Marco Saya 1-2-3-4-5

 

Se sentissi il tuo profumo

Come leggera brezza marina

Un alito di candore terrebbe

Il fiato sospeso nell’eterno gioco

Di pelli che si cercano

Si annusano tra virgole di angoli

Prima che il cerchio si chiuda

E poter di nuovo respirare

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Mi sovviene il ricordo del tutto

Il bisbiglio di una sua parte

L’altra ( sopita ) afferra qualche voce

Cercando di ricostruire il nesso

Combatte l’idea – Dea confusa –

Evoca il dilemma delle parti

Chi vince (Nessuno)  avrà la soluzione

Chi perde riposerà nell’ignorante quiete

 

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Oggi ho parlato al tempo

Ho chiesto una proroga

La salute mi ha risposto

Che niente può contro il fato

Il vero signore che scandisce

Regola il timer di ciascuno

Pronto a esplodere al

Primo starnuto – alla prima rinuncia –

 

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Percorsi divergenti

Vedo L’Io confuso

Ripasso il giorno dopo

        -  Mi dico -

Scelgo un’altra strada

Mi oltrepasso dall’altro lato

Le solite vetrine

Per comprare la mia inutilità

  

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Quanto siamo stupidi!

Tanta fatica...per essere così

Scimmie della – new economy -

La creazione abortita

Prematura e prematuri

Sempre peggiori e brutti

Corpi siliconati per fermare un’istante

Quanto siamo stupidi!

 

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Guardavo la Natura...l’altro giorno

Spontanea e giocosa mi sorrideva

Autentica nel mescolare le forze

Passione in un’onda – mi sferzava il petto –

Il vento della sera si posava sul viso

Immaginavo l’amore di una donna

Il suo ardore che si smorza come il mare all’alba

I sentimenti come sassolini alla deriva

-         Scelgono altre rive –

 

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La metropoli tace

Silenziosa riposa dai rumori

Molesti dei suoi abitanti

Ora può godersi il passeggio

Di quattro vecchi che di

Panchina in panchina parlano

Del proprio abbandono

Un cane ringhia e una

Prostituta aspetta chi è rimasto...

 

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Forse ricordo di essere stato bambino

Di avere un fratello lontano

Un amore importante

Breve eclisse di luna piena

Breve stagione autunnale

Poco il tempo per pensare

Di essere come sempre

Solo con il mio bicchiere

Griffato Rosenthal e di...cristallo...

 

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Scrivo per ciò che vedo

Scrivo quello che sento

Annuso tra pozzanghere di mille colori

Il tiepido motivo dell’esistere

Assaporo l’acqua piovana

Abbeveratoio per visi sporchi

Levati in alto come ultima domanda

Di sentirsi una lacrima per un istante scendere...

 

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Certo è che nessuno vuole

Sparirsi dietro l’angolo

Troppa importanza gli concede

Il poco tempo rimasto a

Specchiarsi con un vetro

Riflesso da pensieri

Onnipotenti di spolia

-         vacuità –

 

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Canto la voce di chicchessia

Misera ugola tormenta il mistero

Che gli fa sapere di chiedere

Un obolo da versare per

Ventriloqui saccenti

L’origine non nasce qui

Lontano l’ode dello strumento

Osanna il vero Dio

 

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Desiderio di pelle

La tua..rifugge

Rossa boscaglia

Fragole e lamponi

Cerco di assaggiarle

Tra ispidi arbusti

Il rifiuto stringe le gambe

 

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Giochi con la vita

Con i sentimenti altrui

Come se non ti appartenessero

Tra annaspo di finzioni

Trastullo per comodi balocchi

Avviciniamo la meta

Giriamo la testa

Non ricordiamo il malfatto

Ora non è più un gioco

Paghiamo il giusto debito...

 

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 Lesso misto di lingue biforcute

Pollo al sangue con un pizzico di curry

Patatine salate fritte nell’aria inquinata

Acini d’uva su un piatto vuoto

Acidità di stomaco

Improvvisamente vomito

Mi sveglio di soprassalto

Ora ricordo

Ho sognato un’intellettuale...

 

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Ribelle e dorata

Odore di nuovo

Bella e lontana

E ti lasci andare

Ridi un pò

Torna a sperare

Al calore del cuore

Trema il tuo corpo

Idea di canzone

Attraversa una melodia

Mescola nell’aria

Ora si può...

 

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Guardiamo stupiti

L’altro non capisce

Pensieri distanti

Eppure siamo tutti uguali...

 

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Quando scatta quel click

La persona che ti era più cara

Improvvisamente dilegua

Si confonde con la normalità

E svanisce nel nulla di tutte le cose

Saluti il tuo vicino di porta

E inizia un nuovo giorno...  

  

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Mano nella mano

Carezza di sensi

Contorni di lingue

Periferie di labbra

Viaggiatori sospesi

Passeggiamo trasecolati

Occhi negli occhi

Colori innamorati

Immagine di noi

Strade senza ostacoli

Città vuote

Percorriamo indomiti cavalieri

Sessi nei sessi

Lotta furibonda

Violenza d’amore

Contatto di corpi sudati

Frenesia di piaceri proibiti

Godiamo sfiniti

 

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Nella frenesia del mio ritmo

Mi attardo in pause di pensieri

Ottave di molecole  concludono

La misura pronta a ripartire

Per successivi quarti accelerano

Sperando in un inciso diverso

Nuovo spartito a due quarti

Per rileggerci nell’oblio

-         Di quel leggio –

 

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Raccolta differenziata di

Oggetti sul comodino del

Mio letto un ritratto di

Lei che mi abbraccia e

Sorride con lo sfondo

Del mare placido prima

Che l’avventura finisse

Su zattera di sughero che sa di-vino

 

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Indomita rabbia mi prendi

Alle spalle debole pendio

Franoso terreno tra meandri

Di perchè (che) mi inseguono

Ti scrollo come salvadanaio

Otturato lavandino mi rimandi

Acqua bollicine un pò folli

Folletti calpestano il mio rio

 

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La tristezza mi scuote e vorrei

Poterla allontanare dalle emozioni

Che sentono il dolore di un vissuto

Sempre troppo vissuto tormento di

Un uomo che non può decidere mai

Di scegliere le ragioni della ragione

Solo nella decisione di impazzire

Quando qualcun altro gioisce

 

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E’ così bello buttare giù due righe

Tra un semaforo e l’altro furtiva

La parola prende corpo sino al

Semaforo successivo in cui si

Completa nel discorso che non

Ho in mente ma che sta in piedi

Barcollando visione di me ubriaco

Fradicio nell’incompiutezza della parte

 

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Penso sempre alla mia città

Attraversata da folli automobiline

Condotte da corpi ciechi e mutilati

Da cubetti di porfido schizzati via

Cimiteri lapidati in foreste senza alberi

Quartieri che più non respirano

Desolazione di incendi boschivi

Penso sempre alla mia città

E il degrado attanaglia lo stomaco

Prima di vomitare nuove parole

 

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Nel tempo ci tuffiamo inesperti

Le prime bracciate e il fiato annaspa

La mia nevrosi rincorre un fantasma

Che nuota in piscina uno stile libero

Perfetta armonia di controsensi che

Una luce riflessa rimanda a mente

Debole sfaccettatura di volto

Me volto a ridosso di luce stanca

 

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Cerco di scoprirmi a poco a poco

Ho già freddo e l’epidermide

Reclama quel calore che lasciato

Da qualche parte non ritrova

La via del ritorno per via dei

Lavori in corso – un perenne

Cantiere in costruzione – senza

Decorrenza dei termini...

 

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Vorrei poter amare la tua

Immagine che non vuole

Essere amata perchè la

Paura di avere spaventa

La dolorosa perdita di

Cio che è stato e non

Anela ribussare la stessa

-         porta -           

 

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Sento che mi manca qualcosa

Per afferrare il ritmo della vita

Il suo incedere sovrano gioca

Con l’eterno dubbio di dover

Aspettare la condanna per la

Colpa – non mia – di essere

Mortale e imperfetto che la

Natura immorale non abbisogna

 

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Non ho una casa

Vuota attende una coinquilina

Ma devo prima presentarmi

Dirle chi sono e che non pretendo

L’affitto della parte del letto

Il sesso di una sconosciuta

Un asciugamano condiviso del dopo

Vorrei che mi accompagnasse nel

-         Gran finale –

 

 

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Pensiamo di vivere

Ma come puoi vivere se accetti?

La vita (coniglio) ti viene imposta!

Se accetti non soffri

Mandi giù qualche boccone amaro

Annichilito dal sollievo della TV

Apri la finestra e una zanzariera

Ti riporta in gabbia

 

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La poesia un bisogno di ossigeno

Come il jazz liberare la mente in

Improvvisazione di acuti (un grido)

Disperati ricordiamo le fiabe che

Bambini non consapevoli

Ascoltavamo da tenere labbre

Ora semichiuse dal lento incedere

Di passi incerti e sbandati

 

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La distanza tra me e me

Univoca coincidenza

Di dicotomica ragione-follia

Unico rimedio per sorseggiare

L’amara medicina  per la mente

Vacilla e non so quanto

Potrò tenere a freno

Una delle due ragioni...

 

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Dico che nulla cambia

Sempre quel grigiore

Del pallore dei nostri volti

Il fondotinta s’intona con la pelle

Sino al calar della tapparella

Allora uno specchio ci guarda

Severo prova vergogna per quel

Viso nascosto come il nostro corpo

 

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L’arcobaleno appare

Dissolvenza di pastelli colorati

Il tempo torna ad essere Io

Carezza d’azzurro su vette inospitali

Nei travagli di ogni attimo

Anfratto

Affranto

Attardo

 

Mi concludo

 

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Sono stanco

Di dire

Di non essere ascoltato

Tra isteriche voci

Il dissenso

Quieta

La mia

 

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Notte fonda

Note scordate

Nota d’autore

Una donna russa

Torpiloquio rumoroso

Per desiderare una notte...

 

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Allora...erano giovani

Diversi e più allegri

Il tempo li ha frastornati

Non sentono

Aspettano!

Che un figlio li benedica...

 

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Non che sia importante

Non che ci tenga

Non che ci faccia una malattia

Non che mi piaccia

Non che la trovi poi...

Ma l’ho trovata...

 

La poesia muore

La facciamo morire

Aspetta di vivere...

Siamo noi che ci spegnamo

Come tante candeline

Su una torta mai assaggiata

 

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Al mattino

Tutto appare diverso

- Migliore -

Pensiamo di essere più buoni

E poi varchiamo la porta di casa

E poi ritorniamo a essere le iene

Che siamo

Bestie incattivite

Alla caccia di cuccioli...

 

Sei strana

Come una sinusoide

Alteri le mie frequenze...

..-...----....----....--.-.--..

Dicotomiche visioni di bande larghe

Segnali morse tra poli negativi

Sordi alfabeti muti

Psichedelici giochi di bambini

Lontani nei luoghi...

Come sono strano

Ti vedo

Nella mia cecità

Ti parlo

Autistico passo... nel tuo tempo

Ti sento

Un’altra voce ascolti

Sento di perderti

La frequenza è disturbata

Ti ho già perso

Oggi ho udito uno schianto

Mi affaccio alla finestra

Solito groviglio

Lamiere accartocciate

Autoambulanze sfreccianti

La raccolta dei miseri resti

La fretta ha di nuovo ucciso

Ho detto male!

Siamo noi che ci suicidiamo

Kamikaze del terzo millennio

La metropoli...

Un immenso deposito di tritolo

Pronto a saltare quà e là

Basta non essere nei paraggi...

 ***********

 

Una bambina raccoglie il fiore

Il bambino gioca al gameboy

La mamma amoreggia con un nokia

Il papà sente la partita

Quattro estranei a un picnic

Il loro!

 

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Il cervello sgretola pensieri

Frammenti sparpagliati

Chip Chip...uccellini meccanici

Odo nella zucca

Visione di uno sconosciuto

Che guarda il proprio formaggio

Pieno di buchi...

 

***********

Succede
Ora ci sei
Dopo
Puff
Polvere
Peccato
Un viso
Un corpo
Emozioni
Svaniti nel nulla
Piove
Lava la polvere
La confonde
La mischia
Vite precedenti
Granelli ora

Tutti uguali
Sole malato
Solo
Senza piante
Senza di niente
Notte
Oscurata
Brandelli di fuoco
Ultimi incendi
Cenere
Vento
Aria calda

Mi risveglio
Sudato
Un incubo
Per fortuna
Mi affaccio e

Succede
Ora ci sei
Dopo
Puff
Polvere
Peccato

 

***********

 

Briciole di pane
Un bicchiere semivuoto
Aleggia la puzza di un misero pasto frugale
Solo attorno ad un tavolo rotondo
Una luce spietata a perpendicolo sulla testa
Una parete bianca come vuoti pensieri
E’ ora di andare a dormire

Scende la disperazione...

 

 

***********

 

Il vuoto

Colmarlo

Per un istante si placa

Poi si riprende e lotta

Sino a farti male

Più solo

Gioco con una piuma

La mia vita

Così leggera

Così fragile

Così...così...

 

***********

 

Lasciati andare

Pensi troppo

Impalcatura

Pronta a sgretolarsi

Una leggera brezza

Respiro meglio

Ora cammino

Tracce sulla spiaggia

Sabbia fine tra le dita

Afferro un granello

Perfetta la natura

Seguila

Annusala

E...lasciati andare...

 

***********

 

Un tempo che ci molla come una brutta storia

Nebbia di sentimenti a banchi accelera la paura

Cerco di passare indenne tra pensieri in dissolvenza

Un pallido sole talvolta fa capolino...

 

***********

 

Rifiuti il mio aiuto

Ti chiudi in una stanza buia

Come un’animale ferito prima di morire

Cerchi un cantuccio dove addormentarti

 

 

***********

 

Un mouse

Una keyboard

Un modem

Un monitor

Un floppy

Un cd-rom

Una workstation

Li guardo

Li utilizzo

Li sfrutto

Ho compassione per loro...

Già...il ritorno alle origini...

Ma...dov’è la gente?

Si è persa tra i cavi?

Inghiottita dal proprio silenzio?

Gente vigliacca...ha paura di parlare!

Di guardarsi in faccia...

Di comunicare con gli occhi

Terrore di una bocca che ti risponde

Vermi rosicchiati dall’indifferenza altrui

Sempre più soli ticchettate i soliti tasti...

Da ...

A...

CC...

Subject...

Invia...

 

***********

 

Saponette

Viscide

Schiumose

Scivolose

Devo pure lavarmi!

Acquitrinio perverso

Palude bianco salmastra

Un bagno tra le nostre impurità

Ora...mi asciugo ben bene e con forza!

 

 

***********  

 

Lunghi capelli biondi incorniciano il tuo viso

Tenero sguardo di due occhi azzurri mare all’alba

Cercano lontano l’impazienza di essere amata

Goffamente ti muovi come un pulcino che si schiude

Sorridi candida ai rossori color fragola

Un bosco profumato ti aspetta con tutte le sue promesse

Attenta...a non calpestare le ortiche...

 

***********

 

Una bocca  rutta

Due dita stringono un mozzicone

Fumo che  sale

Nebbie della mente

Un bicchiere vuoto

La bottiglia reclama un sorso

Trema la mano nervosa

Danza di coleotteri con il  tutù rosa

Delira sorseggiando un caffè amaro

E’ l’alba, pronto a ricominciare!

Sotto il letto una scodella incrostata

Lenzuola nere dalla polvere

Un biscotto rosicchiato giace

Puzza di vomito fuoriesce dal bagno

S’alza barcolla la debolezza

Non dissimile dalla certezza della fine

Acqua dappertutto trasuda il pavimento

Gocce improvvisi intarsi accarezza giù

China la testa scende la lacrima

Senza scampo quella bocca che rutta

Spegne la luce di un neon

 

***********

 

Siamo stanchi

Di esistere così...

Vili monete

Bari di una vita che ci ha fregato il nostro malloppo

 

***********

  

Una chitarra sorseggia note a caso

La mano scivola distratta sul manico

Tastiera ubriaca

Accordi confusi prendono strade tortuose

Inaspettata sale la febbre della melodia

Rigo...dopo rigo riempie una bottiglia vuota

 

***********

 

Mi guardo dentro

Lacerato dai rimorsi

Un piccone apre e scava

Non trova resistenza

Terreno fragile e acquoso

Così siamo fatti

Deboli dei putrefatti

Istantanee di colpe

Sprazzi di luce quà e là

Ritorno nel fango del creato

Buchi neri, nera questa notte

Accattivante risveglio

Prima di ricominciare

Ricominciare a sbagliare

Sempre più soli

Solitudini si assotigliano

Silenziose proseguono

Diventano tanti puntini

Il sole è distante

Fa freddo

Mi guardo dentro

Il piccone ha completato l’opera

Non ha ricostruito un clone migliore

Sempre tanta acqua e tante bollicine...

Fregato dai ricordi

Recenti , freschi di giornata

Un amore finito

Una donna si allontana

Il pianto aggiunge acqua

Come faccio a ricostruirmi?

Mi guardo dentro

Guardo fuori

Dignità del silenzio!

***********  

Mondi distanti

Eppure così vicini

Una telefonata riallontana

Le parole temibili mortai

Paura di perderti

Perdersi nel vissuto

Guarda avanti

Ricuci le parole

Cerca di capire

L’altro...mondo...

 

***********

 

Strano sogno di una nota alterata

Melodia arcana sublime liturgia

Convivio di baccanti in postriboli siti

Voci cori enclavi solenni e maestosi

Eunuchi sostano  puttane maleodoranti

Il circo della vita cambia destinazione

Derelitti spettatori in fila per lo show

Bordello di sudori vicinanza di carni

Monotonia bigotta asolo monocorde

Pompa magna di solerti cavalieri

Domatori gladiatori ciarpame del passato

Fronzoli cincischianti si perdono nel presente

Fuffa idiota ardita tra viltà e vacuità

Vanità nel pestare concime  per l’al di là  

 

***********

 

Mi sento svuotato

Ogni volta che partorisco

Due parole sintesi

Di cinquant’anni

Che non riesco

A coniugare...

 

***********

 

Una dolce musica di sottofondo

La funk odissey di Jamiroquai

Ben altra quella di Ulisse

La voce suadente di Nausica

Polifemo mi aspetta fuori

Uno dei tanti orbi...

 

***********

 

Ci sarà un modo per essere eterni

Non per sentirmi

Non è la stessa cosa

Ci sarà un momento per essere eterni

Non qualche moneta in più

Da gettare in una fossa comune...

 

***********

 

Talvolta rifletto

Quando la fretta giunge

In ritardo e la voglia di

Confondermi con il branco

Mi concede una tregua...

 

***********

 

Vorrei poter amare

O già amo la mia donna

Perchè poi Mia se

Il suo Amore non è

Amore per il mio

Amore?

 

 

***********

 

Esperimento la vita

Crocevia di poliedrici

Riti sinistri presagi

Di un fallimento alle porte

L’attraverso sperando

In un miracolo di resurrezione

 

***********

 

Ricordi di mia nonna

La bellezza del suo sorriso

Occhi verdi mi scrutano

Quasi a carpire quello sguardo

Di un bambino melanconico

Che quel giorno l’ha accompagnata

Mano nella mano al di là del tempo

 

***********

 

E’ tutto un flash

Disperdo ogni attimo

Tra un caffè e un brandy

Fotografia di tanti volti

Troppi per poterli

Riconoscere anche

Una sola volta

 

***********

 

Poeta non devi - scrivere -

Devi solo essere

Sentire il fardello

Di quella lontana domanda

A cui non puoi rispondere

E mai potrai o forse

Potrai giungere al suo limite...

 

***********

 

Mi sorprendo talvolta a

Essere come gli altri che

Talvolta detesto con tutte le

Mie forze e forse uno specchio

Talvolta potrebbe riflettere

Quella mia immagine ripugnante

 

***********

 

Una volta non era così

Di tristi sapori una tavola fetida

Apparecchiata per terra

Di commensali occasionali

Che passano via spoliati

Della propria assenza a digiuno

Da troppo - poche emozioni

Piangono il latte versato -

 

Una volta non ero così

Tumefatto per le botte

Della vita che ferisce

Lame insanguinate

Vagiti di ogni poro

Non respira il mio corpo

E obbedisco al destino

Estranea conclusione

 

***********

   

Domani sarò come oggi

Dopodomani mi prenderà

La voglia di scherzare con

Il passato in questo gioco

Di stagioni che non mutano

Nel reclinare il capo da una parte

Guarderò il sonno che mi stringe

A sè e mi conduce nel suo tempo

Da cui imparerò a vedere la mia

Pellicola a ritroso e la forbice taglierà

Il non ricordo delle cose morte e un ago

Ricucirà l’unico fotogramma  vivo

Nel prenatale limbo di un cordone

Che mi lega all’origine celata

 

***********

 

La lavatrice centrifuga

I miei pensieri

Sporchi e un pò ubriachi

E’ rimasta una macchia

Che nessun detersivo potrà mai pulire

Ora indosso una camicia stirata

Mi sento in pace con me stesso

 

***********

 

Perchè fingi?

Perchè non sei più capace di desiderare?

Di amare?

Perchè non sai cosa vuol dire

Perchè così va bene

In fondo è una brava persona

Perchè la rassegnazione è un premio...

 

***********

 

Ho sempre riflettuto

Sulla lucida follia

Di tutti noi

Ho sempre riflettuto

Su questo sbattimento

Che ci portiamo dietro

Come una maledizione

Che ci porterà diritti

All’inferno!

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Ti crei un problema

Ma dov’è il problema?

Tu sei il problema

Per un nulla

Muovi la foglia

In uno stagno

Piatto e maleodorante...

 

***********

 

Sei corde invecchiate

La ruggine le rende opache

Come i miei capelli bianchi

Boschi bruciati da un incendio estivo

Quasi... quasi mi compro una chitarra

Con le corde di nylon

Sono eterne...

 

***********

 

L’altro giorno ho incontrato un albanese

Mi ha chiesto se avevo da accendere

Voleva parlare

Abbiamo parlato

Nella nostra diversità

Avevamo qualcosa da dirci...

 

***********

 

 

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