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i suoi racconti

 

… Vapori di nebbia... … Una rete invisibile... …l'oscurità... … Forse sei tu... … gli erranti... ... si fa di pioggia …
...Un rifugio angusto … ... rari suoni … .. Quando nella sera … ... questo amore … ... s'allontana … ... Fanciulla assente …
... il tuo scomparire … ... Alberi spogli … ... la casa dei tamarindi … ... Nell'attesa … ... La strada … È sempre Natale...
Teso dall'esistenza il filo 
del passato non s'assottiglia
e l'estremo s'annoda al gelido
ignoto di un'esile stagione.
… Forse sei tu...



Forse sei tu dell'avventura 
l'allegrezza che ci porterà 
entro il sogno del fanciullo 
tra lampi e tuoni. 

Rare radure ci accolgono
tra quei monti riversi nei silenzi
e si dilungano le storie 
ai bordi delle strade percorse
con il passo della fanciullezza. 

In questo viaggiare ci sfugge 
la ragione che ci affanna 
e dall'ombra riparte l'ignoranza
che innanzi deforma il tempo
in un'aria immota.

 

 

 

 

… gli erranti...

Un sole povero ….all'orizzonte 
in un mare di cenere 
mi raccoglie con l'estrema luce
nell'ora che muta e tu scompari. 

E un vento duro più lontano sale
e al suono greve e cupo 
degli ultimi sonagli di un gregge 
consumato m'accompagno e vado.

Il mondo è più in là… gli erranti
lontani dalle polverose ombre… 
con le facce assorte si muovono
invisibili tra le cose sconosciute.

 

 

... si fa di pioggia …

L'umido si fa di pioggia nei cortili
e ogni profumo si perde per la terra
e tu al margine della mia ragione
attendi su quella porta che si apre 
ove si nascondono le memorie. 

Muore la stagione tra le muffe 
con le foglie ritratte ancora ….è tardi. 
E si orla il tempo di sgorbiature 
e nella campagna un cielo segnato
da rarefatti voli lontano si dilegua.

Il lampo passato nel tuono è cupo. 
Così è il venire della vita…
si rivede in quelle esistenze 
già lontane dal presente ….
ma tumultuoso avanza verso la fine. 

 

 


...Un rifugio angusto …

Un rifugio angusto mi da
la notte nell'incertezza 
e soffocata la noia 
lo fa immenso di cecità.

Un buio di pensieri 
m'insegue…. circonda
la mia carne senza sonno
una crudele solitudine. 

Ma gialla dal cielo 
la luce sul tuo campo
sgrana l'ultima ombra. 
E nell'aria taciturna
più non ti vedo.
Muore ogni tormento. 
E senza dolore 
ecco le anime dei puri
verniciate di bianco.

 

 


... rari suoni …

Dai tuoi occhi una notte di pietà.
Mi raccogli uomo e randagio 
tra consuete ombre……Ultima 
è la sera nel cadente giorno. 

Passeggero errante proseguo
uniforme con l'immortale 
dubbio di te. Nella mente arpeggio
l'universo del cuore e delle stelle. 

Ma i suoni rari si spengono atoni
nei grigiori del tuo ignoto. 
E le braccia nascoste della vita
mi pongono solo in un tempo inquieto.

... Quando nella sera …

Quando nella sera nulla appare
l'ora misera si spegne attesa
e ai nostri passi la via s'infitta
di vetrine luccicanti e opache
Simili… immote….folte e vuote.

Un gradino sceso tante volte 
la memoria erosa… di cenere ricopre
questa pianta che non germoglia. 

Tutto s'ingombra e nulla manca
in questo crepuscolo mulinante.
Discende il cielo ancora in mare
e come un torrente che si svuota
mi perdo in una noia di cartone. 

... questo amore …

Quando tutto sembra che s'allontana
una discesa s'accorda all'ombra 
e nulla mostra dove ci porta l'amore.

E sibila un incerto suono tra i silenzi
di un vuoto scavato da un mutare ostile
che ogni cosa costringe al tempo. 

Ma nell'ampio andare di questo amare 
scivolata tra le sommesse cose m'afferri
con un riapparire che mi stringe il cuore.

Mi consuma la tua pallida presenza 
come un legno arso da un rovente sole 
e con l'umido degli occhi non s'appaga
questa sete. ….Sete di te amore mio.

Vorrei fuggire…e non posso. 
Avanzo nel mio dolore sconosciuto
s si stringe il mio sentiero come un filo 
teso dalla tua immagine che non vedo. 

 

 

 

... s'allontana …

S'attorce il mio pesante giorno 
e tu sorveglia questo sonno
che non mi rubi senza fine. 

Rada la giovinezza s'allontana 
e ferito il cuore passa per la cruna.
Il filo s'assottiglia e non rammenda
il tessuto logoro che si sfrangia
stretto ancora da queste mani. 

Con le notti serene e i domani
l'estate sbiadita s'allontana 
e ci congeda al nebbioso autunno.
Ormai cadono le foglie nel giardino
ove ti amai con le rose mille volte.

Ancora un fiore per questo amare
e questo sonno si farà paziente. 

 

 


... Fanciulla assente …

Fanciulla assente.. lieve nei ricordi 
non posso chiederti più nulla..

Questo immenso …questo silenzio 
dolcezza inquieta… mi sorridi
e inconsueta la mente affoga 
in un incantesimo indicibile che mai
rese con l'avventura la giovinezza.

L'incontro taciturno..un lampo rapido
ti somiglia e ….nello stesso cielo 
ramingo mi reca la memoria 
oltre l'ombra che ti copre.
M'accompagna una vaga serenità.

... il tuo scomparire …

Il tuo scomparire m'appartiene
e con la negazione l'innaturale
abitudine alla triste oscurità. 
Traccia di un'impossibile presenza
rivelatrice di residue stregonerie 
che intrecciano colonnari solennità 
sul crinale che ci divide. 

Il vento duro spazza la radura e cede
all'amaro seme il travaglio della vita 
tra le maglie di un ristretto spiazzo.
Ben presto usciranno dalle nebbie
i giovani pioppi e poi alle tante foci
d'acqua si faranno gli aridi torrenti.
E improvvisa la naturale solennità 
delle abetine…. si adatterà al crinale
della vita che non compare.

... Alberi spogli …

Alberi spogli in filare sul crinale 
s'allungano con i miei pensieri 
nel passato cieco solitario e vago. 
Sottili viali senza ritorno tra selve 
invisibili scivolano nel silenzio 
di un muto alfabeto che s'affanna.

E randagie passioni nella mente
consumano il residuo profumo 
di una malinconica dolcezza.
Predatori del passato turbano quest'ora
con lo sfibrare di un pianto inquieto
e un sussurro derelitto s'estingue breve.

Quando ogni cosa s'allontana 
il giorno degli gnomi si scompone 
e piccolo muta… e raggela il cuore.
Tra le taciturne stelle ogni segreto
è scortato dal silenzio. 
E tu sera triste nel tramonto ti confidi
con le tue doglie alla matrigna notte.

 

 

 

... la casa dei tamarindi …

Diverso… più non scende la fiumana
della tempesta tra le corti in mare 
e l'eco del tempo si in se distrugge. 
L'arso torrente… immoto nel cammino 
di canne e pietre e dalle incerte ripe
con il suo patire incede. 

Nutrita dalla sete la polvere
d'ora in ora il sasso incrosta e stento
appare il gregge inciso al suo viaggio.
E la memoria…in un aria senza tempo 
tra i quadrati cortili dell'infanzia
nella casa dei tamarindi.. si fa fioca.
Da astratte spiagge si ritrae il mare
e sosta al lampo che aduna il vento.

 

 

 

 

 

... Nell'attesa …

Nell'attesa… ti vedo accanto, appari
e pietosa ancora. Mite alare. Breve
illusione ….e tumultuosa ombra 
tracci nel silenzio il tuo ricordo.
Il tempo è difficile in un cielo cavo
e dalla cenere lenta fiamma ti sollevi.

Un miraggio dallo tratto smorto 
nella notte all'esistenza ti somiglia.
E dal tuo invisibile l'irrequietudine
dei miei pensieri ripiega alla tristezza.
Un vento smarrito alle tue rive
mi sospinge e il respiro adolescente 
mi confina in un vivere antico.

... La strada …

La strada del viaggio si separa
ch'esce allora dalla tua vastità 
per il tempo repente che s'adduce.
L'eco da lontano incide nella mente 
i cortili delle case e poi ricorda 
il sillabare di una voce e raccoglie
le mille schegge della vita che ci vide.
E effimero questo passare rende
il ricordo come gregge nella nebbia
e in questo viaggiare senza tracce 
si avanza come il filo nella cruna.

 

 

 

È sempre Natale...
 

Un tempo il suono di ogni cosa

creatura appariva nelle strade.

E forse rimanevo lieto allora.

………….

Vedi… adesso è Natale eppure

non sembra. Solo suoni e ..suoni.

 

Indisturbata si allontana l’illusione

tra mille fumi scoloriti e muta nome

a un freddo che la fa avara.

E le strade tradiscono la tristezza

che ci racchiude nelle case dove 

lieti pensieri con scaglie di allegrezza

ci piegano in cielo come vecchi aquiloni

a un vento di silenzi e di emozioni.

 

Cristalli velati e luminosi tremori

di un tempo indifferente s’atteggiano

infelici da un focolare mendicante.

Breve scivola il lampo nella mente

e ti scopre reclina ma mai dissolta

in questa notte che ci affanna.

Si perdono i nostri animi eppure…

È sempre Natale.

a un vento di silenzi e di emozioni.

 

 

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e pietosa ancora. Mite alare. Breve
illusione ….e tumultuosa ombra 
tracci nel silenzio il tuo ricordo.
Il tempo è difficile in un cielo cavo
e dalla cenere lenta fiamma ti sollevi.

Un miraggio dallo tratto smorto 
nella notte all'esistenza ti somiglia.
E dal tuo invisibile l'irrequietudine
dei miei pensieri ripiega alla tristezza.
Un vento smarrito alle tue rive
mi sospinge e il respiro adolescente 
mi confina in un vivere antico.

... La strada …

La strada del viaggio si separa
ch'esce allora dalla tua vastità 
per il tempo repente che s'adduce.
L'eco da lontano incide nella mente 
i cortili delle case e poi ricorda 
il sillabare di una voce e raccoglie
le mille schegge della vita che ci vide.
E effimero questo passare rende
il ricordo come gregge nella nebbia
e in questo viaggiare senza tracce 
si avanza come il filo nella cruna.

 

 

 

È sempre Natale...
 

Un tempo il suono di ogni cosa

creatura appariva nelle strade.

E forse rimanevo lieto allora.

………….

Vedi… adesso è Natale eppure

non sembra. Solo suoni e ..suoni.

 

Indisturbata si allontana l’illusione

tra mille fumi scoloriti e muta nome

a un freddo che la fa avara.

E le strade tradiscono la tristezza

che ci racchiude nelle case dove 

lieti pensieri con scaglie di allegrezza

ci piegano in cielo come vecchi aquiloni

a un vento di silenzi e di emozioni.

 

Cristalli velati e luminosi tremori

di un tempo indifferente s’atteggiano

infelici da un focolare mendicante.

Breve scivola il lampo nella mente

e ti scopre reclina ma mai dissolta

in questa notte che ci affanna.

Si perdono i nostri animi eppure…

È sempre Natale.

a un vento di silenzi e di emozioni.

 

 

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