Eroina
In sostanza
nell´ago dell´eremo
l´oblio
Dove la polvere spazza
un salice ride
Là -
- menti libera gaio
Non vi è morte più grande
di un senno occultato
Folle corsa
A volte sta dritto
il nero serpente
Aspetta che spingi
sul destro pedale
ti vuole sfidare
E tu cento
centocinquanta
Ma, d´errori si vanta
la morte sua scia
D´improvviso s´incurva
si torce
si stringe
Ti freni
ormai tardi
le grida
Ti schianti
Stai forse...
Stai forse morendo ?
La morte dell'amore
Non seppi nulla della morte
ma dell'amore
che alitava
in me cavalcante
Nascente
di forza provai
giocondo, il piacere
nell'atto
Che pur si grande
che pur si lieve
e ridente
e devastante in me correa
Viscere del male
sesso e lussuria
e morire di Luna
e l'altra
Ancora una volta
cantarla
l'udirla in piaceri
perversi
Nell'ardore
morente
non seppi nulla
dell'amore
Noia
A malincuore
gettar via speranze
già perse
disseminate
fra campi d'incredula pazzia
Ditemi
che è falso il silenzio
Che è solo
uno stupido pensiero
Innegabile presenza
Dal Cuore
con la Mente
la Materia
Dalla polvere d´un pensiero
nascerà
Per esser gioia
Amore
Speranza
Pensiero d'amore
V' è solo spazio
non più mura
da abbattere ...
V' è solo certezza
ingenua
ma pura
Candida leggerezza
d'un cuore che ascolta ...
Da valvole
come boccioli di rosa
protesi
verso il vuoto
l'esterno
l'infinito ingenuo universo
che in noi vive
e alimenta speranze certe...
Certe ...
...certe volte
vorrei morire !
Filastrocca musicale
Motivi
e-motivi
nel caos dell´animo
seguono nell´estro
nell´io maestro
una chiave
una nota
melodia o testo
cori
grida e ritmi
in cuori acuti
momenti a noi piaciuti
Nella valle del Mis
Non v´è chiasso
solo ...
&nb'Esse _ _
dell'arem è il R E
Nella passione
l'amore
nel senso d'amare
Se l'ama s'affila
senz_azioni
Insolita presenza
Assorto con l´occhi a pensare
intravvidi quell´ombra
Fulminea me schiva l´inquieta
L´istante sobbalzo io ebbi
ma nulla più vidi
svanita nel tempo
che morto
or s´era fermato
Attento riprender
sopito a fissare
or d´occhi
d´orecchi
Scrutato sentirmi guardare
or di fronte
or di lato
di spalle un sentore
Pungenti movenze il salire
sull´or
irta mia chioma
In gola l´affanno mio cuore
con scatto mi volgo a guardare
La vedo
negli occhi suoi neri
Impaurita mi guarda
Quel piccolo topo
un tozzo di pane divora
Tacere l´essere
Non chiedermi
chi sono
Io
sono io
Negli occhi miei
la vita mia
Nella tua
l´anima mia
Il mio cuore
Il tuo amore
La tua verità
La mia sincerità
Ti amo
Pedavena party
Uno stivale d'oro
un boccale di fumo
e il plagio
della ninfa danzante
che scuote
dimena fattezze
Alla sorgente
s'ammassa la gente
Ebbri negli occhi
a prender_
cristalli preziosi, lucenti
Si riempiono d'oro
giallo, rosso
bianco e nero
Schiumano
e nell'aria sfumano
Parole
fermentano
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