitare degli astri...precipitato nella vita
ANGELI CADUTIfuori dal cielobevvero l'acqua del Leteora non sanno più chi sonopresi nella ruota del tempomendicano avanzi di luce - si curanole ali spezzateper risalire nell'azzurroPoesie da FUOCO DIPINTO, 2002
AZZURRE PROFONDITA’
la testa affondata nel cielo (azzurre profondità rivelano ombre essere i corpi (il foglio la mano un vuoto) mi levo dal sogno bagnato di luce
da me una distanza mi separa: attraversa un incendio la carne: per farla d’aria – vitreo sperdimento
mistero a me stesso
e il mondo m’è fuoco dipinto *
DOPPIO CELESTE
entrare nello specchio: esserne l’altra faccia: uscire dal sogno di te stesso apparenza di carne tornata pneuma:
ri-unificarti col tuo doppio celeste: il-già-esistente di là dal vetro: tua sostanza e pienezza
TRA ONIRICI LAMPI
tra onirici lampi ride la tua immagine d’aria intagliata nell’ombra del cuore
I FUOCHI DELLA LUNA
coi fuochi della luna bivaccanti nel sangue baluginare d’albe e notti che s’inseguono dentro il mio perduto nome per le ancestrali stanze un aleggiare di creatura celeste che a lato mi vive nella luce pugnalata
PAESAGGIO INTERIORE
segreti cosmici ha il sangue: sperimenti il mondo immaginativo nuotando nel sangue come un pesce – abitando le stanze dei nervi – leggendo la geografia delle vene:
ti sintonizzi con la danza delle molecole: sei nella danza: la danza
la circolazione sfocia nei sensi: emerge un mondo ispirato – da musica delle sfere –
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FUNZIONE DEL CORPO
1. fatto di polvere stellare corpo-immagine / specchiato narciso corpo-mito venere da spuma corpo-amore corpo-fame corpo-terra
2. corpo vissuto come ferita / desiderio / vita che non demorde (corpo sacco dell’anima) visto come mo(vi)mento/esperienza (carta assorbente)
3. corpo unico irripetibile primavera del corpo
3.a (“si sveglieranno ed esulteranno” Is. 26, 19)
LA DIFFICILE LUCE
esistere nel mondo: l’Essere decentrato estraneo a sé (lobotomia della propria Immagine interiore – da dispersioni di Energia cristallizzati aneliti in un cielo strappato voci spezzate sul nascere)
rimanere in essere incapsulati in una vita ch’è copia sfocata dell’Originale: diminuzione vita a metà
pure: zampillo d’acqua viva dall’Io subliminale
la difficile luce
GRIDO IL MIO NOME
s’invertigina l’essere a mimare la morte (l’io avvitato in enigma da koan): non mi conosco non so chi è l’essere che è me – buco nero o anelito sulla bocca di Dio – perduto io grido il mio nome nei crinali del vento: discendo nel mio specchio attendo una nuova nascita
ANANKE
1. luce/ombra le mie due metà tendo all’Uno all’androgino rapito dai vortici di Splendore (dalle Sue Ali di Fuoco)
2. è l’io la linea che mi divide in grovigli di vene (avvolto nella camicia di nesso degli istinti) sussistono tutti i contrari --------- un tiro alla fune
finché non si frantuma il mio corpo di vetro
PORTARE SE STESSO COME UN VESTITO
1. processo è la vita stessa il soggetto si racconta
1.a da acque amniotiche (da matrice atomica) gettato dentro il mare-mondo
2. l’io: tantino diversi: io- metamorfosi (voci di dentro)
2.a io sospeso spasimo io qui-e-ora io fatto vertigine e sogno (stato di trance un esistere in limine)
2.b io-onda io moltiplicato da specchi e pure a sé ignoto io mancanza vuoto di braccio amputato
L S D
nella magnetica notte allucinata a vivere la tua morte urlata anima infeconda strappata alla pseudoincarnazione di un sogno: parvenza d’amore immagine accartocciata mortale
LA SERA BLU HA OCCHI DI TIGRE
(a Hemingway)
aureolato di fumo
ma dove va la vita morte tenuta in vita che fluisce con te o senza di te
per compagnia una bottiglia e una donna che almeno per stanotte ti allentino il suo morso ti richiudano questo strappo infinito
(domani chiuderai la partita)
Hem per gli amici
occhi in liquido cielo capovolto
LA VITA NELLE MANI DEL VENTO
palpebre d’aria chiuse sulla disfatta del giorno (depistate tracce rotte smarrite a insanguinare il vento: ruotare del tempo nella sua vuota occhiaia) anse d’ombre annegano il grido dell’anima giocata a testa e croce
COME SOSPESI
è perdersi nelle stanze arimaniche progettando vite in copia carbone questo disconoscerti poesia autenticità spolpata da virtuale e stress
è come stare sospesi nello sporgersi da delirante vetta interiore l’aprirsi di crepaccio la sua bocca ad urlo
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