CORIANDOLI
Coriandoli
d’amore, raccolti in un pugno,
come incontrastati ricordi senza tempo,
segnano la mente con vistose immagini.
Rossi coriandoli inseguono il pensiero
e come calde nubi che striano i tramonti,
si avventano a provocar stupore e attesa.
Coriandoli che segnano l’anima per sempre,
sciogliendo lacci che legano il cuore
a inquiete realtà di quotidiano affetto.
Coriandoli di memoria, come pensieri
d’incandescenti amplessi e torride carezze,
di soffocanti baci e penetranti emozioni.
Ricordi che dell’amore hanno il colore,
della passione il sapore e del sogno il profumo.
Coriandoli che continueranno ancora a volare
… portati dal vento.
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CHIARO
DI LUNA
Già è difficile, nel sole,
scoprir del cuor la voce
e del pensier trovar riscontro.
Or nel buio arranco,
alla ricerca del battito
del mio cuore,
e senza luce
a tentoni cerco
dei miei pensieri, il filo,
ma nel chiar di luna
s’illumina il cammino
e si scorge il tuo sorriso,
si che nel profondo dei tuoi occhi
il pensiero si perde
e il cuor s’inceppa.
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NEL SOLE D’INVERNO
Dolce sentire
che del nulla è amico,
nel sole m’avvolgi
e l’anima m’appaghi.
Nel tuo abbraccio mi perdo
e mentre il pensiero ristagna,
il sogno incalza,
la mente si ferma
e il cuor s’abbatte
e colpi perde,
nell’ombra di lei.
Cieco lo sguardo volgo
e sconosciuta ti vedo
mentre sul mio silenzio incombi,
come nuova realtà
di passioni e istinti,
che il battito risveglia.
L’oscura diga infrangi
con l’impeto dei tuoi fianchi
e delle tue labbra il nettare
che avido suggo,
al ritmo del dolce affanno,
mentre la carne è una
e, per l’eterno istante,
mi perdo
e il mio sole ammiro
e la mia luna,
sinché notte ritorna,
rasserenante,
a riavviare
del quotidiano il ciclo.
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OLTRE
I CONFINI DELLA MEMORIA
Lontano, candide nubi,
e frastagliate vette,
son ultima corona,
a cinger la valle.
Verdi pendii,
percorsi dal vento,
come rugosi volti
dai fieri sguardi.
Grigi di rocce e muschio,
lungo torrenti impetuosi
che t’inseguon l’anima
e catturano il cuore.
Indomite foreste,
adorne di vita,
t’accolgono amiche,
nella quiete del sogno,
come invitanti ombre,
di vetuste mura,
e slanciate torri
ornate d’edera,
che fan la guardia
sul tuo sentire
oltre i confini
della memoria.
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RUGHE
Magiche rughe
che all’amore danno lignaggio,
miti di baci e di carezze
che dell’amore sono linguaggio.
Calamite di sguardi,
di curioso affetto colmi,
che di confusione di membra
sono preludio e auspicio.
Conforto d’idee disperse,
dove solo il cuore ostenta certezze,
e come le tue turgide labbra,
sorrisi e lampi di gioia distillano.
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SERA
Baluginanti istanti di quiete
incalzano la frenesia del giorno.
Giunge la sera e la pace,
poi notte fonda seguirà,
cacciatrice di sogni,
a scacciar gli affanni.
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SCRIVERE
Come sole che luna insegue,
così penna a compimento anela.
Nello sfogo di parole,
appagamento e pace cerca
e condivisione di forti sensi
che odio e amore,
allegria e dolore,
gioia e malinconia narrano,
strillano,
sussurrano.
Urla silenti che timpano non ledono,
ma di cuore e mente,
a volte son strazio.
E ancora,
a volte lievi, donano gioia
e piacere
e spunto di pensiero
....per me,
per chi amo,
per chi ancora non conosco.
Istinto a comunicar cose che,
di natura ostentato vanto,
come ululato di lupo,
o urlo di tempesta,
è impossibile fermare.
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CUORE
NERO
(Il commissario politico)
Vuoto sguardo
all’orizzonte volgi
e solo nere acque
nell’infinito scorgi.
Nere come nubi,
di tempesta foriere
che di lutto e danno
son latrici fiere.
Scuro è il domani,
senza speranza,
consumato dal rimpianto,
nel chiuso di una stanza.
Nessun dio per te,
a ravvivar pensiero,
nessun amore per te
o scintilla di desiderio.
Ti chiedi mesto
cos’hai sbagliato,
senza capire quando
la vita t’ha ingannato.
Così null’altro resta
a riempire i tuoi bui giorni
che coltivare miti d’odio,
d’autoinganni adorni.
A cercar capri,
per sfogar livore
e ad affogar la mente,
nell’illusion del tuo candore.
Nell’altrui gioia
crogioli il tuo livore,
si che violenta invidia
rinnova del tuo zelo l’ardore.
E calunnia e delazione,
sporcan le tue labbra,
tanto che del dolor del prossimo
la tua mente è ebbra.
Gioia ricavi dagli sguardi,
carichi di timore
e degli umili ormai,
paura riconosci dall’odore.
Così tua vita scorre,
col tuo cuore nero,
forgiatore d’inganni,
nemmeno con te sincero.
T’illudi d’esser giusto,
dal tuo delirio frastornato
e passato ogni limite,
non t’accorgi d’esser stato ingannato.
Ingannato dalla morte,
di cui signore ti credevi,
illudendo te stesso
che come dio immortale ti vedevi.
E nell’altrui rifiuto
della pietà più comune,
il tuo spirito sulla soglia scopre
che dal terrore non è immune.
Tardi è per te
e per ogni pentimento,
si che nel nero barato precipiti,
accompagnato solo dal tuo sgomento.
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SERA,
ACCOGLIENTE AMICA
Abbaglianti immagini di brillanti verdi
e caldi ocra di muri a secco,
di antichi profumi di fiori e di mare.
Son visioni di lontani orizzonti,
di rosso striati e spazzati dal vento.
Danze d'immagini, di suoni pregne.
Immagini, voci e canti vivaci
di una passata età che quale altra vita,
sull'oggi s'affaccia, mostrandone il ricordo.
Sensazioni che del vespro son l'annuncio,
e preludio della sera, accogliente amica,
dimora di baci e di carezze impertinenti.
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