|
"Le voci del porto"
di Tina Cosmai
La
poesia di Ivano Malcotti
Sono storie, fiabe liriche, le poesie di Ivano Malcotti. Versi liberati dalle navi che approdano al porto di Genova da tutto il mondo. Versi di voci che reclamano giustizia, pace, felicitą. Versi d?amore e di sofferenza. Versi che lasciano trasparire una passione che ha radici in una storia immensa che da sempre si svolge nel porto di Genova. E? la storia di un uomo che da piccolo, ascolta le parole dei marinai, degli scaricatori di porto, che raccolgono voci da ogni continente e diventano eroi di un universo povero, uomini capaci di incrociare le braccia e fermare il traffico marittimo. Il profumo dei carboni, della frutta, i dialetti, le etnie, la promiscuitą, tutto questo diviene poesia. Malcotti, restituisce l'icona lirica di un luogo che non ha confini spirituali, un luogo eternamente aperto al mondo, alla vita, alla diversitą. La sua poesia č accoglienza pura dell'immensa diversitą della vita, che gli arriva dal mare, trasportata dalle navi e si espande come eco, tra le voci viscerali di coloro che la vita la raccontano. Una poesia che suda dei liquidi dell'esistenza, del sangue che scorre nelle arterie. E? la poesia dell'urlo dei bambini che vedono partire i loro padri, di coloro che hanno abbandonato la loro terra, degli amori raccontati e vissuti in Paesi lontani. Amori e dolori di contaminazione di lingue, di popoli, di gesti, di colore della pelle, di sguardi. Il porto e le sue storie divengono poesia e la poesia canta il variegato universo del porto, di un luogo che appartiene al mondo tutto, con un sentimento forte di libertą, di accoglienza dei valori profondi dell'animo umano. E? una poesia felice, anche nel ricordo e nel canto di storie disperate, perché č culla di un amore radicato nell'animo del poeta, di una passione per la ricchezza che il sentimento dell'alteritą possiede. E? un dono di serenitą e di speranza alle persone che vivono nella sofferenza, che trascinano esistenze spesso dimenticate, come quelle dei palestinesi, dei rom, delle donne islamiche, dei ragazzi dei cortei noglobal, dei clandestini. Osservare e vivere la vita con dolore č la somma ingiustizia per Malcotti, č l?accettazione profonda della tragedia, della non soluzione, della morte della speranza e dell'amore. Il senso doloroso appartiene a chi non č pił capace di guardare l'orizzonte nell'attesa dell'arrivo di una nave carica di nuove storie, č l?incapacitą di dire no alla guerra, alla violenza morale e fisica, al vilipendio del pensiero?č la negazione della libertą. Le poesie di Ivano Malcotti cantano tutto questo, cantano Genova nella sua storia, nella sua interetnicitą, cantano l?ingiustizia del mondo, i popoli dimenticati e sfruttati, cantano le storie raccontate dalla gente comune, cantano l'amore e il disamore, la libertą, l'amicizia e cantano segnando il ritmo tra corpo e spirito; č il pensiero che raccoglie i gesti, le movenze, gli sguardi che il poeta avverte in sč e intorno a sč; č sempre un occhio gettato sul mondo, capace di guardare attraverso l?oltre dei confini umani e spirituali.
PUNTI
VENDITA NAZIONALI DEL LIBRO "STANZE DELLA COSCIENZA" di IVANO
MALCOTTI
|