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Fata svela sotto i suoi veli la sua corporeità allucinata bombe di luce bianca tra vetrate oceaniche di immagini Il buio perverso del vuoto sospende il tempo nel nulla Fata mi guarda allucinata mi vuole e mi fa eccitare nella sua estraneità nel suo vaneggiare folle riesce a farmi vedere vita anche in un cimitero abbandonato Il suo corpo è meno sensibile della sua anima estranea e l'anima meno tagliente delle lame di chi la giudica Fata è quello che è e quello che non c'è
Cammino sui marciapiedi marcio marcio a piedi come un soldato sulle passarelle di Milano appena congedato dal paese dove ha combattuto per perdersi il vissuto meno amaro quello mondano
Quest'inutile abitudine di vivere l'inutilità della quotidianità imposta o solo malposta Il cuore non brucia ma il cuore degrada Il cuore non fa male ma piano piano muore Il soldato è rimasto deluso
Passo il ponte almeno penta volte finchè qualche figura umana mi si avvicina e chiede se ho perso la strada di casa la mia non è una risposta perchè ciò che ho perso è la casa degli affetti
Non odi la folla acclamare l'atmosfera che sai creare tra le mani un litro di vino spumeggiante godimento com'è facile estraniarsi nel piacere e diventare terribilmente egoista
Sono completo di me Affogo e respiro in me Brucio e ghiaccio in me Sono la lotta degli opposti Agli antipodi degli opposti Sono anarchico Odio gli anarchici
E un'altra volta un altra volta ancora Meccanica espressione sorrido nel vedere come mi sta male il meccanico sorriso
Sono completo di me Affogo e respiro in me Brucio e ghiaccio in me Sono la lotta degli opposti Agli antipodi degli opposti Sono anarchico Odio gli anarchici
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Supero la dimensione temporale lo spazio mi ha sparso in tutto il suo essere unico con un vento eterno all'infinito E soffia soffia costante Il vento che muove tutte le cose così lentamente che sono ferme ma si muovono e per sempre tra le verdeggianti colline con l'anima più immateriale quella che il dio corpo cela quella che un giorno le si insegnerà a vivere in armonia con il corpo quella che dovrà soffrire il lutto del distacco dalla parte materiale lasciata come è tradizione in un cassetto illuminato dalla lampada quella più scura quasi gialla del comodino di fronte alla finestra quella sul giardino fiorito la luna piena sta lì a confortarmi il suo essere fedele a metà sembra suggerirmi che niente su tre assi cartesiani e in questo tempo sarà per sempre, niente
Guardo il soffitto al contrario steso sul letto di gomma aspetto sulle rive dell'immaginario che July mi dia la panna Per finire la torta,l'ultimo ingrediente
Si è dimenticata di me non ci sono stelle cadenti July è in cielo tra le luci ma stelle non ne cadono
Vedo spesso tra le righe il suo essere entità oscura Credo di aver visto i cerchi ma non il sasso lanciato in acqua voglio riavere la tua presenza
Si è dimenticata di me non ci sono stelle cadenti July è in cielo tra le luci ma stelle non ne cadono
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Urla di cuore giungono dalle corde E distorte mi danno vigore Per tuonare meravigliosamente nel paradiso dei canti Così è tutto esplosivamente Rock E la gioia che senti non è che Il suono che esprime il tuo essere
Divento suono e canto Canto sui battiti della mia anima Divento nebbia e canto Canto la dispersione della mia immagine
Bruciatemi sul rogo della follia Perché mi sento posseduto La fine non è che l’inizio Di una nuova coinvolgente musica Bruciatemi e sarò essenza Ora ballo la danza della morte E forse con la mente sono già oltre
Divento suono e canto Canto sui battiti della mia anima Divento nebbia e canto Canto la dispersione della mia immagine
Oh che detestabile impressione Mi solletica il cervello Mi manca qualcosa Ma non sei tu
Sincero ma calante Il pensiero di te Al mio fianco non sei Più così intensa Ma così sfumata
Ho perso qualcosa di te O forse vorrei qualcosa Che non puoi darmi E’certo che ti ho perso
Giorni scomparsi Dalle scene della vita Della nostra vita per disunirsi E proseguire parallele
Sincero ma calante Il pensiero di te Al mio fianco non sei Più così intensa Ma così sfumata
Come farà il mio diaframma chiuso nella spirale rosea A fare uscire le ultime emozioni Per preservare i suoi frutti Le fragole e la panna?
La notte giunge nuda Per farsi baciare Dal carnale calore del mio coinvolto vivere Fingendo che le interessi Fingendo di amarmi
Il precario e sospeso equilibrio mi inganna Ho bisogno di appoggio e la notte finge di darmelo
Questo amore è impossibile Questo amore è impossibile Questo amore è destinato alla distruzione Di me e dell’attraente notte, notte
La notte giunge ancora Di nuovo nuda Per farsi possedere Per possedermi Fingendo che le interessi Fingendo di amarmi
Il precario e sospeso equilibrio mi inganna Ho bisogno di appoggio e la notte finge di darmelo
Questo amore è impossibile Questo amore è impossibile Questo amore è destinato alla distruzione Di me e dell’attraente notte, notte
Nel bene e nel male È sempre meglio preferire L’amore alla ragione Questo mi ripetevo E mi trovavo a volte così felice A volte così triste e distante Così mi ripetevo di essere freddo E i giorni passavano grigi Senza ricordi che valesse la pena Ricordare finché iniziai a cercare l’equilibrio L’equilibrio sopra la follia
Miseramente piange Laura Nel bagno illuminato dalla luna Persa la sensazione della paura Le è rimasta solo una gran pena Per il futuro svanito nella malattia Che ha lacerato per sempre la sua via
Le lacrime di Laura scorrono Come un fiume in piena Dalla sorgente al disastro della fine
In spasmodica attesa Laura Insegue i sogni in una cura Ogni sera la speranza alla paura Decide di vincere la sua gara Perché Laura non ha smesso di vivere Perché Laura non vuole morire
Le lacrime di Laura scorrono Come un fiume in piena Dalla sorgente al disastro della fine
E al cielo poco le rimane Poco le rimane di questa vita Ad assaporare di giornata il pane A farsi sfiorare il corpo dalla seta Lasciando vuota la sua casa Rimanendo stesa nell’ultima posa
Le lacrime di Laura scorrono Come un fiume in piena Dalla sorgente al disastro della fine
Sfiata dal buco la balena, petrolifero affanno di non trovare sopra di sè che acqua, oddio non c'è aria Mi succhia dentro di sè la coperta di plastica Si attacca e mi soffoca in un abbraccio affilato mentre il respiro implode Non fiato che solitudine proprio acqua e solitudine perchè quando si muore si muore soli, un colpo antartica emozione è la fine il Cristo con il volto piegato dalle soffferenze mi guarda intensamente calorosa emozione è l'inizio mi sorride mi prende la mano e mi sussura: ora andiamo Voglio solo dormire Mi lusinga signorina dea non vede chi le muore dietro sono l'ape operaia che vive in suggestione dell'ape regina
Avverto i suoi occhi su di me non che io non li abbia su di lei signorina dea la penso spesso lei e quei suoi fari puntati su di me
Voglio solo scopare Voglio solo scopare E' per questo che non si può
Sarebbe più facile lasciarsi andare alle immediate fantasie dell'amore tralasciare tutto quello che viene prima e scoprire solo dopo se c'è amore
Voglio solo scopare Voglio solo scopare E' per questo che non si può
Così torno a casa non voglio sentire la tua voce stasera signorina non ho tempo da perdere ho voglia solo di dormire
Voglio solo dormire Voglio solo dormire Scusami amore non ho voglia ora non voglio scopare
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Vieni con me a cercare in discoteca quello che ti manca vieni a riempire di niente la tua vita che non è che stanca di trovare raramente ciò che le serve veramente non continuare a mentirti finché fingi non ti diverti finché fingi non ti diverti
Alcolica sensazione di moto ondeggiante sgargiante e meno imbarazzante la vita alle soglie del vomito vaneggiava Rita con in mano un’ampolla di tequila
Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom
Coscienza esplode coscienza frammenta Le tenebre che ti riempiono di luce Tace tace il mondo che ti spaventa È il tuo io quello che può distruggerti
Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom
Saturo di vuoto lo stanco stato del giorno succeduto al notturno etilico Saturo di vuoto lo stanco stato del giorno succeduto al notturno etilico Saturo di vuoto lo stanco stato del giorno succeduto al notturno etilico
Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom Boom Boom Tequila Boom Boom Tequila Boom Boom
Il tuo colore rosa in viso Solletica il mio pensiero Sul sale della pelle sudata Strindendoti unendoci Carnosa lingua scivola Su carnose labbra Lente si spalmano le mie mani sul tuo corpo sentire l'odore di averti come di un cocktail dolciastro dall'istante di un piacere agli effetti dell'amore tutto passa in albeggianti sere di profondi giorni quelli per cui vale la pena vivere quelli per cui la sveglia vuoi sentirla suonare quelli che a volte capita che il giorno dopo l'amore scompare quelli per cui è difficile non sentirsi morire quelli per cui è dura tornare a vivere
Ho chiamato l'oceano fine l'eco dei ricordi ridonda sgocciola sull'arido del presente a purificarti ci penserà il fango non l'oceano il fango ti purificherà
Fraseggiano l'allegro e il triste si chiedono chi soccomberà il tempo li plasmerà nella morte ma loro questo non lo sanno si combattono così nessuno dei due vive
I momenti della vita rinnegati non sono altro che nuove lacerazioni ho accettato il piacere e sarò io a vincere il dolore in qualsiasi modo possa farlo
Come una cloche guidare il sole vibrare a monte e d'amore per ciò che si è fatto per ciò che dispiace Piombo a colazione stasera si festeggia la fine della fragilità la cartapesta prende fuoco squarciate le abitudini dei tempi moderni giocare con una bambola e sentirsi bambolotto nelle mani di un burattinaio spero solo che in tutto questo gioco nessuno abbia il coraggio di arrendersi nessuno abbia il coraggio di arrendersi Dio da lassù Io da quaggiù nessuno abbia il coraggio di arrendersi nessuno abbia il coraggio di arrendersi Dio da lassù Io da quaggiù nessuno abbia il coraggio di arrendersi nessuno abbia il coraggio di arrendersi Dio da lassù Io da quaggiù
Gioia gioca giorno e notte Luce luccicante lucida il giorno la notte nasce dipinta dall'oscurità Ma Gioia gioca giorno e notte Perchè è dentro Gioia la luce
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Un'altra creazione estesa Proiezione mentale dell’infinità Lungo le membrane di questo universo E degli altri infiniti mondi possibili La destinazione finale non è la morte Sdoppiati in sconfinate dimensioni Quale divinità si cela dietro lo spazio? Sto muovendo la mente ma Altrove potrei essere già morto I sogni infranti non sono che i desideri Esauditi in realtà diverse da questa Allevia il dolore per la scomparsa Di quelli che ti vogliono bene Il corpo è la cassaforte dell’anima In vita è spesso difficile aprirla Ma la morte è lì a liberarla L’anima pronta a volare per chissà Quale lontana destinazione Dimentica qualsiasi attaccamento E riposa sotto i cinque alberi Ama, contempla e piangi Impara a soffrire che la vita Ti darà le sue occasioni Se non sarà lei a porgertele lo farà la sua sorella oscura
Rinchiuso nell’ombra della prigione Fisso il soffitto annerito L’ossigeno è così sporco Respiro l’aria dell’inferno Non provo più sensazioni Sono il fossile di me Gocce di umidità scivolano Lungo le umidi pareti Sto decidendo di farla finita E non sento niente in me Non sento proprio niente Oggi nessuno mi ha violentato E’ per questo che sono ancora Più apatico e distaccato Neanche loro sono venuti a violentarmi Forse deve essere arrivato uno nuovo Ma ora suggeritemi: “come posso suicidarmi?”
Scende il fiume scende verso la foce A valle si dirige verso il mare Lungo i sentieri distorti dalla guerra Scendono a valle i sopravvissuti lungo le trincee In molti iniziano a credere che gli unici eroi Sono quelli che se ne sono rimasti a casa Loro sono gli unici eroi e noi nel sangue Di amici e nemici abbiamo disperso l’umanità Mia moglie e i miei figli sono stati uccisi Da uno dei tanti manipoli di coglioni Coglioni proprio come me Nella mia mente vagano nelle paludi Nel fango, spettri che urlano, esplodono Vengono mutilati, urlano, sangue, sangue ovunque, angoscia, disperazione fango, fischi dal cielo, esplodono, le vittime si accalcano, mangiano scarafaggi sudano freddo, l’atmosfera è gelida le trincee fangose, sporche, bagnate da acque putride, da sangue fresco e da sangue che ristagna da settimane Imbottiti di morfina, atroci sofferenze La follia è diventata normalità La follia è diventata normalità Ave, ave, ave, ai disertori che portarono La propria patria a servire i potenti Che ai grandi imperi preferirono una piccola patria O più modestamente alla morte la vita Che preferirono alla morte la vita
Fino alla fine del nostro fottuto mondo Cospargerò la mia anima di benzina Per farla bruciare davanti agli altri Magari un giorno esploderà anche E grande clamore intorno si leverà Verranno a ringraziare qualcuno Che forse non sarà più visibile All’occhio distratto dell’uomo moderno Sulle colline verdi c’è un matto Che spesso si diverte a riflettere A trovare risposte a domande mal poste Domande viste inutili ma pur sempre interessanti Nella sua momentanea e quotidiana solitudine trova l’inquietudine ma anche la libertà Nessuno lo distrae nessuno lo influenza Su quelle colline sempreverdi Il lunatico e simpatico matto Ha sempre qualcosa di nuovo da guardare Piange e ride con sincero coinvolgimento Perché nessuno lo guarda così piange e ride Piange e ride con sincero coinvolgimento L’universo è dentro ognuno solo che non tutti Hanno voglia e tempo di sembrare matti Alzatevi e camminate verso la verità Nessuno vi può guidare meglio di voi stessi Quello che avete intorno non è che Una semplice cornice di partenza E’ facile scambiarla per l’arrivo La gente che vi ascolta non lo fa Che per educazione, perché è giusto così Quanti dei discorsi che sentite ogni giorno Vi sfiorano almeno in minima parte? Perché allora riflettere solo quando un lutto vi trafigge? Si nasce: la vita e la morte si allontanano Vanno parallelamente un po’ di tempo per poi Ricongiungersi in un punto del tempo Che usiamo incidere sulla lapide E c’è chi preferisce farsi amare E chi invece pensa solo ad amare, Coloro che amano sono i più deboli Coloro che si fanno amare e basta i più forti Il vero amore è compiacimento di se stessi? O riuscire a dare qualcosa di sé che gli altri apprezzano? La verità è che coloro che avranno avuto Il coraggio di amare saranno prima o poi amati Quelli che si sono fatti amare senza ricambiare Non resteranno a lungo con l’amore intorno Quanto dolore quanta sofferenza calca e calcherà Sulla mia carne e sul mio cuore Ma non sono mai riuscito ad apprezzare Coloro che vogliono avere sotto controllo tutto Ciò che gli gravita attorno per nascondere Che dentro di loro niente è sotto controllo Simpatizzate con i nemici e scoprite Quanto sia per loro importante avere dei nemici Vi accorgerete andando a un loro funerale Che sono simili, forse identici a voi, non rimane che vivere da cannibali o convivere nella gioia e nel dolore Certo, quando le lotte cesseranno O sarà per aver trovato un nemico comune O sarà perché il paradiso ha aperto i cancelli E ora come ci si sente dopo essersi stesi Un po’ sulle colline senza pretese? Senza seguire per forza logica e razionalità Ora non vi rimane che ritornarci da soli E forse vi accorgerete di cose a cui mai avete pensato Oppure che queste sono tutte cazzate E io accetterei questo punto di vista Perché venuto dopo lunghe riflessioni La prima cosa che ho imparato Lungo gli ombrosi sentieri per le colline È che più ti poni la stessa domanda Più ti vengono i dubbi e più sei pronto Ad ascoltare chi non è d’accordo con te Per esaurire i propri dubbi Per trovare la propria strada Che porta in cima all’Ultimo Colle E le strade sono infinite
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Alla ricerca della gloria terrena Alla ricerca di una vita luminosa Alla ricerca per stare meglio Con il denaro non si può comprare la felicità Con il denaro però si può comprare quasi tutto il resto Per dedicarsi più facilmente alla ricerca della felicità E ditelo a quelli che non hanno un tetto sulla testa Ditelo a quelli che non hanno acqua e farina Chiedetelo a loro se i soldi non fanno la felicità Ipocriti benpensanti che vi ponete questa domanda Se ve la ponete allora avete almeno i soldi per sopravvivere Del resto è più facile filosofeggiare nell’agio che nella fame per questo io mi sento spesso ipocrita perdonatemi voi che non avete niente ma scrivere e pensare è più forte di me è istintivo e puro, quindi è giusto farlo Per questo sono sempre alla ricerca
Sono andato al palazzo d’inverno E ho fermato la rivoluzione Sono andato in una birreria di Berlino E ho zittito un uomo che urlava Alle porte di Roma ho fermato Un mezzo busto e i fronti neri Sono andato in Vaticano è ho bruciato I Patti Lateranensi Per quanto Gesù deve essere tradito da quelli che dovrebbero essere i suoi discendenti? Sono andato in Spagna e ho sputato Sugli anarchici che uccidevano preti E bruciavano chiese Preferisco il disordine democratico Con il fascismo mi pulisco il culo Con il comunismo in un solo paese Mi faccio un potente lassativo E sobillami con un nazionalismo mondiale La nazione terra degrada sotto i colpi Della guerra civile che la attraversa Sobillami con un nazionalismo mondiale Schierati, collocati, destra, sinistra Ma cosa cazzo ne sai? Cosa ne sai degli uomini vivi Gettati con le mani e i piedi legati Nelle grotte e nelle crepe delle montagne? Cosa ne sai delle due Mila persone fucilate In un piccolo paese bolognese? Cosa ne sai dei campi di rieducazione russa? Cosa ne sai dei proletari delle campagne? Hai mai provato a respirare il gas di scarico Di un camion che ti sta portando In un campo di concentramento per cremarti? Sei anche tu andato sull’Aventino? E’il massimo che hai potuto fare? Hai mai perso i tuoi cari per sentenze sommarie Per vendetta, per resistenza? Hai mai avuto voglia di morire Perché tutto ciò che amavi È stato distrutto da chi non ammetteva Nient’altro che non fosse la sua idea? Hai mai vista una luce bianchissima in cielo? Ti sei mai visto scomparire sotto quella luce? Sotto un maestoso fungo atomico? E sappi che se la tua intenzione è Quello di dire “Me ne frego” sarai tu Ora il nuovo carnefice che piscia sulle ceneri Dei cinquanta milioni di morti di una guerra In cui l’ideologia ha fatto da padrone Sarai tu il nuovo ideologo della morte Della bella morte, del sangue rosso Dell’odio che porta alla distruzione
Vivi un altro giorno Che oggi non c’è niente Che ti possa svegliare Vivi un altro giorno Che oggi non riesci Non riesci a farti coinvolgere
Oh quanta gioia vedo in te Quanta voglia di vivere Ma non riesco a lasciarmi Trasportare da quello che offri
Vivi un altro giorno Che oggi non c’è sole Che ti possa cullare Vivi un altro giorno Che oggi non sei Che un uomo assente
Oh quanta gioia vedo in te Quanta voglia di vivere Ma non riesco a lasciarmi Trasportare da quello che offri
Melodica ballata cuce L’orizzonte di sinuosi ricami I tuoi occhi si muovono nell’aria Stupiti dalla luce notturna Di un faro che contemplato Si è acceso e ti ha illuminato
Arde il fuoco e fonde Le tue gioie e le tue sofferenze Per darti la possibilità Di interiorizzare ciò che la vita è Il guardiano del faro piange Il guardiano del faro ride
Schiarendo notti oscure Bagnando giornate estive Scaldando notti fredde Illumina le gioie e oscura il dolore
Qualcuno ti ha porto La sua mano calda per rialzarti Chi sei chi sei? Chiedi Il guardiano dell’anima ti ha risposto Vi guardate come allo specchio Perché ora siete la stessa cosa
Schiarendo notti oscure Bagnando giornate estive Scaldando notti fredde Illumina le gioie e oscura il dolore
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