Adolfo
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i
suoi racconti
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Linee d'amore
La gente
Bambina gioca la Luna
Ti amo e ti allontano
...potrai salire l’umida nebbia dipinta di caldo dal
sole affiancato, nel suo chiarore ne
mostra l’essenza. Il controluce del tuo sorriso, nel vuoto spessore della vita persa, lascia ad una linea contorta i sensi che vagano nei viali attorcigliati da sogni cupi. Nella gialla pianura senza i ritti verdi sola respiri venti di cenere e sale. E arsa di nulla, senza sete, la tua pelle è crosta infuocata di nera roccia. E così, con il fermo camminare, greve di piedi di fango incollati ad un corpo non ancora creato, non puoi salire il colle della tua valle. Allora un vento di ghiaccio soffierà e srotolerà la vita chiusa nel nulla. E’ morto il viale degli allori, ma i tuoi piedi nudi vi cammineranno senza orme per trovare dove la luce dorme con la fame degli uccelli che feriscono il cuore. Potrai salire…..
Luna del deserto dai monti canta cantilene lontane di nomadi vele, tra tiepidi sapori di pane e smanie tinte di luce regala carezze di vento di stelle a seducenti sete per voglie di fianchi ribelli di balli per sovrani inganni. Tanto il cielo s’incanta in questo letto di dune. È la notte marocchina.
L’autunno arrossito di foglie con rami di legno raffermo scuote il basso sole tra umori e rumori. La vita di sgusciati mattini di noci e pigiati pomeriggi di vini abbandona braccia nervose a sere stanche e uggiose, il tuo corpo di luce di cera consumato da voglie cerca sapori e piaceri in filati di trine d’amore. Prigioniere di sensi di terra di carta oliata fremono e gemono le sere d’autunno, e carezze di mani indurite posano sogni al sonno di figli.
Antichi venti muovono dai cieli della luna tristi pensieri per sospingerli nella notte come abbracciate ombre di luci morte. Il ritratto irriverente del tuo volto stinto, cinerea
spuma in una profonda dolina, insolito si congiunge ai miei sogni. Braccia stanche per il cigno che affonda bianco nell’indifferenza dello stagno. L’ardire composto non farà
fantasma il domani di questa vita. Scuoterò buie acque con verghe di
luce. Scaverò antri nel tempo per
nascosti diamanti. Il dolore della terra si spanderà
dai sassi in sorgenti d’acqua di seta per svelare sensi
d’amore.
Luna nella notte volgi gli occhi alle orme di luce come fari di sensi del tuo vagare negli eterni. Raccogli piccoli i sogni arsi Nel mio mare navigano solo sogni di legno e le onde non alzano ne vento ne spume per uccelli con ali di sale estinte navi dai piedi pesanti con le prue infisse sul fondo solcano sabbie per neri mari. La marea arida di flutti è giunta nell’oasi della morte senza Caronte e tristi titani trascinano pinnacoli come pesanti steli di fiori senza colori. Spargerò semi di luce e di foglie sul tuo corpo imprigionato di ombre e gli alberi del tempo saranno foreste di madreperla per asce d’argento. Ti attenderò nel mio infinito e come luna nel cielo lo arerai con solchi d’amore seminati di stelle.
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