Mattia
Galliani 1-2-3-4
Sono
nato in quel di Seregno, ridente paese in provincia di Milano, nel 1984.Una
volta terminata la cosiddetta “scuola dell’obbligo” (ma quale obbligo? A
me piaceva un sacco…), decido di iscrivermi al Liceo Classico M.Curie di Meda,
nell’ambito del quale frequento un corso teatrale che porterà alla messa in
scena di due commedie: Amore&Psiche, che si rifà
alla tradizione greca, e L’amore delle tre melarance, rielaborazione di un
testo di Sanguineti. Per tutto il corso degli studi,
non ho mai abbandonato la passione per la scrittura: mi dedico tuttora con zelo
alla stesura di testi poetici e di sceneggiature per cortometraggi.I miei miti
in campo letterario sono Edgar Allan
Poe, Stefano Benni, J.R.R.Tolkien,
Stephen King… può
sembrare strano, ma non conosco molto bene i poeti
famosi: preferisco leggere poesie di perfetti sconosciuti, e cercare di
apprezzare e comprendere i messaggi profondi che lanciano attraverso le loro
opere. Il racconto, secondo me, deve mostrare una base contenutistica, culturale
e formale solida, per essere davvero efficace, mentre la poesia, quella
nasce solo dal cuore…ognuno di noi, senza saperlo, è il più grande
poeta del mondo.
SILENZIO, LE PAROLE | SOGNO | Anime Bianche | ||
Un Pazzo e il suo Corvo | Poesia per una terra sognata… | Leggenda |
RIVINCITA ( senza più fiato) |
Casa |
Cammino
su veli di morte, veli sospesi Cammino
su sabbie infinite, sabbie del tempo Cammino
su specchi infranti, specchi del mondo Cammino
su castelli di pianto, castelli ormai vuoti Cammino
perché ho compreso Ho
compreso il mio cammino Cammino
ancora nonostante Nonostante
le parole vuote Parole
mai dette ma Gridate
entro me Cammino
su lastre di vento, lastre confuse Cammino
su mani di latte, mani protese Cammino
su pietre stanche, pietre di lava Cammino
su occhi malati, occhi di giada Cammino
perché ho compreso Ho
compreso il mio cammino Cammino
ancora nonostante Nonostante
le parole vuote Parole
mai dette ma Svelate
solo a me Cammino
su travi di vetro, travi fantasma Cammino
su labbra di cera, labbra mortali Cammino
su bibbie rilegate, bibbie di pane Cammino
su fasce strette, fasce di sale Cammino
perché ho compreso Ho
compreso il mio cammino Il
mio cammino è il dolore Il
mio cammino è l'amore Il
mio cammino sei
tu.
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Lampi
di luce nella
chiara notte: l'urlo
del Mare risveglia
le sabbie.
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Il
giardino dell’Eden Si
staglia, Il
più nitido dei sogni. Ma
è troppo simile Alla
perduta Atlantide, E
già mi coglie il risveglio.
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Le
loro parole Si
confondono [
ora ] Col
frastuono Del
silenzio [
è tempo ] Nel
buio Più
splendente [
di rinascere ] Nel
chiarore Più
oscuro [
a nuova vita ] Nel
volo Di
un insetto [
nel canto ] Nella
mano Di
Dio [
del tempo ] Nel
tuo cuore Di
ragazza [ immenso]
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E
già le parole tremano stanche Fra
le mani di un uomo solo Cercano
anime ancor bianche Per
stender le ali in volo E
la mia voce è ferita Al
lamento ben noto del sasso E
s’inchina innanzi alla vita Pregandomi
di fare un altro passo
Poesia
per E.A.Poe. dardo infuocati l’ora
del Giudizio. E
teme il prigioniero. Persino
il saggio E’
colto da un fremito. La
Terra trema, Ogni
creatura vivente Attende
il Verdetto. Solo
ora il Mondo intero Comprende
i vaneggiamenti Del
Pazzo Che
udì il Corvo gracchiare “Mai
più”.
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L’antico
Egitto Le
Azzorre Il
Nepal A
lungo Viaggiai
Con
la mente Ma
non ho mai provato Tanta
nostalgia di casa Quanto
ora, ora che sono qui Con
la mia famiglia Allora La
mia casa Non
è qui La
mia casa Non
ha Alcune
fondamenta Si
erge sul nulla ma Si
trova in ogni luogo E’
nel tempo è nello spazio E’
nella mente è nel corpo E’
in me ma soprattutto in te Dentro
il tuo cuore di ragazza Dentro
il tuo fragile aspetto Dentro
il tuo forte amore Si
trova nel pianto Si
trova nel canto La
mia casa ha le fondamenta Nel
tuo essere più intimo.
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Dolce
terra di sogno, sotto il mio sguardo Si
stendevano i tuoi lievi pendii. Per
anni ho pensato di fuggire Dall’azzurro
dei tuoi fiumi Dal
verde dei tuoi boschi Dal
bianco dei tuoi inverni Eppure Solo
ora,
ora che ho smesso di visitarti in sogno, Mi
riempio dei tuoi paesaggi E
anelo la tua calma, La
tua pace. Addio.
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Padri
celesti dosano IL
TEMPO Nel
canto di un triste poeta… E
Prendono Vita le Parole Mute Accecando
i sensi dei malvagi Mostrando
il cammino agli eroi ANCORA
una volta rivive il RICORDO Di
un’antica LEGGENDA sepolta dal tempo E’
tempo di alzare al cielo I
nostri scudi e gridare
VITTORIA.
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Mare
di metafore nate per gioco per donare un sorriso e
poi lasciate così in
disparte a vivere di vita propria proprio
così sole
abbandonate agli sguardi insinceri
di chi
finge di apprezzare mentre in segreto ride di te ma
in fondo ti invidia perché saper scrivere è un dono e
chi non lo possiede si sforza invano di capire perché perché
noi siamo meglio sì
meglio di tutti gli ipocriti e di
tutti i bugiardi meglio di loro visto che scrivere equivale a
vivere così come loro non potranno mai fare vivere liberi liberi
di dire e conoscere la verità del mondo e del proprio ego sì
perché scrivere significa anche esplorarsi nel profondo significa
affrontare i timori le paure le incertezze significa
accettare le critiche più brutali o
i falsi complimenti quelli detti con
aria di sufficienza da chi crede
di essere meglio di noi noi
che siamo poeti scrittori profeti ma
in fondo siamo solo uomini SINCERI uomini VERI.
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