Alberto Bertoni 1-2-3 -4-5
(nato a Bergamo il 29-10-1972)

racconti
 

abbraccio 

...QUANDO NON CI SEI

Un Fiore

Dentro di me... 

...invidio!

...a minha bonequinha  Lisbona

 

25\12\1999

abbraccio

 

Un minuto al giorno che ti dedico da sempre

è di certo sufficiente

a ricordarmi quanto nella mia vita tu sia presente.

 

la tua voce

mi rassicura.

il calore del tuo corpo tra le mie braccia

il tuo seno sul mio petto

il profumo dei tuoi capelli...

 

...e ti stringo,

perché tu sia Mia

soltanto Mia

perché senta il tuo corpo sempre più vicino

sempre più addosso

fino a che fossi dentro di me

in un unico corpo…

in una cosa sola…

 

Così ti penso sempre,

e sento di amarti.

 

                                                                                 Alberto

...QUANDO NON CI SEI

 

Com’è triste questa stanza quando te ne vai

mi volto e non c’è più il tuo viso,

non c’è il tuo sorriso,

solo il cuscino, addormentato senza forma e senza espressione.

Non c’è più la tua mano che mi sfiora,

la tua gamba sulla mia,

i tuoi capelli su di me.

Non c’è la mia mano sui tuoi fianchi,

il tuo seno tra le mie dita,

il calore della tua pelle e l’inebrianza del tuo profumo.

 

Così, sveglio dopo un bel sogno finito, realizzo quanto è buio

questo spazio.

 

Quando non ci sei la casa non parla,

quando io parlo lei non risponde,

quando io taccio la casa si spegne, le manca la voce,

le manca un’anima e quella femminilità che ben riempie l’altra metà di me.

  

Alberto

 

20\06\99    

                              Un Fiore

            Sai amico mio...

             un Fiore è la parola che un uomo, a volte, non riesce a pronunciare...

            un Fiore è la sensazione che un uomo, a volte, non riesce a definire...

            un Fiore è il sentimento che un uomo, a volte, non riesce ad esprimere...

            per questo

            un Fiore è il modo migliore per comunicarle l'amore che provi per Lei

            senza  il bisogno di spiegarle altro.

                                                                               Alberto 

15\03\1999

                                                       Dentro di me...                                   

 Cos'è questa cosa...

...questa cosa che fa così male...

...questa cosa che non ha fisicità ma ha una forza incredibilmente grande.

Cos'è

... questa forza che è capace di piegare qualunque uomo!?

Cos'è!?

...non ha una forma, non ha un colore eppure è dentro ognuno di noi,

condiziona la nostra esistenza,

le nostre scelte,

la nostra vita,

ci pone mille domande ma non dice mai se le risposte che diamo sono giuste oppure no!

... ci rimane soltanto la possibilità di pentirci un domani qualunque, quando ormai non possiamo più rimediare!

 Cos'è!?

... resta lì ad attendere di potersi manifestare in qualche modo quando meno te lo aspetti, sotto forma di un sorriso,

di uno sguardo,

di una parola

o di una pioggia di lacrime

... o semplicemente un pensiero di un attimo che ti balena nella mente e ti fa ricordare...

Cosa sia forse ancora non l'ho capito,

forse devo ancora crescere,

forse devo ancora maturare,

 forse ho bisogno di conoscere cose che ancora non ho vissuto,

ma se fosse davvero così, vorrei capire... capire quello che c'è da capire, prima che il cuore diventi troppo duro per avere ancora voglia di provarci,

prima che sia la mente a prenderne il controllo!

Non so cos'è ma so dove trovarla...

si nasconde, più o meno, al centro del petto e da qui Lei decide quando devi piangere, quando devi gioire o quando addolorato sembra che qualcuno ti dia un pugno nello stomaco...

... è Lei che da lì ti fa salire quella sensazione che non riesci bene a trattenere e non riesci a definire...

... ma forse non serve nemmeno definirla perchè comunque diventa sempre voglia di piangere!

Non ho proprio capito cosa sia, so soltanto che tutti lo chiamano

 

...Amore

11/2001                                ..invidio!

   A volte ti guardo...

...e ti guardo mentre parli,

...ti guardo  mentre sorridi

...ti guardo mentre ti muovi

...ti guardo quando cammini

...ti guardo quando guardi...

 

ho imparato i tuoi gesti

conosco le tue espressioni

capisco molti dei tuoi diversi volti

interpreto i tuoi silenzi

interpreto la tua voce e poi, penso...

...e poi invidio...

 

...invidio le persone fortunate che possono godere delle tue attenzioni,

...invidio le persone fortunate che possono gioire dei tuoi sorrisi

...invidio le persone fortunate che possono giocare con le tue parole e ascoltare in silenzio la musica della tua voce.

...invidio tutte le carezze regalate a chi non sono io

...invidio chi può sentire il tuo profumo

...invidio chi può avere sulle labbra il calore della tua pelle o riassaporarsi dopo un tuo bacio 

...invidio le persone che hanno la possibilità di trascorrere il loro tempo a guardarti, ad osservarti, senza dire niente, in silenzio solo per il semplice piacere di guardarti. 

...a volte ti guardo, in silenzio e mi sento invidiato ...

...a volte non ti guardo ma ti ascolto...

 

...ti ascolto, sempre, e so che se tengo gli occhi chiusi riesco a sentirti ancora di più.

...con gli occhi chiusi ti vedo mentre parli,

riesco ad immaginare tutti gli atteggiamenti del tuo viso,

riesco a vedere tutte le espressioni che i tuoi occhi rivelano.

...a volte anche se io non sono presente vicino a te,

guardo nel vuoto e vedo la tua faccia,

ascoltando nel silenzio sento, in ricordo, la tua voce ma tutto ciò che adesso posso fare è ricordarti così...

...proprio come mi piaci.

 

    ...a minha bonequinha

             ad Ana Oliveira                (la mia bambolina)

 

Mi sono svegliato una mattina

e ho sentito il bisogno di camminare, cercavo qualcosa,

qualcosa che mi riscaldasse il cuore

perchè avevo molto freddo...

 

non mi sarei accontentato di una sufficienza qualunque,

solo sapevo che accontentarsi significava

rinunciare ad avere il meglio per se stessi

solo per la pigrizia di non indagare,

solo per non avere il coraggio di osare

e di volere andare un po’ più avanti,

dove i passi si perdono,

dove non si vede più la via,

dove ci si trova soli con se stessi

a confrontarsi con ciò che non si è ancora provato.

 

...non cercavo chi mi completasse

ma chi dividesse con me ciò che aveva da offrire

e che prendesse da me ciò che le serviva

senza bisogno di chiedersi nulla, senza domande retoriche,

senza atteggiamenti di circostanza,

capace di colpirmi e di subire

ma sempre guardandomi negli occhi.

 

...cercavo una persona che camminasse vicino a me tenendomi per mano,

stando al mio fianco,

nè precedendomi nè seguendomi.

...mi sarebbe piaciuto vedere sempre e solo il suo profilo,

senza dovermi voltare ad aspettarla

nè affrettarmi per raggiungerla,

ma guardando la sua vita solo in parallelo alla mia.

 

...cercavo un’anima ricca,

uno spirito libero e incontenibile,

che guardasse la vita sorridendo,

accogliendola come se ogni giorno fosse un dono diverso,

capace di stupirsi

e di apprezzare ancora le piccole cose...

 

...cercavo un cuore grande,

capace di contenere tutta l’ingenuità di un bambino

e tutto l’amore di una donna,

ma anche un cuore già graffiato dal dolore

che avesse già conosciuto il significato della sofferenza.

 

...cercavo una persona determinata

che guardasse i problemi con gli occhi di chi sa

di avere il carattere per vincere

e la tenacia di affrontare la vita in tutti i suoi aspetti.

 

sono stato disposto a rivalutare alcuni

dei miei principi pur di incontrarla

e poter capire il perchè di comportamenti che fino a ieri

mi sarebbero sembrati inaccettabili

o tanto lontani dal mio modo di essere da considerarli

incomprensibili!

 

ho capito e ho accettato...

quello che oggi ci viene regalato

domani potrebbe già essere svanito,

ciò che oggi è assunto domani potrebbe non essere più certo!

 

ho capito quanto sia meglio amare come un amante,

senza scivolare nella consuetudine delle certezze

comoda, accogliente,

solo fino a che il riferimento non viene a mancare...

 

...dopo tanto camminare ho capito!

...non potevo cercare una persona così!

...dovevo solo aspettare!

 

...aspettare...

 

aspettare di trovarmi al posto giusto,

nel momento giusto e lasciare aperta la porta del cuore...

 

...così e stato!

 

...oggi so di aver trovato una persona da amare

ma continuo a guardarla come un amante,

consapevole che domani potrei non avere più un posto speciale

nei suoi pensieri.

 

 

Lisbona

          ad Ana Oliveira

 

Mezzanotte… l’odore della pioggia, la gente in ogni direzione,

le parole di Lisbona e il calore della tua mano, forte e delicata, che teneva la mia.

 

camminando parlavamo, ridevamo della città in festa in mezzo ai suoni e ai colori delle luci,

eravamo vicini, eravamo insieme.

 

forse proprio in quel momento è iniziato l’incontro dei nostri mondi…

…abbiamo camminato fianco a fianco per qualche tempo e ho vissuto momenti di una nuova vita,

immagini che non conoscevo, che mi appartenevano ma non ero pronto a vedere.

 

c’è una parte oscura in ognuno di noi dove non vogliamo che la luce riveli…

Buio! …in cui la paura di guardare tiene lontane le cose che vi si celano nascoste.

verità che ipocritamente non vogliamo dirci, che preferiamo non raccontarci,

verità che fanno male e ci aprono al mondo.

 

Tu, mi hai preso per mano e mi hai accompagnato dentro me stesso fino in fondo alle mie paure… c’era sempre la tua presenza a dare la spinta che mancava al mio coraggio.

la tua voce decisa, la tua immagine soffice, il tuo incomprensibile cuore e l’apparente incoerenza di te… tutto questo era il mio desiderio,

così io ti volevo!

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quello che rimane è la gioia confusa di averti avuto accanto anche se solo per pochi momenti

e l’ostinata voglia di questa dolce sofferenza che hai lasciato libera dentro di me, senza controllo.

 

…ti penso e ti sento lontana, ma il mio cuore si coccola ancora tra gli abbracci di Lisbona.

 

 

Alberto

 

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mi sento più bello, anche se chi mi conosce non mi vede cambiato.

mi sento più bello adesso e chi capisce sa guardare ben oltre ciò che vede.

 

quello che rimane è la gioia confusa di averti avuto accanto anche se solo per pochi momenti

e l’ostinata voglia di questa dolce sofferenza che hai lasciato libera dentro di me, senza controllo.

 

…ti penso e ti sento lontana, ma il mio cuore si coccola ancora tra gli abbracci di Lisbona.

 

 

Alberto

 

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